9 agosto 2023

Impianto di Biometano di A2A anche dai tecnici comunali parecchie critiche sul progetto: con il PGT attuale non è realizzabile, è sovradimensionato e porterà criticità viabilistiche

Mentre gli amministratori del Comune di Cremona sono partiti lancia in resta nel prendere come oro colato quanto proposto da A2A per l'impianto industriale del Biometano in via Bosco, ecco che i tecnici comunali hanno presentato - in vista della riunione della conferenza dei servizi del 15 settembre - un documento (a firma dell'architetto Marco Massardotti) estremamente critico sul progetto presentato. Dal punto di vista urbanistico, l'Ufficio comunale fa notare come l'impianto sia "non conforme urbanisticamente essendo lo stesso difforme rispetto al PTG vigente" in quanto si possono realizzare solo impianti biogas non superiori a 100 Kwe. Dubbi emergono anche sugli aspetti edilizi in quanto questo tipo di impianto dovrebbe essere di servizio a un'impresa agricola. Per quanto riguarda l'invaso delle acque che si vorrebbe realizzare, si fa presente che la competenza è del Dunas ma si dovrà fare una valutazione attenta sulla quantità d'acqua dello scarico.

Forti dubbi anche sugli aspetti viabilistici vengono sollevati forti dubbi sui percorsi di arrivo e di uscita dall'impianto. "Si fa presente che, già in via preliminare, si evidenziano possibili criticità a riguardo dei percorsi indicati di accesso e uscita dall'impianto di nuova realizzazione, con particolare riferimento al percorso che interessa le Vie Diritta, San Rocco, Casalmaggiore”. 

Giudizio sospeso anche dalla Commissione paesaggio che nella seduta dello scorso giugno si è cos' espressa:"In considerazione del fatto che l'area individuata come parco dell'economia circolare ha un alta valenza paesaggistica e ambientale e peraltro già sovraccaricata di presenze architettonicamente impattanti e funzionalmente conflittuali con il paesaggio, ritiene di sospendere l'espressione del proprio parere in attesa di poter valutare le richieste (documentali e di adeguamento) sotto riportate:

1) si chiede un approfondimento della progettualità in corso in una scala più ampia con particolare riferimento al programma Cremona 20-30;

2) evidenziare un maggior rapporto del progettato intervento con le preesistenze ed in particolare con le cascine cercando un relazione tipo-morfologica;

3) considerando che il vigente PGT assegna all'area interessata una sensibilità paesaggistica elevata, si ritiene che la prevista mitigazione debba essere sensibilmente incrementata (almeno raddoppiata) al fine di mantenere, il più possibile inalterata, tale valenza;

4) prevedere elementi arbustivi all'esterno della recinzione al fine di mascherare quest'ultima ed assecondare un aspetto più naturalistico sull'intero perimetro".


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commenti


Aldo

9 agosto 2023 14:43

Mettiamo per piacere una pietra tombale su questa speculazione finanziaria ad opera di privati a favore di privati che peggiorerebbe il bene comune.

PierPiero

10 agosto 2023 05:08

Sarà divertente vedere gli esiti della conferenza dei servizi perché da quel che inizia ad apparire, più si coinvolgono i soggetti e più si analizza questo progetto, più emergono dubbi e carenze dello stesso. E alcuni di questi dubbi sono talmente eclatanti che già ad una persona dotata di buon senso potevano venire.
Questo potenziale ecomostro non vincerà ma la domanda finale che i cittadini cremonesi dovranno porsi è: quali sono state le vere motivazioni che hanno spinto questi amministratori a promuovere con apparente fede assoluta questa iniziativa? amministratori che già non hanno brillato per altre scelte pubbliche che, a loro dire, avrebbero migliorato la città e la sua immagine. (Cito solo a titolo di esempio recente, noto a tutti, i totem e gli stendardi).


E, a latere della faccenda, ma interessante per parlare della libertà di opinione dei cittadini, sarebbe interessante capire perché un commento come quello qui sopra riportato viene bannato da un altro portale di informazione giornalistica cremonese.

Giovanni

10 agosto 2023 07:02

Le motivazioni son le stesse che hanno portato alla non dismissione dell'inceneritore e anzi al suo "revamping", struttura passata nelle mani di a2a grazie allo smembramento di LGH.

Daniro

10 agosto 2023 12:36

Analogo parere di infattibilita' dell'impianto rispetto alle norme del Pgt e della pianificazione territoriale era stato inviato alla Provincia dal Circolo Vedo Verde di Legambiente Cremona circa due mesi fa a riprova che, prima di fare proposte strampalate da parte di aziende importanti come A2a, bisognerebbe almeno vedere, e capire, cosa prevedono gli strumenti urbanistici vigenti.