12 gennaio 2024

Il meteo annuncia un crollo delle temperature fino a -3. Ben poca cosa rispetto agli inverni di una volta, come quello del 1985 quando si toccarono i -22 e del 1929 quando ghiacciò il Po

Le previsioni meteo annunciano per i prossimi giorni un crollo delle temperature, con gelate anche in pianura e temperature minime di 3 gradi sotto zero. Ben poca cosa, però, rispetto al gennaio 1985, quello della “nevicata del secolo” quando si toccarono i -18°. Quattro giorni di neve caduta incessantemente anche in città dal 16 al 19 gennaio, preceduti da un'ondata di freddo gelido e nelle campagne della bassa pianura padana, si toccarono anche i 22 gradi sottozero: 105 centimetri di manto sulle strade, quasi come un altro gelido inverno, quello del 1911. Tuttavia è Il 1929 l’anno più gelido che si ricordi (per trovarne uno altrettanto freddo, bisogna risalire all'inverno del 1880, del quale i nostri nonni, dopo tanti anni, parlavano ancora con un senso di gelo e di orrore) in cui, in una delle prime notti del mese di febbraio, il termometro, sul piazzale della stazione, era sceso all'incredibile livello limite dei -21. Il 29 gennaio 1929 erano caduti 25 cm di neve, mentre un ulteriore manto nevoso di 60 cm venne accumulato in tre giorni consecutivi di nevicata dall'11 al 13 febbraio. La temperatura crollò toccando ripetutamente valori estremamente bassi, fino a raggiungere i -20 / -22°C nelle zone periferiche. I corsi d'acqua minori ghiacciarono, mentre il fiume Po ghiacciò parzialmente e venne solcato da grandi lastroni di ghiaccio. Poi con il primo sole, l'aria cominciò a scaldarsi, tanto che il termometro fece un balzo in alto di una decina di gradi verso le 9 di quel mattino. Quella del 1929 è stata l’ultima gelata così forte da rendere possibile attraversare il Po camminando sul ghiaccio. Sicuramente in passato è accaduto diverse altre volte: ma non sappiamo quante. Ad esempio, è verosimile ma non certo che il Po sia ghiacciato in due inverni famosi per le temperature eccezionalmente rigide: il 1816, noto come l’anno senza estate, e il 536, per il grande gelo e la carestia. Si sa con certezza, invece, che il Po ghiacciò in altri inverni particolarmente gelidi. Ad esempio nel 1709 quando si formò uno strato di ghiaccio spesso 70 centimetri, e nell’inverno del 1216. Quest’ultimo fatto è narrato negli Annales Cremonenses, compilati in latino da vari autori a proposito degli avvenimenti degni di nota a Cremona fra il 1096 e il 1270. Il breve passo racconta che “in quello stesso tempo, il Po gelò in modo tale che carri, cavalli ed uomini andavano e venivano sul ghiaccio da una riva all’altra, e gran parte delle viti gelò”. 

La stessa cosa è accaduta a Cremona anche in altri anni, fra cui il 1126, il 1234 e il 1549. Lo sappiamo, stavolta, dalle “Memorie storiche della città di Cremona” compilate nell’Ottocento da Lorenzo Manini attingendo da autori precedenti, fra cui l’Antonio Campi al quale si accenna a proposito del Po ghiacciato. Nel 1549 il Po era attraversato da uomini e carri e le donne cremonesi si divertivano a farsi scarrozzare sul Po ghiacciato.

In tempi più vicini a noi, ill 15 febbraio 1956 si toccarono i 19,5 gradi sotto zero e il corso del Po ghiacciò soprattutto nelle lanche del Piacentino quando si formò addirittura un lastrone lungo 50 metri, una specie di iceberg che ha disceso il fiume trasportato dalla corrente. Nel 1985, l’anno della grande nevicata, nonostante l’inverno particolarmente rigido, il Po ghiacciò invece solo in parte. Negli ultimi giorni di Gennaio 2012, si toccarono minime fino a -6°C ed 1 cm di neve il 31 del mese. Con l'inizio di febbraio vi fu una notevole intensificazione delle condizioni di gelo, con temperature costantemente sottozero anche in pieno giorno e minime che toccarono anche i -16,5°C nelle zone periferiche della città. Tale situazione si protrasse fino ad oltre la metà del mese di febbraio 2012, con la presenza inoltre di numerose leggere precipitazioni nevose le quali accumularono al suolo uno strato di 25 cm di neve, perfettamente conservatisi date le basse temperature. In tale occasione gelarono i ponti sul Po e comparvero sul fiume alcune lastre di ghiaccio.

Nella foto: la nevicata del 1985 in un'immagine di Giuseppe Muchetti

Fabrizio Loffi


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