IN MEMORIA 4- Altri nomi, altre persone per non dimenticare Don Cavalleri, Agostino Russo, Andrea Micheli, Gianbattista Bertolasi
Altri nomi, altre persone, altre storie da raccontare nell'avvicinarsi all'anniversario dei primo anno di Covid. L'epidemia ha colpito tutti, specialmente in quella prima fase in cui non c'era comunità che non piangesse le proprie vittime. E tutti hanno lasciato una loro impronta. Continuiamo il ricordo. Ecco don Mario Cavalleri, l'avvocato Agostino Russo, il medico Giambattista Bertolasi e Andrea MIcheli, tutti personaggi che abbiamo incontrato nella nostra strada di cronisti. Chi volesse ricordare altre vittime della pandemia può farlo scrivendo a redazione@cremonasera.it oppure sulla posta di facebook.
DON MARIO CAVALLERI
Era il sacerdote più anziano della diocesi, aveva 104 anni quando il Covid se l'è portato via alla casa di riposo “La Pace” dove da tempo era ricoverato. Per tanto tempo è stato il simbolo della Carità nel nome di Sant'Omobono con la sua casetta di via Patecchio, un luogo sempre aperto a tutti: etilisti, tossicopidenti, poveri di casa nostra e profughi dall'Africa. Per tutti don Mario aveva un pasto, un letto, una parola. Per tutti è stato un padre amorevole. Nel 2010, in occasione del suo 95° compleanno pubblicò una splendida autobiografia con un titolo che racconta la vita di questo prete sempre in prima linea: “Sulla cresta dell'onda, suo malgrado”. Don Mario era ato il 9 novembre 1915 a San Marino, cascina Bulgaro dove il padre era fattore. Giovanissimo entrò in Seminario mentre risiedeva a Castelnuovo del Zappa. Ordinato prete dal vescovo Cazzani nel 1940 fu destinato vicario a Sesto Cremonese. Poi fu destinato a Rivolta d'Adda. Si ammalò gravemente e, dopo un ricovero al Fatebefratelli di Brescia, andò al ricovero di Castelverde dove c'era un piccolo reparto per sacerdoti. Parroco monsignor Boccazzi, fu poi vicario della Cattedrale fino a quando nel 2006 monsignor Lafranconi lo nominò canonico effettivo. La mano della sua carità arrivò anche in Africa dove effettuò ben venti viaggi portando tanti progetti. In Costa d'Avorio, a Socrogbo, grazie alla solidarietà dei cremonesi costruì una chiesa. Un campo da calcio, un ambulatorio e un reparto maternità. Don Mario ha lasciato anche alcune poesie e sue composizioni musicali.
AGOSTINO RUSSO
Aveva 49 anni l'avvocato Agostino Russo, avvocato originario di Santa Maria Capua Vetere ma da tanti anni a Cremona dove aveva lo studio in via Beltrami. Era stato ricoverato all'ospedale di Cremona per l'aggravrsi delle sua condizioni dopo l'infezione da Coronavirus. Poi venne trasferito in Germania a Koblenza, come accaduto a diversi pazienti cremonesi dopo la disponibilità del Governo tedesco. Così Russo arrivò al Bundeswehr Centre Hospital. Poi si è aggravato ed è morto. Russo era una persona squisita, sempre allegro, amante dello sport con una passione particolare per la cucina e la pittura. Il papà è avvocato a Santa Maria Capua Vetere. Così lo hanno ricordato i colleghi del direttivo della Camera Penale di Cremona e Crema. “ E’ una notizia tristissima, sconvolgente, una perdita gravissima per i famigliari, per gli amici, per tutti noi, per la Camera Penale e per il Foro Cremonese. Agostino era una persona generosa, solare, serena, sorridente, amante dell’arte e della bellezza. In tanti anni di frequentazione non l’abbiamo mai visto alterato o imbronciato. Affrontava la vita e la professione con grande eleganza e con la spensierata saggezza di chi sa che anche le grandi cause e le battaglie sui principi si possono affrontare, con la massima serietà, ma senza perdere il buonumore. Per questo motivo eravamo stati tutti molto contenti quando, accettando l’ invito, aveva deciso – con un entusiasmo che non dimenticheremo mai – di candidarsi ed entrare a far parte del direttivo della Camera Penale, dove ha sempre dato il suo contributo di umanità e di azione. Il nostro pensiero e quello di tutti gli amici della Camera Penale va a Bernardo, ai genitori, ai fratelli e a tutti i famigliari, ai quali ci stringiamo con affetto in questo momento di dolore. Addio Agostino, faremo tesoro del tuo ricordo e del tuo sorriso”.
ANDREA MICHELI
Il 21 marzo è morto Andrea Micheli a soli 37 anni. Imprenditore presso l'azienda di famiglia e uomo di sport, Andrea Micheli, è stato presidente del Pizzighettone Calcio e poi della Pergolettese calla guida del club dal 2012 al 2016, periodo durante il quale la squadra ha conquistato la promozione in quella che un tempo si chiamava C2. Era nipote di Cesare Fogliazza, già proprietario del Pizzighettone e successivamente del Pergocrema. Da qualche giorno era ricoverato in ospedale a Milano a cusa del coronavirus. Sotto la sua presidenza, i gialloblù erano ritornati tra i professionisti durante la prima stagione della nuova gestione che era coincisa con la rifondazione del club dopo il fallimento del Pergocrema.
GIAMBATTISTA BERTOLASI
Il primo aprile 2020 se n'è andato il dottor Giambattista Bertolasi, 66 anni medico condotto a Castelleone. Era ricoverato da tre settimane all'ospedale di Crema per una brutta polmonite da Covid. Era stato da poco all'estero per conoscere i genitori della nuora. Era poi rientrato riprendendo l'attività ma ai primi di marzo arrivarono i primi sintomi della malattia. Sembrava si riprendesse poi la terapia intensiva e la morte nella notte dell'1 aprile. Da trent'anni era medico di base a Castelleone Era originario di Sergnano, si era laureato in Medicina all'Università di Milano nel 1984 specializzandosi poi in ortopedia. A Castelleone abitava in via Santuario e aveva studio di via San Bernardino Realino. Medico per oltre vent'anni anche dell'Avis locale, era stimato e conosciutissimo da almeno tre generazioni di castelleonesi.
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