Tanta gente al Cancer Center dove mancano persino le poltrone per le chemio ma l'Area Donna resta vuota, senza donne e lì ci sono le poltrone che servirebbero. Una situazione assurda documentata da alcune fotografie scattate proprio in questi giorni. Le immagini confermano la volontà di non mantenere l'Area Donna come tale e come richiesto anche dalla manifestazione di oltre duecento donne l'8 marzo davanti all'ospedale. "Mi sembra di essere entrata in fabbrica" ha raccontato una donna nell'approccio al Cancer Center azichè alla "sua" Area Donna.
Eppure le richieste delle donne presenti, sia quelle del comitato sponateo che per prime hanno dato vita alla mobilitazione, sia quelle organizzate in sindacati o rete hanno chiesto a gran voce di mantenere Area Donna.
"“Abbiamo voluto questo presidio proprio oggi, Giornata internazionale dei diritti della donna per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo”, ha detto la segretaria della Camera del Lavoro, Elena Curci, “Nel 2019 un decreto adotta il piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, un nuovo punto di vista che ci pone all’avanguardia, da includere in tutte le specialità mediche, che nasce dalla crescente consapevolezza delle differenze associate al genere, con il fine ultimo di garantire ad ogni persona, sia uomo che donna, la migliore cura”. “Non è questo quindi il momento più opportuno per smantellare” - ha proseguito Curci - “un reparto che per anni ha svolto un servizio egregio anche e soprattutto nel campo della prevenzione e che era un punto di riferimento certo per le patologie oncologiche di genere, dove ancora oggi l’agenda unica voluta da Regione Lombardia NON FUNZIONA e dove abbiamo ancora un problema di lunghe liste d’attesa per la prenotazione di visite ed esami. Chiediamo garanzie perché siamo convinti che Area Donna di Cremona sia l’ espressione di una buona Medicina di Genere e pertanto chiediamo con forza che Regione Lombardia e ASST di Cremona rivedano le decisioni prese“.
Cristina Marenzi era commossa alla manifestazione perchè dall'idea di tre amiche davanti ad un caffè e tutte con lo stesso problema, è arrivata così tanta gente. "In Area Donna ci siamo trovate accolte, adesso c'è una scritta Cancer center, il supermercato del cancro. Area Donna era un piccolo nido, dove c'era tutto, ma soprattutto c'erano donne con lo stesso problema e medici e infermiere che ti mettevano a tuo agio e in quella piccola sala chemio, eri talmente a tuo agio che potevi toglierti perfino la parrucca perchè sapevi di essere tra amici. E per noi era davvero importante"
E proprio oggi è arrivata dalla vicepresidente di Regione Lombardia una lettera di risposta a tutti coloro che hanno firmato per il mantenimento di Area Donna. Una lettera precisa e cortese che però conferma la linea intrapresa dalla Direzione Generale: integrare Area Donna nel Cancer Center. Eccola.
E' stata letta con attenzione la sua mail e - nella piena comprensione del suo stato d’animo - desideriamo tranquillizzare Lei e tutte le pazienti in cura presso l’Area Donna di Cremona che non vi è nessuna volontà di penalizzare il servizio. Al contrario è in corso una riorganizzazione tesa a ridefinire e rafforzare il percorso di salute dedicato alle donne che è e resterà un elemento identitario dell’ASST di Cremona.
A prova di quanto affermato, nel 2021 sono state istituite le Unità Operative di Senologia Radiologica e di Chirurgia Senologica e sono state introdotte nuove metodiche diagnostiche e chirurgiche per migliorare l’accuratezza delle cure.
Siamo consapevoli che rispetto all’organizzazione complessiva del nuovo assetto ci siano spazi di miglioramento e stiamo lavorando ogni giorno con questo obiettivo.
Purtroppo, l’avvicendarsi del personale di radiologia senologica, le norme di prevenzione anti Covid-19 e la recrudescenza della pandemia (quarta ondata), hanno determinato una riduzione del numero delle prestazioni erogate.
Per assicurare alle pazienti a rischio il controllo mammografico annuale, qualora non trovassero posto attraverso il CUP, l’ASST di Cremona ha attivato un indirizzo e-mail dedicato al quale possono scrivere: breast.unit@asst-cremona.it. Sarà cura degli operatori ricontattarle per programmare la prestazione.
Ad oggi l’équipe della radiologia senologica diretta dal dottor Matteo Passamonti è composta dalle dottoresse Maria Eugenia di Sabato e Cecilia Cangiotti, inoltre la ricerca di nuovo personale continua.
Il team chirurgico diretto da Gian Luca Baiocchi è composto da tre chirurghi senologi esperti: Sergio Aguggini e Carlo Azzini entrambi con competenze in diagnostica clinica, gestione multidisciplinare, chirurgica oncologica, oncoplastica e ricostruttiva protesica; Ignazio Ciliberto con particolare expertise nelle più attuali tecniche di chirurgia protesica tramite utilizzo di protesi sia pre che retro-muscolari, nonché nell’utilizzo di lembi miocutanei.”
Con la costituzione di una Unità Operativa Semplice di Senologia all’interno della Chirurgia Generale è possibile realizzare una programmazione più elastica delle sedute operatorie. Se prima le sedute operatorie settimanali dedicate alla Chirurgia Senologica erano fisse a due, in caso di necessità, ora possono essere aumentate fino a quattro a settimana.
Questo, nel tempo, permetterà di diminuire le liste d’attesa per gli interventi e di migliorare l’attività ambulatoriale.
Le équipe di Radiologia senologica di Chirurgia lavorano in modo interdisciplinare con le UO di Patologia Mammaria di cui è responsabile Daniele Generali, di Oncologia diretta da Rodolfo Passalacqua, di Radiologia diretta da Laura Romanini, di Radioterapia diretta da Sandro Tonoli e di Anatomia patologica diretta da Marco Ungari. Tutto questo avviene all’interno del Dipartimento di Oncologia.
A riprova che l’attività dell’Area donna è in corso, ogni martedì, nella sala riunioni del quarto piano dell’Ospedale di Cremona, un team multidisciplinare allargatissimo discute, uno ad uno, i casi di tumore alla mammella. Partecipano oncologi, chirurghi, senologi, radioterapisti, radiologi, anatomopatologi, ginecologi, genetisti e case manager. Il percorso di cura si decide insieme ed è il migliore possibile perché frutto della somma di diverse competenze a confronto.
A disposizione per eventuali chiarimenti, invio i miei più cordiali saluti.
commenti