30 giugno 2024

Il vescovo Napolioni in visita alla rinnovata Fondazione "Santissimo Redentore" di Castelverde, "Un grande cantiere di muri e di anime" ha detto incontrando gli ospiti

Un incontro pieno di umanità, quello del vescovo Antonio Napolioni alla Fondazione "Santissimo Redentore" di Castelverde. Il vescovo è stato accolto dal presidente don Claudio Rasoli, dal direttore generale Fabio Bertusi e da quello sanitario Andrea Visigalli. Poi la visita alla "Casa San Giuseppe" e alla Rsa dove il vescovo si è fermato con gli ospiti, scambiando strette di mano, sorrisi e battute in un clima di grande serenità e familiarità. Dal vescovo a ciascun ospite l'immagine dei santi del giorno, Pietro e Paolo. Un passaggio al grande cantiere in corso prima della messa nel parco dove il tempo che minacciava pioggia ha concesso una tregua. Insieme al vescovo ha concelebrato don Claudio Rasoli, il parroco don Giuliano Vezzosi e il vicario don Alex Malfasi. Presenti le autorità (tra loro il riconfermato sindaco Graziella Locci, la sua vice Cinzia Vuoto e l'assessore Fabio Amadini), parenti e ricoverati assistiti dalle animatrici, dai volontari dell'Unitalsi e dell'associazione "Siamo noi" con il presidente e fondatore Claudio Bodini

Il vescovo nella sua omelia, partendo dal Vangelo della messa prefestiva, ha ricordato la vittoria sulla morte di Cristo a partire da quella della figlia di Giairo, del figlio della vedova di Naim, dell'amico Lazzaro ma sopratutto della sua e di essere "qui e presente per noi". Poi ha invitato gli ospiti a farsi memoria regalando a chi li va a trovare il racconto della propria vita e della propria fede perchè "questo luogo non è un parcheggio ma un cantiere non solo di muri ma di anime". 

Alla fine della messa don Claudio Rasoli ha ringraziato il vescovo "per questa gradita e attesa visita nel bel mezzo di un cantiere: ai primi di maggio abbiamo iniziato, su buona parte degli immobili, i lavori per l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico finanziati con il superbonus del 110%. L’anno prossimo ci sarà consegnata una struttura completamente rinnovata esternamente, anche negli infissi, che non solo risparmierà, ma anche produrrà energia grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici. La nostra Fondazione sarà parte integrante della costituenda Comunità Energetica promossa, grazie alla diocesi di Cremona, unitamente al Comune, all’unità pastorale “Madonna della Speranza” e ad altri soggetti.

Abbiamo investito anche negli ambienti interni, quest’anno soprattutto in RSD. A Casa San Giuseppe abbiamo completamente rinnovato l’impianto di climatizzazione, installato un solare termico per la produzione di acqua calda e stiamo rifacendo buona parte dei servizi igienici: finora abbiamo speso più di 200.000 euro. Tanti sono i progetti in cantiere anche negli spazi interni della RSA che comincia a sentire il peso degli anni". Poi i ringraziamenti al direttore generale Fabio Bertusi, al Cda che in questi anni ha affrontato tanti problemi, tante difficoltà, tante sfide, ma sempre con coesione e unità di intenti. "Non abbiamo considerato sole le strutture, ma anche le persone! In questi mesi, grazie all’inserimento di nuove figure apicali, sono stati rivoluzionati totalmente i piani di lavoro, la turnistica e l’organizzazione generale in RSA con un impatto decisamente positivo sulla cura dei pazienti e sul lavoro dei dipendenti", ha detto ancora don Claudio, ricordando "Casa San Giuseppe, con i suoi 60 ospiti diversamente abili, è il nostro vanto, soprattutto in questi ultimi anni sono stati concretizzati tanti progetti per rendere gli utenti veri e propri cittadini attivi". E poi ha ricordato l'apertura al territorio con l'azione dei volontari, del paese, dell'Amministrazione, delle aziende e delle persone che sostengono le tante iniziative. "Un pensiero ai nostri Ospiti e ai loro familiari che comprendono e sostengono il nostro impegno di rinnovamento e di continuo miglioramento. Siamo sempre pronti ai suggerimenti, l’importante che siano sempre costruttivi e volti al bene di questa Opera che è e deve diventare sempre più una famiglia. Il più grande e sentito ringraziamento, però, va ai nostri dipendenti che in questi mesi hanno dimostrato un grande spirito di sacrificio, di dedizione oltre che una professionalità e un’umanità impareggiabili. Cercheremo in tutti i modi di premiare la loro fedeltà e abnegazione!


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