L’Orchestra Regionale della Toscana porta sul palco del Ponchielli i grandi compositori russi per un concerto da applausi. Protagonisti il talentuoso Masleev e la decisa bacchetta di Battistoni
Immancabile nella stagione Musica del Teatro Ponchielli l’appuntamento con un’orchestra regionale. L’Orchestra della Toscana è una delle migliori nel panorama musicale italiano, e si presenta a Cremona con il talentuoso Dmitry Masleev, giovane pianista che ha già vinto tutto quel che si può vincere. Sul podio un ritorno eminente, il direttore Andrea Battistoni che sul palco cittadino aveva già diretto sia in stagione opera che nella concertistica. Il concerto, interamente dedicato ai compositori russi, è iniziato con una composizione di Pëtr Il’ič Čajkovskij, il bellissimo Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore, Op. 23. Masleev incatena subito il pubblico con un’interpretazione vertiginosa in cui il virtuosismo si sposa con la sua tecnica davvero incredibile in un matrimonio infuocato. Dal canto suo Battistoni fa il miracolo, tenendo saldissima la propria compagine e riuscendo nel difficile compito di star dietro alle molte “corse” del pianista, proponendo un’esecuzione densa e ben sostenuta. Equilibrato anche il suono orchestrale, che aveva l’incarico di sorreggere e abbracciare il pianoforte di Masleev, suonato con tocco decisamente vigoroso dal pianista russo.
Dopo la pausa è stata la volta dell’interessantissima Nelle steppe dell’Asia centrale di Aleksandr Porfir’evič Borodin, che l’ORT esegue con grande trasporto, riuscendo a mostrarne tutte le intense sfumature armoniche. Ottima, anche qui, la gestione dei temi musicali tra gli strumenti sempre in equilibrio. Chiude la serata una partitura di Nikolaj Rimskij-Korsakov, la Sinfonietta su temi russi, Op. 31. L’orchestra trova nei grandi legati e in una gestione dei piani sonori maniacalmente miniata la chiave di lettura di questo brano ricco di temi popolari russi e ucraini. Marginale la piccola sbavatura del corno durante l’adagio, in un passaggio peraltro molto scomodo. L’ORT si rivela essere un’orchestra di elevato livello, con una vera e propria personalità e un suono riconoscibile. Gli archi hanno una nitidezza di rara bellezza e la sezione fiati è compatta, equilibrata nelle dinamiche e sempre precisa. Masleev è davvero un incredibile talento, con un suono molto presente, forse anche fin troppo, ma che stupisce per facilità e per articolazione. Coinvolgente anche il bis concesso dal solista, lo studio n.9 in Re maggiore tratto dall’op. 39 di Sergej Rachmaninov. Battistoni, dal canto suo, ha fatto un percorso musicale personale davvero grande negli ultimi anni, lasciandosi alle spalle buona parte dell’eclatanza con cui comunicava in orchestra, e trovando una dimensione direttoriale solida, efficace e di gusto. Gesto ampio e vigoroso, ormai è la sua cifra, che l'orchestra sembra gradire parecchio, restituendo un concerto in cui l'assieme era davvero ottimo. Sulla sua lettura di queste pagine russe si può solo dire bene, è infatti evidente il grande lavoro fatto dal direttore sulle difficili partiture, conducendo l’intero concerto a memoria e con parecchie idee interpretative. Vivaci e folti gli applausi della sala, davvero meritati da tutti i protagonisti di questa serata di livello. Ancora una volta, un plauso al Teatro Ponchielli in grado di portare sul suo palco artisti di qualità musicale ben più alta di quel che, errando, ci si aspetta solitamente da un teatro di provincia. Invece, ormai, Cremona è un solido punto di riferimento per gli appassionati di Lombardia ed Emilia Romagna.
foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12
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