15 novembre 2024

L'ex Comandante dei Carabinieri Luigi Regni ospite del programma 'Vediamoci chiaro' su TV2000: il racconto di come ha sventato la truffa telefonica alcune settimane fa

E’ sempre stato un uomo d’azione: del resto non poteva essere diversamente per chi è nato in una caserma dei carabinieri, figlio di un colonnello dell’Arma (recentemente scomparso e doveroso ricordarlo), sempre in prima fila nel campo della sicurezza e della legalità. Il colonnello Luigi Regni, per nove anni (dal 2003 al 2012) apprezzatissimo e stimatissimo comandante della compagnia carabinieri di Casalmaggiore, oggi responsabile del controllo di vicinato a Colorno (il paese in cui vive da una vita) è stato al centro ieri, giovedì 14, del programma televisivo “Vediamoci chiaro” che va in onda su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre).

Lui che la divisa l’ha smessa solo perché a 60 anni si va in congedo (altrimenti, c’è da starne certi, l’avrebbe portata fino a cent’anni e forse più), ma la porta nella testa e soprattutto nel cuore (ed è questo che conta), ha parlato dell’ultima operazione che solo poche settimane fa gli ha permesso di sventare un tentativo di truffa. In quel caso, bisogna dirlo, il truffatore è proprio cascato male. Cercare di fregare un colonnello dei carabinieri, non ce ne voglia il “genio”, è proprio roba da “furbi”. A “Vediamoci chiaro”, Regni ha raccontato la sua esperienza: non certo come semplice narrazione di un fatto accaduto ma come occasione per invitare tutti, specie gli anziani, a fare attenzione e a non abboccare agli sconosciuti.

In quella occasione, come lui stesso ha raccontato all’emittente televisiva, intorno all’ora di pranzo aveva ricevuto una telefonata a casa, priva di numero identificativo. Una donna, discreta “attrice” evidentemente, in lacrime e con voce affaticata si è fatta passare per la figlia di Regni riferendo di essere ricoverata, di stare molto male e di trovarsi ricoverata in ospedale a Parma in attesa di un intervento urgente. Gli aveva quindi passato un uomo che, spacciandosi per medico, gli aveva spiegato che non essendoci posto nell’ospedale pubblico, vista l’urgenza della situazione, era necessario recarsi in una struttura privata, ovviamente dietro pagamento di una somma. Il finto medico gli aveva quindi chiesto le generalità della figlia e di fronte ad una domanda ben circostanziata del colonnello riguardante il fatto che la figlia doveva avere con sé i documenti, l’individuo ha riattaccato la chiamata di colpo. Evidentemente anche ignaro del fatto che aveva cercato di truffare un ufficiale dei carabinieri.

Quella delle truffe, telefoniche e non, continua ad essere una piaga di difficile risoluzione. Il colonnello Regni ha colto l’occasione per ricordare a tutti di informare sempre, comunque e immediatamente l’Arma dei carabinieri in caso di situazioni analoghe, anche in modo tale che le forze dell’ordine sappiano che in una determinata zona si verificano questi tipi di episodi. Altra raccomandazione importante è quella di non perdere mai la lucidità e di fare domande ai propri interlocutori di modo che, questi, trovandosi di fronte a persone ben presenti e quindi a situazioni che, per loro, si complicano, si possano dileguare. Anche sulla sponda cremonese e casalasca del Grande fiume, aggiunge chi scrive queste righe, la disponibilità, l’esperienza e la professionalità di questo ufficiale in pensione dovrebbe essere vista come una opportunità da cogliere.

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Eremita del Po

 

Paolo Panni


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