Lutto nel mondo della musica cremonese: si è spento Giulio Quarenghi. Polistrumentista e discografico, ha portato in città tanti grandi nomi del panorama internazionale. Il cordoglio degli amici
Ieri l'aria di Cremona è stata sferzata da una triste e inaspettata notizia: dopo alcuni mesi di malattia se n'è andato Giulio Quarenghi. Musicista poliedrico, appassionato degli anni '60/'70, ha portato in citta non solo tanta bella musica ma anche tanta aggregazione, vero collante attorno alle serate musicali cremonesi. Interessato a tanti strumenti, Giulio sapeva districarsi fra tastiere, chitarra e basso. 505, Flashman, Polifemo, Eva 2000, Hot Dogs, Giganti, sono solo alcune delle band in cui ha militato. Una passione successiva lo ha portato, negli anni '80, a creare in città il primo vero studio di registrazione professionale che porterà ad incidere sotto al Torrazzo artisti del calibro di Ivana Spagna. A ripercorrere alcuni momenti della sua lunga carriera musicale l'amico fraterno, e chitarrista, Giovanni Scandolara (per tutti Cifa): "Ci conosciamo da 50 anni, l'amicizia è nata proprio negli anni 60-70. In quegli anni tutti, sull'onda dei Beatles e dei Rolling Stones, ci si riuniva in gruppi. Lui amava la musica colta e ha portato avanti a caa sua molte band. Negli anni '80 ha realizzato uno studio di registrazione e da casa sua sono passati davvero tutti i più grandi. Mi sostituì negli Eva 2000 per un certo periodo, per poi tornare insieme a lui nella band fino al giorno in cui l'Italia vinse i mondiali nell'82. Lì scegliemmo di smettere di fare i musicisti da discoteca e proprio lì decise di dedicarsi allo studio di registrazione. In Italia decise di fondare gli Hot Dogs insieme a Giuliano Quarantotto e ad altri, con un'operazione nostalgia con repertorio anni '60. Notati dai Giganti, vennero fatti confluire nel celebre gruppo. Eravamo davvero amici per la pelle, abbiamo viaggiato per il mondo insieme. Tra i tanti ricordi insieme ho memoria di un'indimenticabile tournee con Domenico Modugno, e la sua passione per la musica era tale che rientravamo dai concerti alle 6 del mattino e lui, invece che andare a dormire come tutti noi, faceva colazione e poi andava a lavorare. Non sentiva proprio il sacrificio quando poteva suonare. Viveva da solo, e la musica è stata la sua salvezza." racconta commosso Scandolara. Anche l'amico musicista Giuliano Quarantotto lo ricorda: "Abbiamo vissuto insieme tanto bei momenti, suonando e scherzando. Eravamo prima amici che musicisti. Ho passato con lui tutto il periodo della malattia, non mi sarei mai aspettato che andasse a finire così. Le cure erano andate bene, ma poi negli ultimi due mesi è stato il tracollo. Ho perso un pezzo di vita."
Tanti gli amici che hanno deciso di ricordare il musicista da poco settantatreenne sui social, uno fra tutti il compositore, produttore e direttore d'orchestra Simone Bertolotti, reduce dall'ultimo Festival di Sanremo: "Caro Giulione… ci siamo voluti un bene immenso e ce lo siamo anche detti per l’ultima volta qualche giorno fa. Siamo stati rispettivamente il figlio e il padre che non abbiamo mai avuto ma anche amici e complici in tutto. Pensare ad una vita senza te mi sembra impossibile. Sei la persona con cui ho parlato di più, il mio più grande sostenitore insieme alla mia dolce mamma. Ora a chi andrò a chiedere consigli? Sei stato in assoluto uno dei regali più belli che la vita potesse farmi. Sarà difficile scordarsi della tua eleganza, la tua dolcezza, la tua saggezza e la tua sensibilità. Sono sempre stato orgoglioso di averti avuto al mio fianco. Anche la musica sentirà la tua mancanza, sei stato un grande musicista e forse non ti è stato detto abbastanza. (...) Ti prego chiamami al telefono ora e dimmi “Ciao stella, era tutto uno scherzo!” Ti vorrò per sempre un bene immenso!"
La salma sarà resa disponibile nei prossimi giorni per il trasferimento da Piacenza dove era ricoverato al nosocomio cittadino dove verrà allestita la camera ardente per l'ultimo saluto. Cremona per Giulio Quarenghi è stata davvero la città della Musica, anche se forse non ha sempre ricambiato gli sforzi compiuti dall'appassionato musicista. E ora, per tutti quelli che sono passati da casa sua e dalle sue sale prove, le vie della città sembrano un po' più deserte e silenziose.
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commenti
Mariantonietta Novembre
5 aprile 2024 22:20
Leggo questa notizia e resto senza parole.
Non conoscevo Giulio Quarenghi ma quando ho letto "dopo alcuni mesi di malattia" ho avuto un sobbalzo: mio figlio, 43 anni, se ne è andato dopo 7 mesi di malattia. Chiamiamolo col suo nome quel lurido cancro che si porta via i nostri amori. Probabilmente quello di Giulio e quello di mio figlio era lo stesso mostro: glioblastoma.
Lui si chiamava Gabriele "Mimmo" Minuta. Anche lui gran chitarrista e compositore, musicistaa 360 gradi. Comunque io lo aspetto ancora....
Porgo un abbraccio ai familiari e alle persone che hanno voluto bene a Giulio.
Mariantonietta Novembre
Valeria
6 aprile 2024 04:21
Caro Giulio come dimenticare la nostra amicizia da ben 50anni ,mi mancherà il tuo sentire parlare di musica con passione infinita come solo tu sapevi trasmettere.
Eri un grande e saggio , e ricordo quando la scorsa estate mi dicesti di curarmi di non sottovalutare nulla perché la vita è importante !
Buon viaggio , con tanta stima ed affetto.
Lidia
6 aprile 2024 06:32
Poco l’ho frequentato, ma abbastanza per cogliere la grandezza della sua persona, cui la vita poteva donare di più. Capisco che la musica ha contribuito in modo notevole a riempire le sue giornate, così come le amicizie affettuose e disinteressate. Riposi in pace
Maria Quarenghi
7 aprile 2024 18:41
Non lo conoscevo aveva il mio stesso cognome, sentite condoglianze.