In Confcommercio ricostituita la Federazione pubblici esercizi alla guida Alessandro Lupi
n Confcommercio si ricostituisce la Federazione dei Pubblici Esercizi (Fipe). Un gruppo che riunisce ristoratori, baristi ma anche gelaterie e pasticcerie. Lo guida Alessandro Lupi che avrà al suo fianco, come vicepresidente, Emiliano Bruno. Entrano in consiglio Luca Babbini, Marco Boldori, Paco Magri, Roberto Maldotti, Francesca Mussa, Andreea Voinescu, Giampiero Zanetti. Un gruppo che unisce continuità, con dirigenti esperti, e rinnovamento e che guarda con attenzione a tutta la provincia. In particolare Francesca Mussa rappresenterà Crema e il cremasco mentre a brevissimo verrà individuato anche un delegato al casalasco. “Il mondo dei Pubblici Esercizi è stato fra i più esposti, psicologicamente ed economicamente, alle vicissitudini di questa pandemia: tra imputazioni di responsabilità, chiusure preventive, aperture a singhiozzo, regole a macchia di leopardo e l’impatto che inevitabilmente le nostre imprese hanno sulle vite delle persone e sulle vivibilità delle città. – conferma Alessandro Lupi –. Siamo in stato di emergenza ormai da un anno ed è difficile immaginare il futuro. In questa fase drammatica, abbiamo investito le migliori energie nella sfida complicata di far sentire le nostre ragioni. Si è creata spontaneamente e velocemente una forte coesione tra gli operatori, riunendo chi era iscritto alle Associazioni di categoria ma anche chi non ne aveva mai fatto parte. Questa unità è un valore importante. Anche per questo oggi abbiamo ricostituito la Fipe, per rendere ancora più forte la rappresentanza delle istanze sacrosante del nostro diritto al lavoro. E abbiamo deciso, proprio perché i problemi sono comuni, di riunire tutte le anime del nostro gruppo, dai bar ai ristoranti”. “Ripartire dalla Fipe e, dunque, dalla Confcommercio è una scelta logica perché molte delle nostre richieste vengono discusse direttamente con il Governo. – dichiara il neo eletto presidente -A noi serve una rappresentanza autorevole ad ogni livello decisionale. Ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo ma è importante agire all’interno di una organizzazione di rappresentanza nazionale, a cui chiediamo, tuttavia un ancora più forte ascolto della base e delle realtà territoriali”. “Siamo consapevoli - continua Lupi - che l’impegno sindacale resta prioritario. Perché, ancora in questo momento, subiamo limitazioni che non hanno alcun senso. Penso, innanzitutto per quanto riguarda i ristoranti, agli orari di apertura e alla impossibilità di accogliere clienti la sera. Restrizioni che vedono, oltre che forze politiche, anche governatori regionali al nostro fianco. E, per questo, speriamo che il Governo Draghi sappia segnare un cambio di passo rispetto all’esecutivo che l’ha preceduto. Tanto più che, lo ribadiamo, ancora una volta, i nostri locali sono sicuri anche grazie ad investimenti importanti e all’introduzione di protocolli rigidissimi”.
“Sono felice e orgoglioso di questa ricostituzione. – conferma Badioni - In questi mesi abbiamo visto nascere, nella disperazione del momento, anche gruppi spontanei. Ma sappiamo che, a tutte le imprese, in questo periodo difficilissimo abbiamo dato prove tangibili della vicinanza e dell’impegno della nostra Associazione. L’attenzione di Confcommercio è stata costante e non si è mai interrotto il confronto con chi, oggi, è entrato nel direttivo. Ora, insieme agli operatori, potremo fare ancora di più. Penso, ad esempio, al confronto con le Amministrazioni locali a partire da quella del capoluogo a cui abbiamo presentato, nelle scorse settimane, un documento che sintetizza le nostre richieste”. “Per tutte le realtà economiche ma in particolare per quelle del mondo dei pubblici esercizi, non basta appigliarsi alle (poco) efficaci scialuppe di salvataggio che in questi mesi sono state lanciate in direzione delle imprese, perché non sempre questi aiuti arrivano in tempo e, in ogni caso, non bastano e non basteranno. Insieme lavoreremo per superare l’emergenza, puntando dalla consapevolezza di quanto queste imprese siano fondamentali per la vita della comunità e per il suo sviluppo non solo economico ma anche turistico, sociale e identitario”.
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