30 dicembre 2024

In piazza Stradivari apre "Spurchiss, dai un morso, bevi un sorso". Un bar degustazione al posto di Marenoni. Richiamo alla cucina locale e allo storico locale da "Spurcacìn"

"Spurchiss", proprio alla cremonese: sporcaccione. Così si chiama il nuovo bar degustazione che aprirà dove un tempo c'era il bel negozio di scarpe Marenoni all'angolo tra via Monteverdi e piazza Stradivari e prima ancora "l'Arbiter" uno dei negozi più alla moda di Cremona con i suoi cashemere e la sua linea "inglese". Ma il cartello affisso da ieri sulle vetrine del nuovo locale aggiunge: "Dai un morso, bevi un sorso" come significare che sarà un posto in cui si potrà abbinare il bere con il mangiare. Il proprietario che ha ottenuto la Cila dal Comune per l'avvio dei lavori di sistemazione (progettati dal geometra Michele Fiorini) è la Luna srl mentre la committente è la EKS srl. Dunque torna a rivivere questo angolo del centro di Cremona (a fianco ha appena aperto un negozio di progettazione di tende) nel momento in cui ha chiuso un altro bar storico, proprio di fronte il "Flora"

Leggendo il cartello affisso ieri, per i vecchi cremonesi, ovviamente il pensiero è corso subito a un altro locale che distava poche decine di metri da qui, in via Beltrami angolo con via Cerasa, dove c'era l'osteria "de Spurcacìn" locale tipico della vecchia Cremona dove si bevevano staffe, si mangiavano merluzzo (il venerdì), polpette e frittata ma che soprattutto era famoso per la trippa. Così l'architetto Gino Priori, in una conferenza a un Rotary del 10 dicembre 1984 sulle vecchie osterie raccontava il locale: "La trippa c'era quasi sempre, annunciata dal cartello sulla porta. Veniva consumata a tutte le ore, ma specialmente a metà mattina. A proposito di trippa, era famosa l'osteria 'de Spurcacìn' in via Beltrami sull'angolo della strada che porta in piazza Marconi. La trippa di 'Spurcacìn' era fatta, si diceva, con il brodo d'oca, ma spesso nel pentolone c'erano i soliti ossidi gamba di bue che poi servivavno per i 'nervetti' e un'oca di legno che 'Spurcacìn' col forchettone cercava di mandare sotto nel brodo dicendo a voce alta:'fioi, l'è còta, l'è còta'".


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