20 febbraio 2021

L'ex assessore Manfredini : via la linea più vecchia del combustore Dubbi sul piano energetico fatto senza l'assessorato all'Ambiente

Piano energetico di Cremona. Ne discutono in tanti. Abbiamo chiesto un parere all’ex assessore all’ambiente di Cremona, Alessia Manfredini, per quattro anni in prima linea nella Giunta Galimberti.

-Che giudizio si è fatto sulla vicenda da ex assessore ?

“Non posso che vedere a favore questa volontà di mettere al centro delle politiche locali e ma anche nazionali i temi ambientali, la cosiddetta transizione ecologica, ma poi al di là dei titoli i progetti vanno messo a terra, con cronoprogramma, tempistiche e risorse”.

-Sinceramente cosa non la convince?

“Trovo singolare che l’assessorato all’ambiente non sia stato della partita, un assessorato che oggettivamente gli anni scorsi ha permesso di fare il salto sulla raccolta differenziata (dal 54% al 75%) e continua a gestire quotidianamente alcune partite ambientali e di conflitto con le aziende e con i cittadini sul territorio. É tema così trasversale che riguarda rifiuti, sostenibilità e miglioramento ambientale e sviluppo economico della città e di tutto il territorio per i prossimi 10 anni meritava fin dall’inizio il coinvolgimento di più attori in campo”.

-Sulle schermaglie politiche? Il ruolo della minoranza?

“Straordinario che, senza la mia presenza giunta, la minoranza non attacchi più alcun assessore. Sorrido”.

-Nel merito cosa ne pensa?

“Ho avuto modo di leggere la documentazione e aspetto nel dettaglio di capire la loro fattibilità con costi e benefici per farmi un’idea più compiuta”.

-Sull’inceneritore?

“E’ una lunga battaglia e spero di non assistere a quello che mi confermava nel 2015 un funzionario della Regione durante le tante riunione del decommissioning”

-Cioè?

“Di assistere ad una lenta agonia dell’impianto. Bene che non si voglia fare il revamping, bene che non si voglia fare un nuovo impianto ma la solo scadenza dell’AIA al 2029 non determina il suo spegnimento. L’impianto, come conferma e confermava gli anni scorsi Lgh, non rappresenta più un asset su cui investire ma paradossalmente già oggi deve rispondere standard qualitativi elevati e le BAT (le migliori pratiche disponibili). Il rifacimento completo della linea fumi e l’arrivo dei fanghi dimostra che non si può star fermi e occorre far adeguamenti normativi. E quindi nuovi costi”.

-Quindi?

“Ora che si stanno costruendo delle alternative, ci vuole un passo in più”.

-Cosa?

“Contestualmente alla realizzazione di alcuni impianti innovativi a supporto del teleriscaldamento cittadino (per la parte garantita ora dal termovalorizzatore) e perché non si prevede, prima del 2029 , di spegnere almeno una linea? Quella che i tecnici ritengono più vetusta e meno performante e sacrificabile. La Linea 1 è entrata in funzione nel 1997, e la linea 2 nel 2001. E sono tra loro indipendenti. Come se fosse un’operazione di manutenzione straordinaria. Un fermo impianto straordinario. E poi ovviamente c’è da individuare nuovi impianti per il conferimento dell’indifferenziato e rifiuti speciali di tutti i comuni della provincia di Cremona. Solo allora il cerchio iniziato nel 1997 si chiuderà”.  


Nella foto il combustore e l'ex assessore Manfredini, il sindaco Galimberti e l'assessore regionale Terzi


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