Malagnino, il progetto del maxi-impianto biogas stoppato dalla Provincia. Nel 2024 si era costituito il comitato, raccolte 150 firme. Ora la società ha 10 giorni per integrare la documentazione
Stop della Provincia al progetto del nuovo maxi-impianto biogas che avrebbe dovuto sorgere nella piccola frazione di Visnadello (Malagnino), progetto al quale gli abitanti si erano fermamente opposti, dando vita ad un comitato spontaneo che in pochi giorni aveva raccolto oltre 150 firme per far sentire la propria voce contro la scelta di realizzare l'impianto a troppo vicino alle case e in un territorio considerato già molto inquinato.
Non si tratta ancora di un "no" definitivo, questo va detto chiaramente: per ora l'amministrazione provinciale ha ritenuto che serva integrare la documentazione presentata per richiedere l'approvazione del progetto, quindi è corretto parlare di uno stop e non di una bocciatura tout-court.
La Provincia dunque, con una recentissima delibera ha fermato l'iter autorizzativo del progetto, adducendo una serie di motivazioni a corredo della risposta, specificando come la documentazione tecnica non sia sufficientemente esaustiva e per questo vengano richieste integrazioni, riferendosi anche alle osservazioni in merito alla documentazione formulate dagli enti interessati. Tradotto, il progetto così come è stato presentato non può essere approvato.
Ora la palla torna quindi in mano alla società milanese Viskopria – Società Agricola a RL, titolare dell'impianto in oggetto, classificato come "impianto alimentato a reflui zootecnici e sottoprodotti per la produzione di biometano (550 Sm3/h)", un maxi-impianto da 12 vasche per una potenza attesa di 2,2 Megawatt, in un campo confinante tra via Dosolo e la la provinciale Giuseppina, per un'area totale di circa 4 ettari e mezzo, a ridosso delle case in cui vivono una sessantina di persone, con tutta una serie di ripercussioni in termini di traffico pesante su strade strette e tortuose, emissioni odorigene e disagi per i residenti.
La società proponente avrà ora dunque a disposizione dieci giorni per presentare le modifiche e le integrazioni necessarie e richieste per poter procedere ad una nuova e completa valutazione per capire se il progetto ha le carte in regola per poter essere preso in esame. Nel caso queste osservazioni non venissero presentate entro i termini richiesti, sul progetto calerà automaticamente il "no" definitivo. Così si legge sul documento dell'amministrazione provinciale: dieci giorni per presentare osservazioni e integrare la documentazione dove non idonea e suffuciente. Se la società non presenterà o presenterà in forma non completa quanto richiesto entro i tempi stabiliti, l'amministrazione provinciale provvederà alla formale archiviazione del procedimento.
Una notizia presa positivamente dai cittadini, come si legge sulla pagina Facebook "Malagnino Informa": "Buone notizie per il nostro territorio: la Provincia di Cremona, attraverso una relazione dettagliata, ha respinto in prima istanza, il progetto di realizzazione di un impianto di bio-metano sul nostro territorio. Non è ancora la parola “fine”, ma è un primo passo molto significativo. Riteniamo importante sottolineare come questo risultato non arrivi per caso, ma sia il frutto dell’impegno e dell’attenzione costanti di tutta l’amministrazione comunale, ed in particolare di Sindaco e Vicesindaco, che supportati dalla componente collaborazione dell’avvocato Mandelli, hanno seguito in prima persona ogni fase della procedura. Andiamo avanti con determinazione, cercando di tutelare quanto più possibile il nostro territorio".
Il sindaco Eugenio Giuseppe Zini ha confermato "Il Comune ha presentato nei tempi le sue osservazioni in seguito alla presentazione del progetto. Ora dobbiamo attendere che passino questi dieci giorni e vedere cosa succederà. Non sappiamo come la società intenderà muoversi, se integrare la documentazione o lasciare perdere. Non abbiamo avuto indicazioni in merito. Se comunque la Provincia dovesse bocciare il progetto, sarebbe un primo passo importante, ma non è detto che la cosa finisca lì, potrebbe esserci un ricorso per esempio, da parte della società. Quindi a questo punto è prematuro fare delle congetture".
All'impegno del Comune, si è sempre affiancato anche quello del Comitato spontaneo ed apolitico "Biometano? no grazie!", che dalla primavera dello scorso anno, dopo avere appreso del progetto per caso, da alcuni operai, aveva iniziato l'opera di sensibilizzazione, distribuendo volantini ed appendendo striscioni di protesta sui cancelli delle case, che si trovano tutte nel raggio di un centinaio di metri o poco più dall'area che potenzialmente sarebbe destinata all'impianto: "No Biometano a Visnadello" e "Ne abbiamo già troppo di inquinamento, non ne vogliamo altro. No ai vostri profitti sulla nostra pelle. Non biometano no".
Ora dunque si attende di capire cosa succederà al termine dei dieci giorni concessi dalla Provincia, se la società integrerà la documentazione come richiesto o se, a questo punto, deciderà di rinunciare definitivamente al progetto senza attendere ulteriori step di valutazione.
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