Inquinamento Tamoil, riparte l'inchiesta penale. Radicali e Forza Italia chiedono al Comune di rendere pubblica la relazione Ispra con la quale il Ministero dell'Ambiente si è costituito parte civile
Inquinamento della Tamoil: la Procura di Cremona ha riaperto il fascicolo su richiesta del Gip dopo l'esposto di Gino Ruggeri. Dunque ci saranno nuove indagini sull'inquinamento dell'ex raffineria che starebbe proseguendo mettendo a rischio falde e terreni. E' lo stesso Gino Ruggeri, protagonista dell'azione civile che ha portato al riconoscimento di un grave danno ambientale alla città, a renderlo noto nel corso della conferenza stampa indetta oggi dai Radicali e da Forza Italia. "Me lo hanno notificato i carabinieri nei giorni della Festa del Torrone" - ha detto Ruggeri. Dunque riparte una seconda inchiesta penale sull'inquinamento dell'ex raffineria e la Procura potrebbe affidare una nuova perizia e acquisire gli ultimi studi dell'Ispra sull'inquinamento della Tamoil con i quali il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Ambientale, guidato da Pichetto Frattin, si è costituito parte civile presso l'avvocatura distrettuale di Brescia. Ed è stata proprio la mancata comunicazione pubblica da parte del Comune della relazione Ispra (Istituto Superiore per Protezione e la Ricerca Ambientale) l'oggetto della conferenza stampa nella sala Eventi di Palazzo comunale. Forza Italia, con il suo commissario cittadino Luca Ghidini e il capogruppo Saverio Simi hanno accettato l'invito dei due esponenti radicali Gino Ruggeri e Sergio Ravelli: "Gli esponenti politici radicali hanno dichiarato che il documento di Ispra evidenzierebbe un danno ambientale rilevante - sia in termini di compromissione del suolo e della falda nelle aree esterne, sia in termini di dispersione nel fiume Po degli inquinanti fuoriusciti dal sito Tamoil - con una valutazione del danno ambientale ed economico significativo. Rilevato che: la richiamata Istruttoria di Ispra può costituire, per l'autorevolezza dell'ente redattore, un prezioso elemento di conoscenza della reale situazione ambientale dei luoghi interessati... - si legge nella interrogazione urgente a risposta scritta presentata da Simi - Riteniamo doveroso interrogare il Sindaco e l'Assessore competente rispetto ai seguenti quesiti: se la relazione Ispra oggetto dell'azione civile intrapresa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sia in possesso dell'Amministrazione comunale; – in caso negativo, se l'Amministrazione comunale intende acquisirla agli atti; -in caso affermativo, se il Sindaco e l'Assessore competente intendono farne l'oggetto di una restituzione pubblica nell'ambito del sopracitato osservatorio Tamoil e, in caso affermativo, quando si intenda convocarlo". Simi chiede poi "Se il Sindaco e l'assessore competente sono al corrente di progetti riguardanti la creazione di un esteso impianto fotovoltaico sull'area del deposito carburanti e, in caso affermativo, quali sono le caratteristiche in termini di energia prodotta, di estensione della superficie, dello stato di avanzamento dell'eventuale iter autorizzativo. Se il Comune ha già stipulato o intende stipulare accordi con Tamoil S.p.A. relativamente alla realizzazione del sopracitato impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica".
E' toccato poi a Sergio Ravelli e a Gino Ruggeri, storici esponenti del partito radicale in prima linea fin dal 2012 sul tema dell'inquinamento dell'area della raffineria e degli spazi circostanti, ricordare la battaglia per il riconoscimento del danno ambientale e della prima storica sentenza del giudice Salvini sulla Tamoil. Poi Ravelli è tornato a richiedere con forza che sia reso pubblico lo studio dell'Ispra, che riprenda vigore l'osservatorio Tamoil e quella speciale commissione che dovrebbe valutare e decidere gli interventi in campo ambientale dei risarcimento ottenuto di 2.400.000 euro. Lo stesso ha ribadito Ruggeri. Ricordiamo che oltre al nuovo procedimento penale, alla costituzione civile del Ministero dell'Ambiente è ancora pendente presso il tribunale di Cremona la causa civile della Bissolati che, proprio dallo studio dell'Ispra, potrebbe avere nuova forza. Insomma la vicenda dell'inquinamento Tamoil, al di là della cipria ambientalista (il muro verde o le sponsorizzazioni) con la quale si intende coprire un impianto che tanti danni ha prodotto a Cremona, dal punto di vista giudiziario è ancora ben lontana dalla chiusura.
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