Il viceministro della Giustizia, Sisto rassicura sul tribunale di Cremona. Ipotesi di una convenzione con il Comune per sopperire alla carenza di organico
Nessuna soppressione per la sede del tribunale di Cremona e nessun trasferimento di funzionari in vista. Tutto resterà così come è ora. “Il tribunale di Cremona non ha nessuna possibilità di essere soppresso”. A dare rassicurazioni in questo senso, il Senatore Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, che oggi è stato in città per tre tappe: al carcere, al tribunale e presso la sede elettorale del candidato sindaco Alessandro Portesani.
Durante la visita al Tribunale, ha assicurato ancora il viceministro sul fronte della carenza di organico, oltre a nuovi concorsi, è percorribile la via del trasferimento da altre sedi, fuori città. Ha inoltre ipotizzato una possibile convenzione con il Comune per il distacco in Tribunale di personale comunale.
Per quanto riguarda il carcere il viceministro ha rilevato che necessita di particolare attenzione e, in collaborazione con una eventuale amministrazione di centrodestra attenzionerà sul sovraffollamento e sullo stato degli ambienti dell'istituto carcerario.
Presso il comitato elettorale l'intervento introdotto da Luca Ghidini, commissario cittadino di Forza Italia, e moderato dall'avvocato Andrea Carassai, candidato nella lista di Forza Italia.
“Dobbiamo difendere una sola cosa – ha detto il viceministro –, la Carta costituzionale. Lì c'è tutto. Sulla giustizia abbiamo una parola, ed è garantismo, una parola contenuta nella Carta Costituzionale, un principio sul quale non sono ammesse mediazioni”.
Il riferimento al caso Toti in Liguria è chiaro. Sul “caso di Genova”, ha infatti aggiunto dopo aver definito “sciacalli” gli esponenti dell'opposizione, “nessuno può dichiarare colpevole nessuno in questo momento”.
Annunciando per metà giugno una stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni (“è finito il Bronx delle intercettazioni”), il senatore ha chiarito che “il processo mediatico è una delle principali piaghe del Paese. Si è condannati a mezzo stampa, si ricevono avvisi di garanzia a mezzo stampa. Un avviso è un pezzo di carta, ma se finisce in un articolo diventa piombo, è una condanna senza difesa”
“La giustizia – ha aggiunto – si fa nelle aule, non sui giornali. Noi non vogliamo paralizzare le indagini ma i diritti dei cittadini vanno garantiti e le indagini esigono rispetto”.
Quindi un accenno che interessa gli amministratori locali: “Stiamo abolendo l'abuso di ufficio che vede assoluzioni nel 94% dei casi, è un reato che non serve. Si abusa dell'abuso d'ufficio. Abbiamo amministratori indagati per due anni e mezzo e poi prosciolti”.
Un altro passaggio delicato è quello sulla separazione delle carriere, altra battaglia di Forza Italia, sulla quale il viceministro ha assicurato che non si arretra: “La separazione delle carriere non intacca le indagini del pubblico ministero, che rimane autonomo e indipendente”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti