29 ottobre 2024

Le sorelle Trizio, figlie del maestro, hanno donato alla Biblioteca Statale di Cremona il pianoforte del padre, un Anelli del 1932

Esistono oggetti dal grande valore artistico e culturale, dei beni che rimangono impressi nella memoria di molti grazie alla loro storia. È il caso del pianoforte del maestro Domenico Trizio, uno splendido esemplare di verticoda firmato Anelli, che le figlie, Enrica e Gabriella, hanno deciso di donare alla Biblioteca Statale di Cremona affinché, ha detto Raffella Barbierato, direttore della biblioteca, “possa rimanere in un luogo nel quale essere protagonista e non messo da parte”.

Lo strumento, che negli ultimi mesi è stato affidato a Fabio Perrone, uno dei massimo studiosi di pianoforti Anelli, è stato sottoposto ad una serie di lavori di restauro svolti dal Laboratorio Tamagni di Pieve San Giacomo. “A Cremona stiamo cercando di creare un museo diffuso di pianoforti Anelli che possa raccontare tanto gli strumenti musicali quanto i luoghi ai quali appartengono” ha detto Fabio Perrone, che negli ultimi mesi ha svolto una profonda opera di valorizzazione dello strumento, aggiungendo che “si tratta di strumenti che sono vivi, ci raccontano la loro e la nostra storia”.

Alle 16.30, presso la Sala Conferenze “Virginia Carini Dainotti”, a dare colore e musica alla cerimonia di donazione, gli studenti del Conservatorio “Claudio Monteverdi” hanno allietato i presenti con una serie di brani in cui il pianoforte ha dato segno della suo altissimo valore musicale. “Un concerto di musica in cui il pianoforte accompagna gli strumenti e nel quale suona da solo — ha spiegato il professor Giuseppe Caffi, direttore e docente di Armonia al conservatorio —, è un percorso musicale dal classicismo, epoca in cui il pianoforte si è sviluppato, fino ad arrivare al tardo romanticismo con Puccini”.

Il pianoforte, che è finalmente tornato in città, fu acquistato a Bari dal maestro Trizio presso il negozio di Edoardo Giannini, all’epoca rivenditore autorizzato di pianoforti Anelli. Oggi le figlie lo hanno riportato nella sua città natale, dove rimarrà nella Biblioteca Statale per condividere nuovamente con i cremonesi le sue note e la sua musica.

Luca Marca


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