Il taglio indiscriminato di alberi nell'ex Polveriera. "Così non si gestisce un Parco Sovracomunale", duro attacco al Comune di Legambiente
"Lo sfregio perpetrato con il taglio indiscriminato di centinaia di alberi nella ex Polveriera di via Milano è la dimostrazione tangibile di come non si debba gestire un Parco Sovracomunale da parte del Comune capofila del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Po e del Morbasco". L'attacco durissimo arriva dal Circolo Vedo Verde di Legambiente dopo che "Cremonasera" aveva dato notizia del pesante intervento nell'ex Polveriera di via Milano lo scorso 22 ottobre (leggi qui). E Legambiente parla di una vera e propria strage senza che l'Assessorato al Verde del Comune si sia mai confrontato con gli Uffici del Plis del Po e del Morbasco di cui il bosco della ex Polveriera fa parte.
"Lo strumento principale di programmazione degli interventi previsto dalla legge regionale sui parchi è il Programma Pluriennale degli Interventi (PPI), uno strumento particolareggiato di tipo urbanistico/ambientale che definisce un preciso piano d'azione per ogni singolo ambito territoriale, anche corredato di poste economiche previa un'indagine accurata dello stato di fatto delle aree incluse nel PLIS e degli obiettivi da perseguire in una data prospettiva temporale. - continua il direttivo del Circolo di Legambiente - A distanza di vent'anni dall'approvazione del PLIS del Po e del Morbasco, il Parco non si è ancora dotato di questo indispensabile strumento e il deficit progettuale si è evidenziato in modo drammatico nel caso dell'area della ex Polveriera. Chiusa a ogni uso da più di cinquant'anni, si è trasformata in un vero e proprio rifugio per la fauna e dove la flora ha avuto modo di espandersi in un luogo unico nel contesto territoriale costituito da un'agricoltura molto intensiva: un'area sicuramente degna di un attento progetto di conservazione sia naturalistico che storico, prima ancora di considerare l’ipotesi di aprirla all'uso pubblico. L'area è molto importante per la biodiversità e per la presenza delle vestigia del Forte di Picenengo e, separata dalla via Milano, confina con le aree golenali del Morbasco che rappresentano un fondamentale corridoio ecologico. Ebbene, senza un progetto, senza consultare cittadini e stakeholders, le ruspe del Consorzio Forestale Padano sono entrate in questo santuario e ne hanno fatto strage. Il Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona ha partecipato all’incontro tecnico convocato dall’Amministrazione Comunale il 02/11/2023, con la presenza dell'Assessore al Verde Zanacchi, di funzionari del Consorzio Forestale Padano e del WWF di Cremona: all’osservazione del Circolo che ogni intervento rilevante di tipo naturalistico ambientale avrebbe dovuto far riferimento al PPI approvato dai Consigli comunali dei comuni del PLIS, l'incredibile risposta è stata che l'area non è nel Plis".
E ancora Legambiente sottolinea: "Questa risposta si qualifica da sola e apre una falla nella catena di comando comunale dove, nel caso specifico, parrebbe evidente che l’Assessorato al Verde non si sia confrontato con gli Uffici del PLIS, e del relativo assessorato a cui fa capo, prima di intraprendere o avallare un'azione di questa portata. Un'imperdonabile carenza".
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commenti
michele de crecchio
12 novembre 2023 21:25
L'intervento di Lega Ambiente è quanto mai corretto ed opportuno. Passano gli anni, anzi i decenni, ... ma l'atteggiamento del Comune di Cremona, verso quella che credo sia ancora la più importante delle aree di proprietà pubblica destinata a bosco esistenti sul territorio di sua competenza, non migliora minimamente!
Innominato
12 novembre 2023 22:12
La risposta dell'assessore evidenzia la sua assoluta incapacità e dovrebbe determinare in una Giunta seria le sue dimissioni immediate !
Ma la Giunta è seria ?
Questo è il rispetto del verde nella zona più inquinata di Europa da parte del Comune di Cremona !
Luigi
13 novembre 2023 06:50
Non si gestisce così un parco sovracomunale, e purtroppo han fatto anche di peggio nei mesi passati...
GIANLUIGI
13 novembre 2023 07:28
Il 23/10/23 Gli uffici comunali hanno chiarito " è tutto regolare, abbiamo i permessi, stiamo creando i percorsi per rendere fruibile il PARCO "
In pratica hanno chiarito che si tratta di Parco . Chi ha chiesto i permessi? a chi?
alla Provincia? alla Regione? Trattandosi di Parco da rendere fruibile con percorsi ( percorsi vita? o simili . Sarebbe interessante avere risposta.
Manuel
13 novembre 2023 12:08
S’avvicinano le elezioni e questo ennesimo episodio, non fa che confermare la necessità di una lista (o una coalizione di liste civiche) che provi ad ostacolare i traghettatori superstiti di questa amministrazione, com’anche degli opachi quanto infidi avversari/soci di centrodestra. Le tematiche dibattute nell’ultimo anno, dall’ospedale, al biometano, etc., dovrebbero far da legante per la necessaria avventura. Anche la sconfitta potrebbe consentire la presenza di uno o più consiglieri capaci, finalmente, di veicolare un serio e puntuale controllo. Strutture pseudo pubbliche come DUNAS, CFP ed altre, vanno sferzate e riorganizzate secondo indirizzi più europei.
PS: è lo stesso assessore che annunciava di mobilitare gli uffici dopo il taglio dei tigli presso l’ex SNUM, se non poi scoprire che i medesimi uffici avevano (spero sia vero) autorizzato bellamente l’abbattimento e l’eradicazione.