Inceneritore, A2A minimizza ma le carte dicono altro. Al via l'ammodernamento dell'impianto: ma chi lo farebbe (pagando) se davvero si pensa di chiuderlo nel 2029?
Accantoniamo per un momento il dibattito sull'impianto di biometano e concentriamoci sul termovalorizzatore, volgarmente detto “inceneritore”. Ebbene, ieri, dopo l'infelice uscita dell'amministratore delegato di A2A (proprietaria dell'impianto), Renato Mazzoncini, che ha liquidato i tantissimi cittadini che in questi mesi si sono attivati e riuniti in comitato per dire no grazie al nuovo impianto di biometano definendoli affetti da “sindrome di Nimby (dall'inglese “not in my backyard’”, ossia non nel giardino dietro casa mia), la stessa società ha inviato ai media una succinta dichiarazione stampa in cui corregge il tiro: “In riferimento alle notizie stampa in oggetto – scrive la società –, A2A precisa che gli investimenti previsti nel nuovo piano strategico per mantenere in efficienza il termovalorizzatore di Cremona sono da considerarsi solo nel perimetro dell’attuale Autorizzazione Integrata Ambientale, che scade nel 2029”.
Ok, contrariamente a quanto dichiarato dal suo amministratore delegato, che a La Provincia ha detto chiaramente che l'inceneritore andrà avanti almeno altri dodici anni, la società sottolinea la scadenza dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l'impianto fissandola al 2029. E già qui ci sarebbe da domandarsi se l'amministratore delegato di A2A è in linea con la sua stessa azienda, ma la risposta, stando alle dichiarazioni, sarebbe un banale “no”. Ma lasciamo correre.
Ciò che conta, come sempre, sono le carte, all'insegna del vecchio adagio verba volant, scripta manent. E guarda un po' questi concittadini che saranno pure affetti da sindrome di Nimby (secondo l'amministratore), ma scemi non sono di certo, cosa ti tirano fuori, dimostrando che i documenti li sanno spulciare anche loro. Tirano fuori il documento presentato da Linea Ambiente – Società del Gruppo A2A denominato “Riesame dell’autorizzazione integrata ambientale per adeguamento alle migliori tecniche disponibili (BAT) di settore ai sensi della decisione di esecuzione (UE) 2019/2010 del 12/11/2019 e contestuale comunicazione di modifica non sostanziale”.
Paroloni, ma tutto si può tradurre. Intanto il documento, come si può agilmente leggere in prima pagina è stato oggetto di revisione nel dicembre del 2022, dunque poco più di un anno fa. Lo si può pertanto ritenere attuale e rientra nella fase dei lavori di “Rivalutazione AIA”, ossia Autorizzazione Integrata Ambientale, come precisa il frontespizio dello stesso documento.
Scorrendo le pagine spuntano indicazioni interessanti. Ad esempio a pagina 8, dove è scritto chiaramente che l’ultimo revamping (ossia rinnovo, ammodernamento) dell’impianto risale al 2015, vale a dire un anno dopo che il sindaco Galimberti aveva promesso il primo spegnimento. Per gli scettici ecco cosa si legge esattamente a pagina 8: “Il complesso del Termovalorizzatore è costituito da un unico impianto diviso in 2 linee distinte di recupero/smaltimento rifiuti che condividono gli spazi e le strade di circolazione interna, la fossa di accumulo rifiuti, i locali di servizio e la rete di raccolta delle acque meteoriche. L’impianto è costituito da due linee, la prima entrata in esercizio a fine 1997 e l’altra a fine 2001, entrambe oggetto di revamping nel 2007, nel 2011 e nel 2015”.
Ma il bello (si fa per dire) arriva dopo, a partire da pagina 11, dove vengono indicate le “Modifiche non sostanziali rispetto allo stato autorizzato”. A questo proposito il documento precisa: “Le modifiche non sostanziali che la ditta Linea Ambiente Srl (società del Gruppo A2A; ndr) intende apportare al termovalorizzatore di Cremona, contestualmente all’istanza di riesame per adeguamento alle nuove “Conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT – Best Available Techniques) per l’incenerimento dei rifiuti” di cui alla “Decisione di Esecuzione (Ue) 2019/2010 della Commissione del 12 novembre 2019”, consistono in: interventi di ammodernamento ed efficientamento / “revamping” della linea di trattamento fumi della Linea 2 di termovalorizzazione”.
Segue una lunga lista di altri interventi, sui quali si può in questa sede sorvolare perché è sufficiente considerare che un “revamping” dell'impianto (operazione che non viene regalata ma ha il suo bel costo) è previsto e, da fonti certe si apprende che sarebbe in corso o quantomeno pronto per essere avviato, poiché le caldaie sarebbero già state sostituite.
Ora, la domanda che anche un cittadino affetto da sindrome di Nimby è in grado di porsi è la seguente: chi si metterebbe in ballo a ristrutturare la propria casa se sa già che tra 5 anni (2029) dovrà lasciarla? Tradotto: perché investire nel revamping di un impianto se, come lascerebbe intendere la nota di A2A – in contrasto con la dichiarazione dell'amministratore delegato – quell'impianto fosse destinato a operare per soli altri 5 anni? Di sicuro non una maxisocietà che, legittimamente, per carità, non è dedita alle opere pie ma al business.
Dunque, cosa risolve la precisazione minimalista inviata ieri da A2A? A conti fatti niente. I dubbi e gli interrogativi sulla prosecuzione dell'attività dell'inceneritore rimangono intatti. E a tutto questo si vuole aggiungere l'impianto di biometano.
Qualche amministratore o qualche candidato sindaco vuole, di grazia, prendere posizione, spulciare le carte come hanno fatto alcuni volenterosi concittadini e dire finalmente come stanno le cose? O siamo tutti una massa di pecore guidate da una multiutility alla quale è stato ceduto tutto da questa amministrazione, una massa che non può far altro che subire scelte calate dall'alto nella fetta di terra più inquinata di tutta Europa?
Bene ha detto, ieri in un commento a un nostro articolo, Marco Pezzoni, del Coordinamento degli Stati Generali Ambiente e Salute: “Quante volte negli anni scorsi abbiamo chiesto come associazioni ambientaliste al sindaco Galimberti che smettesse di fare promesse sulla chiusura dell'inceneritore perché l'unica cosa vincolante era ed è ottenere una deliberazione ufficiale sulla chiusura da parte del CdA di A2A divenuta proprietaria dell'inceneritore San Rocco”.
Già, quante volte? E quante risposte precise, attendibili, sicure, sono arrivate? Zero. Anzi, no, una è arrivata: la promessa del nuovo impianto di biometano.
Leggi qui la Richiesta di Riesame Aia di Linea Ambiente
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commenti
Nadrot möt
14 marzo 2024 15:05
Quando la stampa è libera escono informazioni interessanti... evidentemente! Chissà se qualcuno ci schiarirà le idee??
Anna L. Maramotti Politi
14 marzo 2024 16:56
Le osservazioni puntuali che argomentano l'intero testo di Centenari fanno riferimento ad un atteggimaneto etico che sembra ormai desueto. Si tratta del "Buon Senso" che dovrebbe essere guida per le azioni poste in essere dagli amministratori. Ma così non è. Questi, come già mi è capitato di osservare, dovrebbero far riferimento a valori non ideologici, ma esistenziali funzionali al bene della comunità. Qualcuno farà una smorifia o un sorrisetto scuoterndo il capo (non riesco a dargli torto) visto che quanto ora da me sostenuto è principio totalmente assente nella politica. Le scelte ben documentano questa situazione ormai incancrenitasi.
Solo un'assunzione di responsabiltà dei sindaci, cosa per altro che stiamo verificando, potrebbe invertire la rotta. Cremona è capoluogo di provincia e ha precise responsabilità nei confronti dei comuni limitrofi. Lasciarsi assoggettare dai "poteri forti" è venir meno al mandato dei cittadini.. Più che mai oggi il capoluogo di provincia deve saper dialogare con le realtà comunali che, a motivo del numero esiguo dei cittadini, vengono vessate da pesanti fardelli. E' ai sindaci di questi paesi che dobbiamo dar ascolto perchè sono responsabilmente attenti al bene comune. Dobbiamo ricordare che se muore "fra' Cristoforo, muore anche l'Innominato". Lo si voglia o no respiriamo tutti la stessa aria. Un malinteso senso dello sviluppo, se da una parte promuove un becero "fabianismo" che allontana la popolazione dai temi pressanti dell'ambientalismo inteso da più come catastrofismo, dall'altra realizza scelte irreversibili che inquinano aria, acqua, terra per favorire un'energia (fuoco) che avvelena l'ambiente. Il buon senso è tradito da una politica totalmente disattenta al consumo del suolo per favorire scelte energetiche che hanno come referente un liberismo economico ben lontano dal liberalismo che è rivolto al sociale.
Cinzia Zampini
14 marzo 2024 20:45
Cara Anna Maramotti ,
e' fin troppo facile per me riconoscermi nelle tue osservazioni filosofiche ...le ho espresse in tre righe di commento all inizio dell articolo che ho postato sul mio profilo facebook. Ma altrettanto inevitabile che sottolinei la scarsa credibilità dei tuoi interventi perché la preoccupazione di fondo e cioè il consumo dell ambiente ...e l atteggiamento prevaricatore dei politici nei confronti dei cittadini ...valgono paro paro anche per la questione riqualificazione dell' ospedale che ti hai platealmente calpestato con la scelta di parte che hai fatto
Cinzia Zampini
Cinzia Zampini
14 marzo 2024 20:55
Cara Anna Maramotti ,
è troppo facile per me sottolineare che condivido i concetti che esprimi in modo aulico e che io ho rappresentato nel commento che prevede la pubblicazione del post sul mio profilo.
Ma c è un ma ...il tuo commento che richiama attenzione all ambiente e rimarca la prevaricazione di tanto sindaci nei confronti dei cittadini, PERDE DI CREDIBILITÀ SE DETTO DA TE.
Gli stessi argomenti hanno sostenuto la tua posizione nei confronti del progetto di riqualificazione dell' ospedale ...posizione poco anzi per niente coerente con le scelte di campo che hai fatto candidandoti con chi lavora in senso opposto. Quindi non credere di incantare nessuno.
Cinzia Zampini