In riva al Po il mistero degli Ufo. Anche noi abbiamo un'area 51. La storia del primo incontro ravvicinato nel 1954
Nei giorni scorsi è stato pubblicato, e ripreso dalla stampa nazionale, il consueto rapporto dell'Aeronautica Militare Italiana sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati (Ovni) nel cielo italiano. I dati sono quelli relativi al mese di maggio 2021. Tra le undici segnalazioni due riguardavano il nostro territorio: il 5 gennaio del 2019 a Cremosano, un oggetto «scuro nella zona superiore, illuminato in quella inferiore», di forma «sferica», muoversi a bassa quota e a velocità «sostenuta» da sud a nord. Ed un oggetto volante descritto come una sorta di «sigaro» notato in cielo alle 13.05 del 25 novembre 2019 a Castelleone mentre si dirigeva verso nord con una velocità «costante tipo aereo a elica».
Anche Cremona, infatti, ha la sua area 51. Non è nel Nevada ma in un tratto di spiaggia lungo il Po, dove 54 anni fa si è verificato l'unico incontro ravvicinato del terzo tipo di cui si abbia una testimonianza diretta. E’ accaduto nell'estate del 1967 in riva al Po. Il protagonista, E.S., ha raccontato la sua storia quarant'anni dopo all'ex sottufficiale dell'aeronautica militare Massimo Stacciali di stanza all'aeroporto di Ghedi. Erano circa le tre di notte quando venne svegliato insieme ai genitori da uno strano persistente sibilo, come una "turbina" che gira, ma intervallata da scatti metallici, quasi avesse un difetto... Con molta circospezione con il padre si diresse verso la riva del Po, che distava un centinaio di metri dalla loro abitazione; nascondendosi tra i fitti cespugli notarono proprio sulla riva sabbiosa un oggetto rotondo di circa 10/12 metri di diametro che, rimanendo sospeso da terra ad un'altezza di circa un metro e mezzo, emanava un forte bagliore diffuso da una "fascia" laterale avvolgente una torretta sovrapposta ad una struttura a forma di disco piatto più largo, come una piatto da cucina rovesciato di colore scuro. Attorno al disco notarono, con ulteriore stupore, sei o sette basse figure che si affannavano con movimenti rapidi, ma senza interferire l'uno con l'altro, con mosse quasi prestabilite come se ognuno sapesse cosa fare. Parlavano una lingua incomprensibile. La famiglia osservò la scena ad una distanza di circa 40 metri, nascosta tra i cespugli. Le figurette erano simili a bambini con la testa molto grossa ed attacca al tronco e le gambe esili avvolte in una tuta aderente. La scena sarebbe durata una ventina di minuti. Ad un certo punto i misteriosi esserini sarebbero risaliti frettolosamente a bordo tramite un piano inclinato leggermente posato al suolo, che poi si sarebbe richiuso.
L'oggetto misterioso si sarebbe sollevato lentamente dal suolo per una decina di metri e poi, dopo due brevi scatti, sarebbe infine sparito a velocità vertiginosa. La mattina dopo il padre di E.S. decise di tornare in riva al fiume per capire cosa fosse realmente successo quella notte. Trovarono così un cerchio di sabbia annerita e bruciacchiata di un diametro di circa 10 metri. Lungo quel tratto di sponda erano soliti soffermarsi degli zingari, lasciando spesso dei rifiuti nei pressi. In effetti proprio nella zona dell'area annerita trovarono una bottiglia di vetro con il collo ed il fondo intatti, e la parte centrale della bottiglia liquefatta ed appiattita come se fosse stata sottoposta ad una fortissima emissione di calore. Un paio di mesi dopo quell'episodio il nonno di un suo amico, che abitava poco distante dalla sua casa, rientrò a casa terrorizzato spiegando alla moglie di essere stato trattenuto da strane persone, grandi come bambini, che lo stringevano da tutte le parti e di essere infine riuscito a divincolarsi e scappare. Ma la moglie ovviamente non gli credette, pensando che fosse ubriaco!
Ancora sul Po tra il novembre 1972 e l'ottobre dell'anno successivo un cacciatore è protagonista di strani episodi: il 26 novembre nota cinque piccoli umanoidi e spara ripetutamente contro quello che ritiene un disco. Poi sul posto trova un'impronta, frammenti di metallo, sterpi pressati, radioattività e sabbia vetrificata. Nell'agosto il cacciatore nota che il cane sembra avvertire una strana presenza in casa e a ottobre trova uno strano oggetto composto da due sfere sopra un albero.
Veniamo alla mattina del 29 ottobre 1998. Alcuni testimoni notano un punto luminoso che si muove all'orizzonte. In un secondo l'oggetto si porta sul magazzino di una macelleria. Gli astanti allibiti si trovano così sulla testa un oggetto sferoidale verde, che sembra in procinto di atterrare sul magazzino. I testimoni hanno dichiarato che si è mosso ad una velocità incredibile, provenendo da nordest. Mentre il gruppo stava osservando l'oggetto misterioso, questo è improvvisamente scomparso.
Più vicino a noi nel tempo, nel giugno del 2001, una luce pulsante, visibile a occhio nudo che “si spostava velocemente verso est e poi ritornava nel medesimo punto del cielo" è stata vista da parecchi testimoni verso mezzanotte a Stagno Lombardo, a Martignana Po, a Casalmaggiore e a Vicoboneghisio. "
"Io sono piuttosto scettico - aveva raccontato uno di loro - sul fatto che si tratti di un oggetto extraterrestre, ma ammetto di esser rimasto impressionato dalla sua luce intermittente. Mia moglie ha preso paura e ha chiuso subito le finestre, mentre io ho continuato a osservarlo per un po', fermo in direzione Sud Est. E qualche mese prima a febbraio, protagonista di un incontro ravvicinato del terzo tipo è stato nientemeno che uno studente della facoltà di ingegneria aerospaziale che in auto alle 19,30 si stava recando da Ticengo a Gallignano. Aveva notato in cielo "un corpo luminoso che improvvisamente è apparso, si è mosso in linea retta, da nord a sud, per 2 secondi circa. Dopo di che ha cominciato una breve discesa parabolica ed è sparito, improvvisamente". Il testimone ha dichiarato: "Non ho visto alcuna scia luminosa, e il suo colore era stranamente simile a quello delle luci al neon. Un "bianco freddo". Mi permetto di specificare che sono uno studente della Facoltà di Ingegneria Aerospaziale, e da buon 'scienziato' ho cercato di darmi delle risposte che potessero spiegare il fenomeno. Non ne ho trovate. Escludo con certezza: riflessi nel parabrezza dell'auto; quel grosso punto luminoso era nel cielo. Ero solo sulla strada, guidavo piano (80 Km/h), nessun lampione; meteorite in atmosfera: ne ho viste tantissime di stelle cadenti, e quel punto mi è sembrato troppo diverso. Niente scia, luminosità diversa, costante nella sua intensità, nel suo moto. Colore abbagliante ma pulito, nitido; navicella aliena contenente esserini verdi pronti ad attaccare la Terra! Scherzi a parte, chiedo delucidazioni. Magari è un fenomeno naturale di cui ignoro l’esistenza".
Quella del 2012 è destinata ad essere ricordata come l'estate degli ufo.
Nel corso del mese di agosto 2012 si sono ripetuti gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati da Rivolta d'Adda a Casalbuttano. Dall'inseguimento in auto di uno stranissimo oggetto luminoso da parte di un quarantenne fra le campagne di Casalbuttano e Corte de' Cortesi, all'apparizione di una grande rapace meccanico nel cielo di Ferragosto nei pressi del Migliaro. L'ultimo caso agli inizi di febbraio, quando un misterioso cilindro luminoso di passaggio sui cieli dell'Ipercoop, ha causato una serie di malori tra gli spettatori del multisala.
Ma di strani oggetti volanti sono piene anche le cronache cremonesi di un tempo.
E' il caso dello storico Lodovico Cavitelli che nel 1588 nei suoi “Annales” fornisce scrupolosamente notizie su sfere luminose, soli e lune rosse comparse improvvisamente nel cielo, seguite poi da eventi calamitosi di ogni genere. Nel 1161 riferisce della comparsa di tre soli e altrettante lune in forma di croce che ricomparvero, pochi anni dopo nel 1169, verso il tramonto del 5 settembre.
Passano i secoli. Il Medioevo fu soprattutto l'epoca delle "Trabes ardentes" e di simboli celesti ad esse correlati: segni funesti per antonomasia, il cui manifestarsi era associato a sventure o ad incombenti tragedie. Nel 1222, racconta il nostro annalista, "in Italia apparve una stella crinita, ossia con la criniera; forse una stella cometa. A causa delle frequenti piogge i fiumi erano accresciuti oltre misura e dalle acque di questi fu portato grave danno ai raccolti, A causa di ciò si verificò una grave carestia". E, riferendosi al 1239: "il 3 giugno fu vista una stella crinita procedere velocemente verso occidente con un astro simile ad una fiaccola, a causa di ciò si manifestò una grave carestia per la quale morirono moltissime persone".
Ma i tre soli tornano nel cielo di Cremona la sera dell'11 gennaio, al tempo del pretore milanese Bartolomeo Roncaroli, seguiti da un grande vento che sradica alberi, danneggia case e affonda navi e precede un grande terremoto. Altri eventi funesti vengono annunciati, nella notte tra il 28 e 29 giugno nel 1521, dai soliti tre soli e da tre pallide lune che annunciano la comparsa di una “orrenda stella cometa” a sua volta foriera di un'invasione di rettili e lupi in Pannonia e in Gallia, seguiti da fortissimi venti con tuoni folgori e grandine.
Ma a stupirci di più è la minuziosa descrizione del fenomeno accaduto nella notte tra il 25 e 26 gennaio 1567: una vera e propria invasione di ufo. Verso le tre, nello spazio di tre ore, apparvero tre soli con cerchi concentrici di diverso colore, di cui uno si diresse verso est, uno verso ovest e quello in mezzo prima verso nord e poi verso ovest fino a scomparire dopo aver modificato i colori dei cerchi dal rosso al verde, all'arancione, al blu. Che dire? Soli verdi e soli rossi sono segnalati nel 1557 anche in Polonia. Infine, nel 1566, una vera e propria parata di sfere scure e rosse, si verificò nel cielo di Basilea, a ricordo della quale un "volantino" stampato per l'occasione descrive graficamente l'evento di fronte all'attonita popolazione.
In epoca moderna gli avvistamenti si moltiplicano e diventano più puntuali. Si inizia con il 1940 quando un oggetto luminoso sfreccia velocissimo da la Spezia a Cremona. In poco più di cinquant'anni, cioè da quando si è iniziato a prestare attenzione al fenomeno, ci sono stati almeno una quarantina di avvistamenti.
Uno, in particolare, è entrato negli annali dell'ufologia e riguarda un abitante di Torre de' Picenardi, Franco Premi. in un giorno di Giugno del 1954, si trovava in aperta campagna, erano circa le 14.30 e attendeva un suo cliente per motivi di lavoro. L'uomo leggeva tranquillo quando notò segni di irrequietudine nel suo cane; cercò inutilmente di calmarlo. All'improvviso Premi udì un forte sibilo e vide a 200 metri da terra un ufo in discesa che atterrò su un campo di granoturco. Il velivolo, grigio ma trasparente nella parte anteriore, aveva una forma a goccia con un'abbozzo di coda. Era leggermente curvo nella parte inferiore e molto bombato superiormente; Franco Premi stimò le dimensioni dell'oggetto in circa 10 metri di lunghezza, 7 di larghezza e 3 di altezza. Il sibilo cessò e il cane si calmò. Il signor Premi, allora, scese dalla sua auto e si nascose prudentemente fra i cespugli: dal suo punto di osservazione poté vedere distintamente due strani esseri uscire da sotto il velivolo. Gli alieni, secondo la sua descrizione, erano di forma umanoide, alti circa 2 metri; indossavano delle tute rigide di colore azzurro e il volto era coperto da una specie di grandi occhiali scuri che avvolgevano tutta la testa arrivando fin dietro la nuca. Gli esseri sembravano avere difficoltà di locomozione, quasi come se non camminassero da molto tempo. I due alieni raccolsero alcuni campioni di vegetazione dal terreno circostante e li posero in alcuni contenitori che avevano preso dall'ufo, dopodiché controllarono brevemente il velivolo e vi rientrarono. Subito dopo il misterioso ufo decollò velocemente. L'oggetto partì producendo nuovamente il sibilo assordante e lasciando intorno un forte odore di ozono. Il 1954 è davvero un anno particolare. Il 1 novembre alle 17,30 due studenti di Cremona affermano di avere visto in periferia un umanoide in tuta, con casco e bombole. Lo stesso giorno verso sera un corpo luminoso sfreccia velocissimo nel cielo e alle 21 almeno un centinaio di persone notano un disco volante. La sera del giorno dopo una sfera grande come la luna viene vista da piazza Sant'Anna.
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