28 novembre 2023

In mostra dal 19 dicembre in Pinacoteca 17 disegni inediti del Piccio provenienti dalla collezione di Guido Coggi, primo acquisto del museo dopo tanti anni

Diciassette disegni inediti, acquistati da una collezione privata, costituiranno il nucleo centrale della mostra dedicata a Giovanni Carnovali detto il Piccio che verrà inaugurata il 19 dicembre nelle sale superiori della Pinacoteca Ala Ponzone. E’ la prima volta, dopo molti anni, che la Pinacoteca riesce a condurre in porto l’acquisto di un patrimonio privato ed in questo senso la rassegna costituirà anche il tentativo di dimostrare, ancora una volta, le difficoltà in cui si dibattono gli enti locali al momento di operare sul mercato artistico, come è avvenuto recentemente nel caso del quadro di Europa Anguissola, andato all’asta con una quotazione troppo elevata per il Comune. Così non è stato per la serie di disegni, acquistati dagli eredi del collezionista Guido Coggi, recuperati sul mercato cremonese tra gli anni Trenta e Quaranta. Rimasti sempre in famiglia, sono stati proposti qualche tempo fa alla Pinacoteca che ne ha perfezionato l’acquisto, in funzione della loro importanza al fine di definire ulteriormente la personalità dell’artista. Si tratta di vedute appartenenti a epoche ed ambientazioni diverse, realizzate tra Roma e Livorno, ritratti, disegni di figure ed altri soggetti riconducibili all’ambito cronologico del Piccio, esposti con un’altra cinquantina di disegni, tra cui alcuni del maestro Giuseppe Diotti, ed altre opere che definiscano ulteriormente il punto sull’opera grafica dell’artista. 

Quest’anno ricorrono i 150 anni della morte dell’artista, scomparso il 6 luglio 1873 nelle acque del Po per un malore durante una nuotata. Giovanni Carnevali l'ultimo romantico, come lo definiva una bella mostra realizzata a Cremona nel 2007 e curata da Fernando Mazzocca e Giovanni Valagussa, era di casa nel cremonese, pur essendo di origini varesine e formazione bergamasca (nacque a Montegrino Valtravaglia, 29 settembre 1804). Suo maestro all'accademia Carrara fu il casalasco Giuseppe Diotti ("quanto talento, quanta disposizione abbia questo fanciullo d'anni dodici per la pittura non è agevole cosa da descrivere" scrisse in una lettera) che lo introdusse nella borghesia e nella nobiltà cremonese. Per lungo tempo abitò a Palazzo Manara, l'attuale Questura, ma alloggiò anche all'albergo Cappello o da Giovanni Beltrami. Si muoveva spesso a piedi (andò fino a Parigi). Fu spesso anche a Casalmaggiore, a Casalmorano, a Soresina. Il Diotti lo presentò ovunque come un talento e un grande genio della pittura, spesso con Trécourt e con Scuri (altri grandi pittori che viaggiavano con "Il Piccio", come scrive Valerio Guazzoni in un bellissimo capitolo del Catalogo della mostra del 2007 dal titolo "Il Piccio e Cremona" ). Piccio, Diotti, Trécourt, Scuri: diversi quadri di questi artisti sono alla Pinacoteca di Cremona, a Casalmaggiore o presso privati.

Fabrizio Loffi


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