Camion e motoseghe nell'ex Polveriera di Picenengo per rimuovere rami e piante. Perchè toccare quel regno di caprioli, volpi, tassi, ricci e volatili di varie specie? Segnalazione ai Forestali
Giovedì e venerdì scorso le prime foto sui social. Cosa accade all'ex Polveriera di Picenengo, straordinario polmone naturale lungo la via Milano? Si sono chiesti in tanti. Una segnalazione è arrivata anche al Plis del Morbasco e del Po sotto cui ricade l'area alla perfieria della città. Un'altra sarebbe già sulla scrivania dei carabinieri forestali. Rami, piante cadute nella tempesta dell'8 luglio 2022, foglie, cespugli sono stati caricati su alcuni camion e portati alla centrale a biomasse. Interpellati gli uffici comunali, subito si sono affrettati a chiarire: è tutto regolare, abbiamo i permessi, stiamo creando i percorsi per rendere fruibile il parco.
Già, peccato che tutta quella zona, abbandonata da oltre quarant'anni dai militari dopo essere stata polveriera e deposito esplosivi, sia diventata una strordinaria area di ripopolamento naturale e le Guardie Ecologiche Comunali abbiano effettuato un censimento dettagliato delle specie animali che in questi anni si sono riprodotte e hanno nidificato nell'ex Polveriera. Caprioli, volpi, tassi, scoiattoli, ricci, uccelli di vario tipo si sono appropriati di quei 150 mila quadrati facendone un incontaminato parco naturale a ridosso della città. Perchè quell'intervento per rimuovere il verde? Perchè disturbare gli animali che ne hanno fatto il loro regno? Residenti in zona ci segnalano che sabato un tasso, probabilmente disturbato dal via vai di camion e dal rumore delle motoseghe, ha attraversato via Milano finendo schiacciato da un'auto. Perchè intervenire sull'area?
L'area è arrivata al Comune di Cremona nel 2016 grazie al cosiddetto federalismo demaniale. E' una straordinaria macchia padana dove rovi e robinie la fanno da padrone ma in passato usata anche come scuola guida carri. Dalla fine degli anni Settanta quell'area non rientrava nelle aree strategiche del Ministero della Difesa. Parecchi sindaci avevano provato ad ottenerla poi è arrivato il dfederalismo demaniale che ha fatto il miracolo. Pensate che se ne discusse persino in Parlamento nel 1971 con una interrogazione dell’allora deputato Renzo Zaffanella che sognava la dismissione dell’area per allargare l’area portuale in vista della prosecuzione del canale navigabile fino a Milano ed il sogno di fare di Cremona in centro scambio intermodale. Ma l’allora ministro della Difesa Tanassi liquidò il tutto con poche parole: non abbiamo soldi per una nuova polveriera, non possiamo cederla al Comune. Poi nel 2016 la scelta del Comune di accettare l'acquisizione a titolo gratuito. Cosa farne? L'idea era quella di un grande parco, tra l'altro raggiungibile in bicicletta con l'attigua pista ciclabile Cremona-Cavatigozzi.
Fotoservizio di Gianpaolo Guarneri (fotoStudioB12)
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commenti
harry
22 ottobre 2023 15:52
Se c'è bisogno di altro legname si possono recuperare grossi pezzi di tronco abbandonati lungo la scarpata di fronte a via Bombici, probabilmente dopo il taglio avvenuto parecchi anni fa di una pianta secolare lungo la via Flaminia. Basta recuperarli.
Daniro
22 ottobre 2023 15:59
In quaranta e passa anni piante erano già cadute naturalmente anche prima dell'8 luglio 2022 e nessuno se ne lagnava visto che l'area per le sue caratteristiche, e per la fortuna di flora e fauna e della biodiversità in generale, era inaccessibile all'uso pubblico. Cosa è cambiato? Se ora si parla di fruizione pubblica, dov'è il progetto? È stato reso pubblico? È stato approvato dalla Regione per quanto riguarda il vincolo boschivo e dalla Soprintendenza, visto che all'interno ci sono le vestigia del Forte di Picenengo dell'800? E la biodiversità che qui è altissima come è stata considerata? Si spera che il Comune e il Plis abbiano risposte convincenti.
gigi
22 ottobre 2023 17:18
operazione senza capo né coda...in una città che rimane una delle più inquinate in Europa.
Manuel
22 ottobre 2023 22:35
Galimberti vuole chiudere il mandato in bellezza... per presentarsi alle europee come uomo del fare.
Questo bijou è dedicato a Pizzetti, cioè l’uomo che garantirebbe gli equilibri in città, in caso di sua consacrazione.
Che ghe vegna en ... a teuti duu.
Pasquino
23 ottobre 2023 01:12
Una.nuova genialata di Attila in favore dell'ecologia e degli alberi ed ancora una volta..... la forestale muta !
filo84
23 ottobre 2023 20:42
Ho censito diversi rapaci tra cui sparvieri e una coppia nidificante di allocchi. Bosco bellissimo, in alcuni punti quasi incantato nonostante qualche lavoro pre-covid. Trovato tracce di tassi, ovviamente volpi e martore. Tutto a puttane grazie a? Vorrei nome e cognome del genio che ha avuto questa idea di ripulirlo.
Michele de Crecchio
23 ottobre 2023 23:34
Ho già avuto più volte occasione di consigliare, inascoltato, la realizzazione di sottopassi alla ex statale codognese specificamente progettati per consentire alla fauna locale di spostarsi senza troppi rischi tra le due importanti fasce a verde che una saggia impostazione urbanistica, maturata e realizzata ormai da un terzo di secolo circa, riuscì a far realizzare e mantenere in stretta aderenza al pericoloso e frequentatissimo tracciato della sopracitata arteria automobilistica. Mi auguro che l'opera sia stata almeno finalmente inserita nell'ultimissima variante che il Comune sta approvando al vigente strumento urbanistico.