Ingabbiato Palazzo Grasselli in via 20 settembre. Gli interventi per farne la sede del Conservatorio e il "Palazzo della Musica"
E' stato completamente ingabbiato il Palazzo Magio Grasselli di via 20 settembre per il restauro della facciata principale. Prosegue così il progetto del "Palazzo della Musica" che porterà il Conservatorio Statale "Claudio Monteverdi" (attualmente in coabitazione con la Scuola Elementare della Realdo Colombo) nella nuova sede ma anche luogo di formazione, fruizione e produzione musicale, destinato ad ospitare anche eventi ed iniziative pubbliche. Il palazzo è di proprietà del Comune di Cremona dal 2006, a seguito del lascito di Ippolito Grasselli e delle indicazioni testamentarie dei figli, Giulio e Giancarlo Grasselli. Quattro anni fa era era stato predisposto il progetto definitivo, riguardante l'intero immobile, per un importo complessivo di 2.600.600,00 Euro. Nel luglio 2021 Fondazione Cariplo ha comunicato che tale progetto ha ottenuto il finanziamento per un importo di Euro 1.500.000,00 nell’ambito del bando Emblematici Maggiori. A questo importante contributo si vanno ora ad aggiungere 800.000,00 Euro, finanziati dal Ministero della Cultura, che ha accolto la domanda di partecipazione del Comune di Cremona all’Avviso “Fondo Cultura” pubblicato il 20 maggio 2021.
La sistemazione del prestigioso palazzo prevede l'adeguamento architettonico, acustico, strutturale e impiantistico, essenziali per rispondere alle necessità poste dalla nuova destinazione d’uso. Sono previste quindi opere di restauro di alcune porzioni del complesso: in particolare le facciate su Corso 20 Settembre e quelle sul cortile principale, oltre all’intervento su alcuni locali interni. Nel piano interrato si interverrà solo ai fini della sicurezza antincendio, mentre negli altri piani verranno restaurati diversi locali, dal punto di vista della sistemazione degli intonaci e delle pavimentazioni, con lavori di consolidamento e di riqualificazione.
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commenti
Michele de Crecchio
6 settembre 2024 23:22
Mi piace ricordare che fu merito dell'Ufficio Tecnico Comunale (e in particolare dell'intuito dell'architetto Ruggero Carletti, allora apprezzato funzionario dello stesso) intuire la necessità di verificare subito, non appena il prestigioso immobile divenne di proprietà comunale, le condizioni statiche della relativa copertura. I controlli allora effettuati evidenziarono le decisamente precarie condizioni del caratteristico ed imponente cornicione di gronda che sovrastava la facciata. Un sollecito e accurato intervento eliminò poi tale gravissimo rischio per l'incolumità pubblica e la corretta conservazione del monumentale palazzo.
Successivamente, all'interno della amministrazione comunale, fu da taluni avanzata l'ipotesi, per "far cassa", di vendere a privati l'immobile e il relativo grande parco annesso. Fu saggia e convinta decisione del sindaco Perri e del suo accorto assessore al bilancio non accogliere tale ipotesi che, peraltro, aveva già incontrato anche la decisa opposizione della Soprintendenza Regionale. Tale decisione fu comunicata alla cittadinanza all'interno di una assemblea pubblica appositamente convocata: ricordo bene la circostanza perché partecipai a tale assemblea come rappresentante della Associazione Italia Nostra e come tale mi congratulai pubblicamente. Erano gli anni nei quali la nostra Provincia (guidata da Salini) stava vendendo ad una immobiliare persino la sede dei propri uffici istituzionali, provocando i disagi che, ovviamente, il trascorrere del tempo viene progressivamente ingigantendo. Invitato da qualche disinvolto politico locale a fare altrettanto con gli immobili comunali, il sindaco Perri rifiutò con decisione di aderire a tale singolare proposta, affermando saggiamente che non aveva proprio nessuna intenzione di "passare alla storia come il Sindaco che si era venduto persino il Palazzo Comunale"!