Il virtuosismo di Daniel Palmizio apre lo Stauffer Summer Music Festival 2023. Con lui la World Youth Orchestra in un apprezzato programma dedicato alla viola
Un giardino romantico illuminato, una leggera brezza, qualche tuono in lontananza e il gioioso frinire delle cicale: la cornice perfetta per una serata all’ombra del Torrazzo. E sono state proprio queste suggestioni a fare da palcoscenico all’inaugurazione, sold out, dello Stauffer Summer Music Festival 2023. Protagonista della serata il violista Daniel Palmizio, ex allievo di Bruno Giuranna, accompagnato dalla World Youth Orchestra. A fare i consueti onori di casa il Presidente di Fondazione Stauffer Alessandro Tantardini che ha inteso dedicare un pensiero “A colui senza il quale, in coppia con Salvatore Accardo, tutto questo non sarebbe mai esistito: il compianto Andrea Mosconi”. Un plauso anche al precedente direttore artistico Paolo Petrocelli, che ha fortemente voluto e realizzato la prima edizione di questo festival dando il “la” alle edizioni successive.
Il programma della serata è iniziato con un brano del violista e compositore francese Henri-Gustave Casadesus. Il Concerto per Viola nello stile di Johann Christian Bachha ha trovato nella giovane compagine un buon assetto, dopo i primi assestamenti legati all’acustica, ed ha mostrato le diverse qualità interpretative di Palmizio, nella doppia veste di solista e concertatore. Nel cuore del concerto un’elaborazione per archi firmata da Ottorino Respighi del celebre corale bachiano Nun komm, der Heiden Heiland, nono dei 17 corali di Lipsia, originariamente scritto per organo. Qui Palmizio fa emergere un Bach vibrato, quasi romantico, con un’interpretazione lontana dall’usuale rigore tedesco che valorizza le linee melodiche ammorbidendo gli spigolosi contrappunti scolpiti sulla partitura dal compositore tedesco. Langsamer Satz del viennese Anton Webern trova una buona prassi esecutiva unita a diversi interessanti spunti nell’articolazione. Il musicista riabbraccia la sua viola durante la Sonata per la Gran Viola op.35 di Niccoló Paganini e dimostra tutto il suo virtuosismo, proponendo con estrema facilità scale di bicordi e armonici in agilità, evidenziando una tecnica sopraffina e gusto interpretativo. Generosi e meritati gli applausi che hanno inevitabilmente chiamato un bis: il brano Melodia del compositore ucraino Myroslav Skoryk.
Umore gioioso fra il pubblico al termine della serata, segno ancora una volta che a Cremona si può fare musica di livello, alla portata di tutti.
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