Il Teatro Ponchielli presenta il bilancio 2023: saldo in positivo di 126mila euro. Accantonati nel triennio 800mila euro per le “emergenze”. Cigni: “Un lavoro di squadra, ringrazio tutti i dipendenti”
L’Assemblea dei Fondatori del Teatro Ponchielli ha approvato il 16 Maggio scorso il Bilancio del 2023, che registra un utile di 126.473,00 euro e un valore complessivo dell’attività pari a 4.078.412,00 euro.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per un confronto tra il Sovrintendente, il Presidente, i Fondatori e i Sostenitori riguardo il riassesto della dotazione patrimoniale, messa in sicurezza grazie ad accantonamenti specifici, generati dal buon andamento dell’attività gestionale. Essa, giunta alla soglia di allarme nel 2018 con 111.543 Euro, è stata ripristinata oltre il valore iniziale (anno di apertura fondazione, 2003, 601.770,00 Euro) arrivando oggi a 904.702,00 Euro .
Cigni ha illustrato il lavoro fatto, sottolineando la passione, la competenza e la dedizione della sua squadra di professionisti. Di fondamentale importanza il sostegno della cittadinanza, del Comune di Cremona, delle istituzioni, del tessuto sociale e civile della città e delle più illuminate imprese del territorio. Oltre agli importanti accantonamenti, il Teatro si avvia a un aumento dell’occupazione, innescando un circolo virtuoso nel tessuto culturale cittadino. La strutturata attività di fundraising garantisce somme importanti che rendono possibili le attività non strettamente artistiche, educative e divulgative, di cui il Ponchielli si fregia. I nuovi membri attivi danno inoltre enorme vitalità e vigore: negli ultimi tre anni i fondatori e sostenitori sono aumentati del 50%. "Sono molto contento di questi numeri che non vogliono essere solo il solito elenco di segni più e meno, ma il racconto del lavoro duro svolto da tutte le persone che con dedizione hanno deciso di rimettersi in discussione. Devo ringraziare ciascuno di loro per aver preso in mano il teatro e aver abbracciato la mia visione. Un successo ottenuto da tutti, dall'amministrazione, dai cittadini, dall'assemblea, dai soci, dalla stampa." ha spiegato il sovrintendente Cigni. Dello stesso avviso l'assessore alla Cultura Luca Burgazzi, che ha sottolineato l'importanza del lavoro svolto anche dalla buona politica. "Abbiamo fatto un bellissimo lavoro coinvolgendo forze bipartisan per giungere ad un unico importante obiettivo, sul riconoscimento del Monteverdi Festival e del conseguente finanziamento. Questo non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza. Consegnamo alla prossima amministrazione un teatro sano, solido economicamente, con una programmazione che vale oltre 5 milioni di euro nel 2024. La sfida è continuare e incrementare ulteriormente."
Anche il sindaco Gianluca Galimberti ha tenuto a sottolineare la bontà del lavoro fatto e della scelta di aver affidato ad Andrea Cigni la gestione del Teatro, "talvolta ci si fida delle credenziali ma poi bisogna provare di essere in grado. Dopo questi primi tre anni, si può dire che per Cremona Andrea è davvero un bel regalo".
Il valore del Ponchielli è riconosciuto anche dal Ministero della Cultura, che indirizza al teatro le migliori premialità in termini di finanziamento e punteggio, ma anche e soprattutto dal governo: l’iter bipartisan per il riconoscimento del Monteverdi Festival come Festival di rilevanza nazionale, al pari di altre grandi manifestazioni del territorio italiano (Festival Verdi a Parma, Festival Puccini a Torre del Lago, Rossini a Pesaro) è ormai realtà. Si prospetta un triennio di forte impegno nel nome di Claudio Monteverdi, il padre dell’Opera lirica italiana.
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commenti
Antonio
20 maggio 2024 12:20
Per completezza di informazione il Sig. Sindaco e compagni ci dovrebbero anche dire a quanto ammontano le sovvenzioni del Comune di Cremona al teatro…
Luca
21 maggio 2024 07:42
Trova le informazioni sul sito del teatro perché sono dati pubblici.
Comunque meno di quanto veniva erogato durante la gestione precedente
Luca
22 maggio 2024 12:43
Meno di quanti ne venivano dati con la precedente gestione che aveva bilanci sempre in rosso e aveva eroso il capitale sociale.
Poi per forza dite che i numeri non sono importanti!
Antonio Sivalli
20 maggio 2024 12:25
Ma questi si sentono bene o le sparino così tanto per dire?
Antonio Sivalli
20 maggio 2024 12:25
Ma questi si sentono bene o le sparano così tanto per dire?
Manuel
20 maggio 2024 17:41
Non sei al bar!
Contesta pure, ma muovi critiche motivate, non pretendo intelligenti.
Se ti districhi coi bilanci, bene, controbatti con suggerimenti e cifre, sennò aspetta che qualcuno del mestiere ci metta il naso e confuti la Fondazione.
D’accordo il tifo politico, specialmente in campagna elettorale, ma così somigli a quelli che commentano le partite di calcio sulle piccole TV commerciali.
Enrico
20 maggio 2024 19:16
Concordo in pieno con Manuel !
Occorre informarsi, prima di dare giudizi affrettati e sommari!
Fra l’altro è possibile consultare i bilanci e le relative note del teatro dal 2009 al 2023 sul sito della Fondazione, nella sezione Amministrazione trasparente.
Oltre ai numeri, poi , c’è l’aspetto qualitativo legato agli spettacoli in cartellone e su questo punto bisogna frequentare il teatro. Chiunque frequenta il teatro potrà dare il suo parere ….che a mio giudizio è largamente positivo !
lant
21 maggio 2024 08:13
E' incredibile come Manuel e Enrico non ricordino la gestione del Ponchielli. Aldilà dei numeri il teatro e chi lo dirige è stato al centro di inchieste giudiziarie costruire ad arte per cambiare i vertici. Indagini finite con il prosciolmiento degli indagati. Non solo ma con un ulteriore coda giudiziara dove un ex componente del cda è ancora sub iudice per il reato di calunnia. Tutto ciò ha portato un grande discretito per l'istituzione che è stata coinvolta in una situazione non di certo all'altezza dell'istituzione. Senza contare poi le polemiche che ne sono seguite. E ancora il doppio incarico al sovrintendente , forse leggittimo giuridicamente, ma non politicamente. Insomma il giudizio deve essere complessivo questa gestione ha gettato discretito sull'Istituzione a causa di inutili personalismi. Ripicche incrociate. Infantilismi senza senso. Rotture e dissapori tra i soci della Fondazione. Forse il Manuel e l' Enrico dovrebbero rivedersi le cronache e non fare difese d'ufficio probabilmente per appartenza politica e partitica.
Manuel
21 maggio 2024 23:17
Credibile tu non abbia capito!
Nessuna difesa d’ufficio. Noto solo che, dopo le tante polemiche, consiglieri, fondatori, promotori, ordinari, son tutti al loro posto e forse pure aumentati.
Non essendo un frequentatore del Teatro, ma ricordando sommariamente la turbolenta vicenda, voglio proprio scindere l’aspetto tecnico-amministrativo, da quello etico-giudiziario. Essendo impreparato per entrambi, invito a contraddire le asserzioni la Fondazione in merito a bilancio, programmazione, risultati. Se qualche lettore ne avesse le competenze o le capacità per confutare, renderebbe servizio alla comunità, viceversa solo caciara. Questo era il tema dell’articolo.
Aggiungo come la Fondazione accolga sì istituzioni pubbliche, ma pure diverse entità private e presumo tutte collaborino alla buona riuscita il progetto, sostenendo, tra le altre cose, il chiacchierato direttore artistico.
Se tu, poi, vuoi ricordare il “tortuoso passaggio” che abbia portato al rinnovamento la direzione, fai bene, ma limitati a quello.
Son cosciente che i commenti “social” diano (illudano) la possibilità di intervenire, scaricare, partecipare, irridere, petulare, etc., ma se non si voglia trasformarli in un effimero mercato del pesce necessita un po’ di autocensura o di prudenza.