18 luglio 2023

L’assessore all’agricoltura della Lombardia Beduschi, accompagnato dal consigliere regionale Piloni, in visita alla Cantina Caleffi

“Come Regione Lombardia vogliamo dare una mano ai territori a trovare le loro unicità. Sull’esperienza del vino si gioca probabilmente il futuro stesso della nostra agricoltura, anche in territorio dove sembrava difficile potesse attecchire”.

Così ha parlato, l’assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Alessandro Beduschidopo aver visitato, nel tardo pomeriggio di lunedì scorso 17 luglio, la premiata e premiante Cantina Caleffi di Spineda: enclave cremonese in territorio mantovano. Accompagnato da Davide Caleffi, finito il tour nell’azienda vitivinicola in provincia di Cremona, Beduschi ha sottolineato che … “Questa esperienza può essere ripresa in altre parti della regione e dimostra come ci siano potenzialità nuove, spesso inespresse”.  L’assessore era in compagnia del consigliere regionale cremasco, in quota PD, e rappresentante del territorio cremonese, Matteo Piloni.

La cantina dei fratelli Emanuele e Davide Caleffi rappresenta una delle realtà importanti e una tappa fondamentale sul territorio per quanto riguarda l’impegno, la costanza l’imprenditoria agricola e vitivinicola.

La presenza dell’assessore regionale Beduschi e di Piloni in quel di Spineda, tra i vari significati dell’incontro, ecco avrà pure un ruolo nell’impegnativo iter teso a creare l’Igt Provincia di Cremona? Lo abbiamo chiesto, telefonicamente, a Davide Caleffi: “Siamo sempre impegnati a percorrere quella strada, con la speranza che altri agricoltori cremonesi, decidano di seguire il nostro esempio. L’ho già detto anni fa: siamo pronti a condividere la nostra esperienza. E l’Istituto Tecnico Agrario potrebbe entrare in gioco”.

Ah … tutti i venerdì d’estate, fino a settembre, alla Cantina Caleffi, con musica è tempo di ‘Apericena d’Autore’. 


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commenti


Manuel

19 luglio 2023 20:43

Non sono uno storico, ma parlare di Spineda come enclave cremonese in territorio mantovano, mi sembra un po’ forzato. Dal 1860 al 1868, in pratica con l’unità d’Italia, i confini cremonesi, ad est raggiungevano e segnavano il confine di stato alle Grazie di Curtatone. Vero che i territori orientali, comprendenti Spineda, godevano/subivano da secoli il controllo diretto/indiretto o l’influenza dei Gonzaga, ma pure i cremonesi, nei secoli e pure precedentemente ai signori di Mantova, ambivano a tali plaghe. Era evidentemente una situazione eccezionale e provvisoria, quella scaturita dopo la seconda guerra di indipendenza, ma da riferirsi, a mio avviso, ai comuni più lontani. La provincia di Cremona esprime un confine naturale dato dalla confluenza dell’Oglio col Po, includente diversi comuni attualmente virgiliani, tra cui Viadana. Da notare come l’ambito territoriale testé citato, ricalchi, di fatto, il limite est della diocesi di Cremona, dalla quale è curiosamente esclusa la frazione di Cizzolo.
Se qualche esperto potesse offrire spunti di riflessione...