Inquinamento a Cremona e in Lombardia: l'assessore regionale minimizza, i 5 Stelle ribattono: "Da Legambiente dati e non illazioni"
Sull'inquinamento “Legambiente boccia la Lombardia, ma l’assessore regionale Cattaneo minimizza e contesta i fatti. Si proceda invece a strutturare studi epidemiologici, da portare in conferenza dei Servizi". Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Marco Degli Angeli, commenta il rapporto pubblicato ieri da Legambiente (qui l'articolo).
“Mentre l’ultimo report di Legambiente conferma i dati Istat e dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA), bocciando di netto la Lombardia per la così detta mal’aria - osserva Degli Angeli -, stupisce come l’assessore all’ambiente e Clima Raffaele Cattaneo riesca a minimizzare i fatti e ad accusare Legambinte di fare strumentalizzazione basandosi su delle mere situazioni climatiche sfavorevoli”.
Durante il mese di gennaio 2022, la media riferita alle concentrazioni peggiora del 35% rispetto al gennaio 2021. Solo alcune province, come Sondrio, Varese e Lecco sono invece riuscite a mantenere un dato medio di qualità dell’aria all’interno dei valori richiesti dalle norme europee (40 microgrammi/mc). Aggiunge Degli Angeli: “Il trend può anche essere migliorato rispetto agli anni scorsi, ma questo non significa che la Lombardia sia uscita dal suo costante stato di apnea. Rimane anzi la regione più inquinata con capoluoghi come Cremona, che è la seconda città più inquinata d’Europa e la prima in Italia. Per questo motivo sono in totale disaccordo con l’assessore e reputo un fatto grave la sua contestazione. Sembra piuttosto spinto dalla volontà di far vedere quanto Regione sia brava, un po' come dire che uno scolaro è passato dalla media del 3 a quella del 4, senza pensare che a fine anno verrà comunque bocciato”.
Il consigliere pentastellato ricorda come Cremona abbia avuto un superamento delle Pm10 pari a 66 giorni nel 2021, a 64 nel 2020 (nonostante il primo lock down e dove Meda in Brianza aveva raggiunto il record di 93 µg/m³ ndr) e a 65 giorni nel 2019. Il limite massimo consentito è pari a 35 giorni l’anno. Maglia nera per Monza e Milano che hanno già raggiunto i 25 giorni di superamento, rispetto al limite massimo consentito.
“Quelli riportati da Legambiente - puntualizza Degli Angeli - sono fatti e non accuse a cui controbattere in modo poco sistematico. Mi spiace illudere quindi l’assessore, ma la Lombardia non è in prima linea per la qualità dell’aria, ma semmai è la prima per l’inquinamento”.
Conclude Degli Angeli: “Mi aspetto piuttosto che la Giunta, anziché snocciolare dati poco rilevanti e minimizzare situazioni invece molto gravi, agisca in modo solerte strutturando degli studi epidemiologici utili alla programmazione ambientale e sanitaria. E visto che non si può agire sul meteo, allora non si consenta di aumentare le emissioni. È evidente in modo scientifico: la pianura Padana e il territorio cremonese non si possono permettere di aggiungere una goccia di emissioni in più perché il bicchiere sta strabordando da un po’, come il vaso di Pandora. Dispiace invece vedere quotidianamente richieste di ampliamenti di impianti e nuovi impianti emissivi, senza tra l’altro una congrua valutazione degli impatti cumulativi. Non si può più attendere, servono studi epidemiologici e conferenze di servizio più attente agli impatti complessivi, capaci di puntare ad autorizzazioni con saldo negativo”.
La foto in alto è di Antonio Leoni.
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commenti
Daniro
4 febbraio 2022 14:22
Ringrazio il consigliere Degli Angeli, una delle poche voci locali attente alle disastrose politiche regionali e locali su ambiente e territorio
La richiesta di provvedimenti che almeno non peggiorino la gravissima situazione esistente però non basta e a fronte di una situazione di gravissima emergenza sanitaria e ambientale servono provvedimenti concreti di riduzione delle fonti inquinanti.