In Biblioteca presentato “Delitti all’ombra del Torrazzo”, il best seller di Fabrizio Loffi che racconta i cold case cremonesi. Moroni: “Si legge tutto d’un fiato, Fabrizio unisce romanzo a fiction”
Successo per la presentazione cremonese di “Delitti all’ombra del Torrazzo”. L’autore Fabrizio Loffi, nella splendida cornice della Biblioteca Statale, è stato introdotto da Raffaella Barbierato che ha fatto gli onori di casa: “In una biblioteca non è raro che venga presentato un libro, ma un libro come questo che si legge sia per piacere che per cultura è quasi unico."
Ad introdurre anche il direttore di CremonaSera ed editore del libro Mario Silla: “Il libro di Fabrizio è per me un libro straordinario. È riuscito ad unire la cronaca e la ricerca realizzando una serie di racconti che si leggono tutto d’un fiato. È una gioia essere qui tra amici e non potevo mancare non solo perché con Fabrizio collaboriamo da oltre trent’anni, ma anche per dire che giusto nei giorni scorsi ho ricevuto notizia, Fabrizio lo scopre ora come tutti voi, che questo libro verrà proposto alla Rai per una serie tv."
Poi ha preso la parola l'autore, Fabrizio Loffi: “Torno sul luogo del delitto, anche se non sono un assassino. Ho iniziato infatti a muovere i primi passi nel mondo del lavoro proprio qui in biblioteca. Ma devo ringraziare Gabriele Moroni per avermi spinto a pubblicare questi racconti in un libro unico. Devo anche ringraziare anche Mario, non in ordine di importanza, perché ha creduto fin da subito in questo progetto.”
Entrando più nel profondo, Beatrice Ponzoni ha introdotto l'opera: “La cosa che cattura è il modo di scrivere di Fabrizio: giornalistico. La perenne presenza di linguaggio essenziale, veloce, con una punteggiatura perfetta.”
Di contralto Loffi risponde “Nello scrivere mi sono proprio immaginato una sceneggiatura di un film, ma io sono un giornalista.”
E Moroni “Fabrizio è un cronista, di una generazione in via di estinzione. Raffaella Barbierato avrebbe dovuto dotarsi di abbondante formalina, perché insieme a Mario e Fabrizio siamo tre fossili. - scherza - E Fabrizio ci ha portato tra osterie polverose, tra periferie in cui vengono squartate prostitute, nel mondo di avari e generosi. Questo libro ha il richiamo del romanzo ed il taglio della fiction. E chiederei a Fabrizio se fra questi c’è un caso in cui la giustizia poteva fare di più, se la giustizia è stata fatta in tutti i casi”.
“Beh, - risponde - i protagonisti, le vittime sono sempre i poveri, gli umili. È qui che avviene la maggior parte dei delitti. Si parla di affittacamere, camerieri, prostitute. La borghesia, escluso un caso, non c’è mai. Ci sono molti casi di malagiustizia, di condanne inferte ad un colpevole preconfezionato.”
“E' un libro che si legge come un romanzo, scorre davanti al lettore come un film che si vorrebbe non terminasse mai tanto è intrigante" ha scritto nella sua prefazione Gabriele Moroni, che ricordiamo essere cronista di nera e giudiziaria per decenni per giornali nazionali e autore di numerosi libri.
All'interno dell'opera venti cold case cremonesi del Novecento raccontati con particolari e colpi di scena dalla sapiente penna di Loffi.
Le capacità di ricercatore di Loffi sono note da tanti anni. Ha voluto raccontare la cronaca nera legandola al tempo, alla storia, alla politica, alla situazione sociale. La cronaca nera come specchio della realtà e come documento storico. Ed è questa la sfida che Fabrizio Loffi ha voluto intraprendere. I cosiddetti "Cold case" sono sulle pagine dei giornali, i casi freddi, quei delitti insoluti che stanno man mano venendo alla luce grazie alla scienza con il contributo di genetisti, esperti di elettronica, chimici arrivati in aiuto agli investigatori facendo riaprire casi che sembrava potessero archiviarsi come irrisolti. Loffi ha scelto un'altra strada d'indagine sui "cold case cremonesi": la ricerca d'archivio, applicando rigore storico e scientifico ai fascicoli più polverosi, leggendo nel dettaglio ogni scritto dei rapporti di polizia che all'epoca potevano sembrare insignificanti. Ne è uscita una ricerca e quindi un libro straordinari sui delitti tra le due guerre mondiali ma soprattutto negli anni dal 1948 al 1952 quando la nostra provincia fu insaguinata da una serie di omicidi impressionanti. E questi "gialli di provincia", di quest'angolo di Padania, potrebbero benissimo diventare una serie televisiva tanto sono ben descritti e coinvolgenti.
Nel mentre “Delitti all’ombra del Torrazzo” è già best seller e festeggia la sua prima ristampa dopo il successo avuto nella prima edizione esaurita in poco tempo. Dalla "tortorella di via dei Rustici" alla "cameriera dell'Aquila Nera", dal "Ferer di Azzanello" all'"affittacamere di piazza Sant'Agostino", dal "Landru di Soncino" agli "amanti diabolici di Grumello". Venti storie da leggere come se fossero accadute oggi, coinvolgenti come fossero nate dalla fantasia di un romanziere ma in realtà "cronaca nera" della nostra terra. Il libro è edito proprio da CremonaSera che ne ha curato anche questa nuova ristampa.
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