Il Vescovo nella Messa con i Vigili del fuoco: «La vigilanza non sia ispirata dalla paura, ma dalla tenerezza» In occasione della festa patronale del Corpo
Il 4 dicembre ricorre la memoria liturgica di santa Barbara, martire cristiana che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo. Per questo motivo è stata scelta come patrona dei Vigili del Fuoco, Corpo che ne incarna i valori e i principi, e che nella mattinata di lunedì 4 dicembre l’ha festeggiata anche a Cremona con la Messa presieduta alla 11 in Cattedrale dal vescovo Antonio Napolioni.
Per l’occasione i mezzi dei Vigili del fuoco sono stati portati in piazza del Comune: camionette e fuoristrada all’ombra del Torrazzo esibivano la livrea rossa del Corpo nazionale, mentre la Cattedrale accoglieva gli operatori in servizio e quelli già in congedo per la celebrazione della Messa.
Presenti nelle prime file le massime autorità militari del territorio, con il prefetto Corrado Conforto Galli, il questore Michele Davide Sinigaglia, l’assessore per la sicurezza Barbara Manfredini, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Antonio Pugliano e i comandanti delle forze armate della città, insieme alle altre rappresentanze istituzionali del territorio.
«Se tutti desideriamo questa sicurezza, questa pace, questa saldezza della Terra, questa qualità dell’aria che respiriamo, questa protezione dai rischi che la vita ci riserva, dobbiamo dire grazie a chi ha scelto di spendersi professionalmente e vocazionalmente per questo scopo» spiega il vescovo Antonio Napolioni nell’omelia riferendosi al Corpo dei Vigili del Fuoco, aggiungendo quindi: «Immagino che in certi momenti i Vigili del fuoco, la Protezione civile, chi va a guarire le ferite della comunità, abbia anche il diritto di arrabbiarsi, perché certe macerie, certi danni, ce li stiamo procurando noi. Allora non si tratta solo di curare. Vorremmo anche prevenire, vorremmo anche lavorare sulle cause che rendono così difficile garantire a tutti questa salvezza».
Il Vescovo di Cremona si è poi soffermato a ragionare sull’importanza della pace, un argomento ad oggi tanto urgente quanto necessario ed impellente, dicendo che «duemila miliardi di dollari o di euro spesi in un anno nel mondo per le armi, se anche solo un dieci percento fosse trasformato in ruspe che non distruggono, ma cantieri che ricostruiscono… Siamo impazziti! Credo che una rabbia e un senso di frustrazione debba prendere chi vigila, chi interviene, chi corre a destra e a sinistra mentre membri della stessa collettività generano queste sofferenze indicibili. Dire la Messa nel giorno di santa Barbara con i Vigili del Fuoco e i rappresentanti delle istituzioni deve essere un momento di presa di coscienza, di indignazione e di progetto politico, sociale, culturale, di cambiamento».
«Siamo chiamati a un cambiamento di stile di vita. I santi intercedono e indicano questa via – spiega mons. Antonio Napolioni – e lungo questa via c’è un passaggio decisivo, che è l’attenzione per la persona», concludendo la riflessione rivelando che «il grande scenario mondiale cambierà se ognuno di noi avrà cura delle relazioni faccia a faccia che lo circondano. Siete vigili di un territorio, ma innanzitutto delle persone che incontrate, e questo dono, questa peculiarità possa diventare il criterio di rinnovamento e di speranza che animi non solo il vostro impegno, ma quello di ciascuno di noi per la sua parte di responsabilità, di relazioni, di attività che fan si che la vigilanza non sia ispirata dalla paura, ma dalla tenerezza».
Al termine della celebrazione ha preso la parola il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Antonio Pugliano, che con professionalità e precisione ha esposto i dati che dimostrano l’impegno del Corpo che fa di santa Barbara il proprio esempio: «3209, il numero totale degli interventi di quest’anno, 288 sono stati i servizi di vigilanza resi in eventi pubblici, 526 i controlli di prevenzione incendi evasi e 15 le segnalazioni di reati commessi alla mancata applicazione della normativa antincendio negli ambienti di lavoro – aggiungendo poi che – I dispositivi di soccorso locale diventano sempre più insufficienti verso eventi climatici la cui frequenza di accanimento e l’intensità degli effetti aumentano significativamente diventando sempre più estremi. I cambiamenti climatici sono una realtà verso la quale bisogna prendere atto, e che colpiscono persone che non hanno nessuna responsabilità nell’emissione di gas serra. Bisogna dare un senso nuovo al nostro lavoro, agire di più e assumere un impegno non rinviabile per fare il possibile al fine di ridurre la corsa al rialzo della temperatura, così come, nel frattempo, contrastarne gli effetti».
La celebrazione della festività di santa Barbara si è conclusa con un grande applauso ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno combattono per salvare la vita di chi è in pericolo, incuranti del pericolo e con la fede nel cuore. (www.diocesidicremona.it)
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