Il progetto di rinaturazione del fiume Po va rivisto. Soddisfatta la Regione Lombardia: accolte le nostre perplessità
Il progetto di rinaturazione del fiume Po, finanziabile con i fondi del PNRR, non può essere realizzato nella sua forma attuale e va quindi profondamente rivisto. Per questo AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po), soggetto attuatore dell'intervento, ha inviato ai Ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente, oltre a tutti gli organi competenti, una comunicazione in cui viene sospesa la determinazione conclusiva a seguito della Conferenza dei Servizi.
Soddisfazione a riguardo viene espressa da Regione Lombardia, attraverso gli assessori Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste), Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi), Massimo Sertori (Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche, utilizzo risorsa idrica) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima).
"Il progetto - dicono gli assessori - utilizzerebbe quasi 360 milioni di euro per trasformare il Po, tornando indietro di decenni e di fatto tagliando il rapporto vitale tra il fiume e il territorio circostante. Penalizzando, inoltre, settori economici vitali per la Lombardia e con effetti ambientali altrettanto dubbi".
"Le oltre mille pagine inviate a tutti i portatori di interesse in pieno agosto, infatti, richiedevano pareri e osservazioni in pochi giorni, di fatto avviando un procedimento che avrebbe comportato vincoli e procedure di esproprio, con parere fortemente contrario di molte categorie produttive e dando poco tempo ai territori di intervenire".
Tra i punti maggiormente critici del progetto, la creazione di golene naturali che disperderebbero ulteriormente le acque del fiume in un momento storico già caratterizzato da forti cambiamenti climatici, con impatti negativi per la navigazione e soprattutto per il sistema irriguo a servizio del più importante sistema agricolo nazionale.
Inoltre, verrebbe impedita la coltura del pioppo nelle golene. "Un autogol clamoroso - dicono gli assessori - considerando che i pioppeti, oltre a rappresentare un'icona paesaggistica e il più importante polmone verde della pianura Padana, alimentano l'industria mobiliera italiana, vera eccellenza mondiale. Si creerebbe una situazione paradossale, impedendo la coltivazione di una risorsa fondamentale e costringendo il settore a dipendere dalle importazioni di legno dall'estero".
"Regione Lombardia - concludono i quattro rappresentanti della Giunta regionale - è pronta a fare la sua parte per rivedere il progetto, che deve basarsi su elementi certi come la sicurezza idrogeologica, la salvaguardia dell'ambiente e la tutela del comparto agricolo"
“Oggi la maggioranza che governa la nostra regione si è presa una bella responsabilità, mettendo a rischio le risorse del Pnrr previste per il progetto di rinaturazione del fiume Po” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni interviene dopo l’approvazione, in aula consiliare, di una mozione di FdI che spinge la giunta lombarda ad avviare un percorso tecnico e istituzionale per creare un sistema di bacinizzazione del fiume Po.“Pochi anni fa, la stessa Regione Lombardia aveva messo nero su bianco che l'unico progetto sostenibile di navigabilità del PO fosse la regolamentazione a corrente libera - dice Piloni – Riproporre oggi la bacinizzazione non solo è irrealistico, ma rischia di distrarre dall'esigenza che tutti dovremmo avere di far atterrare sui territori lungo il Po e nel migliore dei modi le risorse europee previste nel Pnrr, per cui la Regione Lombardia ha già sottoscritto e firmato tutti i protocolli e gli accordi utili per procedere con il progetto e ricevere 360 milioni di euro che ad oggi rappresentano l’unica occasione per vedere risorse importantissime e che non possiamo permetterci di perdere”.
“Piuttosto che fare un ragionamento sulla bacinizzazione, sarebbe più utile concentrare il poco tempo che abbiamo per rendere il progetto di rinaturazione il più compatibile possibile con le realtà ambientali, economiche e produttive dei nostri territori, risolvendo tutte le criticità esistenti – sottolinea il consigliere dem - a partire dalla pioppicoltura fino alle necessita legate alla sicurezza e alla manutenzione , garantendo il dialogo e il confronto necessari con il mondo agricolo e i comuni, contribuendo così a migliorare il progetto e garantire l’arrivo di queste risorse che per il nostro fiume sono un'occasione più unica che rara".
La foto dal drone è di Riccardo Rizzi Maverick
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