Made in Italy, agricoltori Coldiretti al Brennero per stop invasione cibo straniero spacciato per italiano. Pronta a partire una delegazione cremonese
Per fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore, migliaia di agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni lasciano le proprie aziende per andare a presidiare il valico del Brennero e smascherare il "Fake in Italy" a tavola. Presenti anche gli agricoltori della Lombardia. Pronta a partire anche la delegazione di agricoltori cremonesi, guidata dal presidente Enrico Locatelli e dal direttore Paola Bono.
L’appuntamento è per lunedì 8 e martedì 9 aprile 2024, a partire della mattina presto, nell’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell’autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia). Gli agricoltori della Coldiretti, capitanati dal presidente Ettore Prandini, verificheranno il contenuto di tir, camion frigo, autobotti con la collaborazione determinante delle forze dell'ordine.
Un’azione resa necessaria dagli arrivi incontrollati di alimenti dall’estero che spesso non rispettano le stesse regole di quelli nazionali e fanno così concorrenza sleale alle produzioni italiane, facendo crollare i prezzi pagati agli agricoltori.
Per l’occasione sarà presentata l’analisi della Coldiretti sul “No Fake in Italy”, con i dati sul fenomeno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Manuel
5 aprile 2024 02:36
Da capire come mantenere il “Made in Italy” (sarebbe più opportuno “prodotto in Italia”) senza la montagna di materie prime straniere, quando per “straniere” si debba intendere anche comunitarie.
Negli ultimi decenni sono venute a galla politiche, sovvenzioni, prebende che hanno spostato sullo scambio, sulla movimentazione, sulla speculazione il sistema economico europeo ed italiano, anche in senso positivo ed ora, di fronte a rivendicazioni, calamità, guerre, il tutto rischia di rallentare, incepparsi provocando conseguenze non facilmente prevedibili.
La spinta affaristica, spesso acritica, di ieri, condiziona le scelte e la società di oggi.
Spesso, dietro le richieste di una categoria, ci sono le “inderogabili” necessità di altre categorie, se non addirittura gli interessi di alcuni rappresentanti la prima categoria.
Il mondo così interconnesso è modificabile? Secondo me sì, ma non lo fai in un giorno e senza morti lungo la strada.
Cum grano salis e senza paraocchi di posizione se ne potrebbe uscire bene: in poche parole la politica vera.