Il vicario di Offanengo, don Nicholas, uno dei volti dello spot della Cei. Offanengo, dove l'oratorio rappresenta un ponte tra le generazioni
E' don Nicholas Sangiovanni vicario a Offanengo, uno dei volti della nuova campagna istituzionale della Conferenza Episcopale Italiana degli spot in onda su tv, social e radio. Alle porte di Crema, l’oratorio San Giovanni Bosco di Offanengo è un luogo di accoglienza e vitalità, divenuto punto di riferimento per giovani e adulti della comunità locale. Situato di fronte alle scuole elementari e medie, a due passi dalla parrocchia di Santa Maria Purificata, l’oratorio, aperto tutti i pomeriggi e le sere, si distingue per la varietà delle sue proposte, grazie anche alla guida appassionata del giovane vicario parrocchiale, don Nicholas Sangiovanni.
“La mia vocazione la devo anche ad un parroco meraviglioso, don Elio Ferri – racconta don Nicholas Sangiovanni su unitineldono.it – che ho conosciuto quando avevo 9 anni e che è scomparso sei anni fa per una malattia fulminante: un prete che ha lasciato un ricordo indelebile con il suo esempio e la sua dedizione”. Una traccia che si è consolidata nella missione sacerdotale del don, uno dei più giovani tra i 71 sacerdoti della diocesi, e che si traduce nella fucina di attività dell’oratorio, frequentato ogni giorno da numerosi bambini e ragazzi.
Classe 1991, originario di Scannabue (CR), don Nicholas, ordinato nel 2017, ha assunto il suo incarico a Offanengo nel 2020, in piena emergenza pandemica. Nonostante le difficoltà di quel periodo, è riuscito rapidamente a conquistare la fiducia delle famiglie e dei ragazzi.
Il giovane don ha riaperto l’oratorio dopo il lockdown, con impegno e dedizione, rendendolo di nuovo un luogo di aggregazione con il coinvolgimento dei volontari, molti dei quali pensionati, che mettono a disposizione il loro tempo per supportare le attività. Tra le iniziative più significative figura un doposcuola rivolto a 40 bambini, dalla seconda alla quinta elementare, il 90% dei quali di origine straniera. “Questo progetto nasce dall’ascolto delle necessità della nostra comunità – spiega Maria Antonietta Cremonesi, insegnante e referente del servizio – per rispondere al bisogno di molte famiglie che non riescono a seguire i bambini nei compiti. Grazie alla collaborazione tra Comune, scuola, Regione Lombardia, Associazione Genitori e oratorio, è stata creata una rete che promuove l’inclusione scolastica e il sostegno sociale. Riceviamo molto affetto e gratitudine per don Nicholas che è sempre stato molto vicino alle famiglie e in particolare agli adolescenti”.
Ed è proprio a loro che viene dedicata tutti gli anni la “Settimana dell’Oratorio”, che si svolge il 31 gennaio in occasione della tradizionale festa di san Giovanni Bosco. Aperta anche ai giovani delle altre due parrocchie di Bottaiano e Ricengo, che compongono l’unità pastorale “Emmaus”, una delle 17 in cui è suddivisa la diocesi, è un’iniziativa che coinvolge l’intera comunità. “I protagonisti sono soprattutto una ventina di liceali e universitari che si trasferiscono per una settimana in parrocchia per studiare tutti insieme nel pomeriggio e per ‘fare casa’ - spiega don Nicholas - I volontari accolgono a colazione, dalle 7 alle 9, circa 100 famiglie che tutte le mattine si fermano per prendere un caffè e pregare qualche minuto nella bella cappella al primo piano dell’edificio”. Il piccolo appartamento del viceparroco è stato costruito con una grande cucina comunicante con un corridoio dove si aprono delle stanze per i ragazzi che, in alcuni periodi dell’anno, passano qui qualche giorno partecipando anche alle attività di preghiera e di formazione culturale proposte dalla parrocchia.
Lo sguardo verso il futuro si concentra ora su nuove sfide, come l’educativa di strada. “Anche in un piccolo centro come Offanengo si riscontrano situazioni di disagio giovanile – conclude don Nicholas – con ragazzi che talvolta faticano a rispettare le regole sia in oratorio che al di fuori, compiono atti di vandalismo e assumono alcol e droghe. Da oltre un anno collaboriamo con il Comune, le forze dell'ordine e educatori professionisti, che, attraverso uscite settimanali sul territorio, si impegnano a raggiungere questi gruppi, cercando di costruire una relazione di fiducia, fondata principalmente sul dialogo e sull'ascolto, per aiutarli a riflettere e a sviluppare una maggiore consapevolezza e responsabilità”.
Questa è solo una delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità.
Una presenza fatta di piccoli gesti, di mani tese, di momenti di conforto che trasformano le difficoltà in speranza. Come una casa accogliente, una famiglia che unisce, una collettività che ascolta, la Chiesa risponde alle domande di chi ha bisogno di sostegno e di un punto di riferimento.
Lo spiega chiaramente la nuova campagna istituzionale della Conferenza Episcopale Italiana dal claim incisivo "Chiesa cattolica italiana. Nelle nostre vite, ogni giorno", che si articola attorno ad alcune domande - quanto è importante per te chi ti sostiene nella fede? Che valore dai a chi aiuta ad imparare un mestiere o porta speranza ai dimenticati? – e ricorda l’impegno quotidiano dei sacerdoti e delle comunità loro affidate, attraverso immagini vive e autentiche di bambini, giovani, famiglie e anziani. L’azione visibile della Chiesa cattolica è un’opera corale per accompagnare la crescita umana e spirituale di ogni persona, senza smettere di offrire sostegno ai più vulnerabili.
“Nell’Italia di oggi, se non ci fosse la Chiesa con la sua rete solidale e il lavoro straordinario svolto da migliaia di volontari, ci sarebbe un vuoto enorme. Con la campagna – spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni - vogliamo raccontare il valore tangibile di questa presenza nella vita di tante persone, cattoliche e non”.
Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna della Conferenza episcopale italiana, si snoda tra tv, radio, web, social e stampa. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano una Chiesa vicina ogni giorno attraverso cinque esempi concreti: ascolto, che si traduce nella capacità di accogliere ogni voce, soprattutto quelle inascoltate; fede, che illumina il cammino di chi è alla ricerca di Dio e di significato; lavoro, che diventa impegno per offrire strumenti e opportunità a chi è in cerca di un futuro migliore; speranza ai dimenticati, che si concretizza in una mano tesa a chi si sente escluso o emarginato; ponte tra le generazioni, che valorizza il dialogo tra giovani e anziani come ricchezza e crescita per tutta la comunità.
Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste, pensate per stimolare una riflessione profonda sui valori dell’ascolto e della condivisione. Perché “la Chiesa cattolica è casa, è famiglia, è comunità di fede. Per te, con te”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti