La Politica scende in Piazza: confronto diretto tra i 6 candidati alla poltrona di sindaco sui programmi elettorali. Sicurezza, giovani, welfare, trasporti e università i temi al centro del dibattito
Grande appuntamento con la politica stasera in piazza del Comune a Cremona con tutti e sei i candidati sindaco per le elezioni del prossimo 8 e 9 giugno.
Nel suggestivo scenario di una delle più belle piazze d’Italia, sotto il Torrazzo e davanti al battistero, si sono riuniti numerosissimi i cremonesi per ascoltare dai diretti interessati le risposte alle domande poste per approfondire i programmi elettorali e interpretare le diverse visioni del futuro di Cremona.
Per la prima volta riuniti tutti insieme davanti al pubblico, hanno dedicato ciascuno due minuti di tempo per rispondere alle diverse tematiche poste dalle domande.
RIGENERAZIONE URBANA
Tutti i candidati hanno espresso la consapevolezza sul valore della rigenerazione e riqualificazione degli spazi cittadini per creare luoghi di aggregazione, cultura, socialità e crescita per i cremonesi e per gli imprenditori cittadini. Andrea Virgilio ha posto l’accento sull’importanza di trovare sinergie pubblico-private per riqualificare spazi pubblici e attivare nuove imprenditorialità, mentre Paola Tacchini ha spiegato di aver iniziato dalle risposte dei cremonesi sui loro bisogni, ossia spazi di aggregazione per i giovani e anziani, partendo dalle periferie fino al centro, riqualificando strade e edifici storici.
Angelo Frigoli ha invece centrato il discorso ponendo al centro le fasce più deboli, partendo da una riqualificazione dei servizi, delle case e dell’edilizia pubblica in un’ottica di incontro e non ghettizzazione. Riappropriarsi degli spazi in stato di abbandono e curare gli spazi utilizzati è invece la ricetta di Maria Vittoria Ceraso, che pone anche un occhio di attenzione sugli immobili popolari ancora sfitti.
Vede un piccolo ‘rinascimento’ invece Ferruccio Giovetti nell’università cremonese e propone di rimettere in campo dei bandi per incentivare il commercio nel centro che si sta svuotando. Infine Alessandro Portesani, pur riconoscendo i fondi portati a casa dalla precedente amministrazione col PNRR, punta sulla rigenerazione dell’esistente prima di guardare al nuovo.
WELFARE
Per tutti i candidati, il welfare mette al centro la persona ed i suoi bisogni in ciascuna fascia d’età. Portesani mira ad una personalizzazione del servizio per una risposta più efficace e più efficiente anche economicamente; Giovetti invece affronta il tema delle famiglie, con la proposta di rivedere i parametri ISEE per l’accesso alle rette degli asili e per favorire le famiglie monogenitoriali o fragili. Una linea simile quella di Ceraso, che invita a mettere a sistema aiuti e bisogni, in sinergia con le imprese su temi come flessibilità e smart working.
Frigoli punta ancora sul capitalismo e sulla figura femminile che nella società attuale finisce sempre più schiacciata negli ingranaggi della vita domestica, proponendo di riportare in capo al pubblico i servizi di cura. Sui volontari invece si dirige il programma di Tacchini, col bisogno di collegare fragilità e servizi in ogni fascia d’età. Infine Virgilio parla del fiore all’occhiello di Cremona solidale, invitando ad entrare nel vivo dei problemi e lanciando una frecciatina al centro destra sulla proposta che fu fatta di privatizzare la casa di riposo.
SICUREZZA
Tema delicato, che si divide tra chi sostiene che Cremona sia una città tutto sommato sicura e chi invece ne ravvisa una certa difficoltà da parte dei cittadini, soprattutto in fatto di microcriminalità (Ceraso), proponendo di potenziare gli uomini sul territorio e puntando anche alla tutela dalle violenze domestiche soprattutto sulle donne. Parole che trovano d’accordo anche Paola Tacchini che nel suo programma parla di centri antiviolenza e di sostegno per tutte le donne che subiscono abusi.
Ancora Frigoli pone il tema della solidarietà e del senso di coesione sociale che può rendere più sicura la vita in città. Virgilio parla di dati oggettivi come punto di partenza per segnalare che Cremona è sicura e lamentando anche la scarsità dei fondi messi in campo dalla Regione. Dato che invece non trova d’accordo Portesani, che critica le scelte della precedente amministrazione Galimberti negli ultimi dieci anni. Giovetti parla di dati spiegando come le spese ed i bilanci comunali siano raddoppiati praticamente su tutti i capitoli mentre sulla sicurezza sono rimaste invariate.
CULTURA
Dallo street art come spazio per i giovani proposto da Paola Tacchini, a fianco delle attività più classiche, alla mancata elezione di Cremona a città della cultura lamentata da Maria Vittoria Ceraso, ma anche cultura come veicolo di conoscenza e libertà, oggi invece mortificata, come sostiene Angelo Frigoli. Cultura è anche risvegliare Cremona dal suo sonno di bella addormentata isolata e carente di infrastrutture, come sostiene Giovetti, mentre Virgilio la interpreta come espressione di identità nazionale e di apertura all’internazionalizzazione, anche grazie ai recenti riconoscimenti del Festival Monteverdi, frutto del lavoro di tutti. Infine Portesani sottolinea la vocazione liutaria della città e della necessità di far rivivere e rendere attuale questa arte distintiva per Cremona.
CITTA’ UNIVERSITARIA
Dal rinascimento culturale di cui ha parlato Giovetti, con un’attenziona anche alla possibilità di integrarsi col mondo del volontariato, ai progetti proposti dal programma di Tacchini per ampliare gli orari di apertura, la realizzazione di multilibray e spazi di studio e incontro. Più scettico Portesani che parla di Città con Università e non ancora città universitaria in quanto mancante di tutti quei servizi accessori e di quella ricerca da portare invece sul territorio per creare un circolo virtuoso. L’attenzione di Virgilio si concentra sul rilancio del centro anche grazie alla presenza degli atenei, ma riconosce la necessità di offrire spazi di incontro e contesti di relazione ai giovani, mentre Ceraso vede ancora carenze nei trasporti pubblici, aule studio e mense. Ancora Frigoli pone l’accento sull’aspetto classista dell’università che, seppure accessibile come rette, diventa inaffrontabile per tutte le spese di vitto e alloggio che ne derivano.
CREMONA OLTRE CREMONA
Una visione sul futuro, che per Angelo Frigoli non può prescindere da una critica a chi negli ultimi 10 anni non ha fatto e l’esortazione a non fermarsi a questo e cercare soluzioni. Paola Tacchini vorrebbe meno inquinamento perché a Cremona ci si ammala e si muore e mette la salute al primo posto. Giovetti di nuovo punta sulle connessioni per uscire dallo stallo e dall’isolamento. Da parte sua Virgilio affronta il tema delle infrastrutture e delle alleanze territoriali per aprirsi ed assumere un approccio ed una nuova mentalità. Un focus sulla vocazione di capoluogo di provincia è la visione di Portesani che vede indispensabili le relazioni coi territori ed i distretti, sempre ascoltando i cittadini. Chiude la serata la riflessione di Ceraso che per il futuro di Cremona vede tre punti indispensabili: la crescita demografica, lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente, il tutto senza prescindere dalla coesione politica e territoriale.
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commenti
Daniro
6 giugno 2024 08:10
Come sempre le tematiche ambientali messe alla fine di altre questioni che sembrano di maggiore importanza. Ma non è così in quanto le scelte che si faranno su rigenerazione urbana, infrastrutture urbane, welfare, crescita culturale ed economica non possono prescindere dallo stato di salute del territorio e la questione del risanamento ambientale e delle conseguenti politiche ambientali da adottare è trasversale ed entra in tutte le scelte che si compiono.