7 giugno 2023

Maxitruffa ad un'assicurazione di Cremona. Un subagente avrebbe simulato sinistri falsi con la complicità di carrozzerie della bassa piacentina per incassare i risarcimenti dell'assicurazione

Trentadue gli indagati in una maxitruffa perpetrata ai danni dell'assicurazione per cui lavorava. Un subagente assicurativo plurimandatario operativo a Cremona e nella bassa piacentina avrebbe, con la complicità di alcune carrozzerie, contraffatto le fotografie dei veicoli con un software apposito e simulato incidenti mai avvenuti per oltre due anni. Sotto la lente d'ingrandimento della Procura della Repubblica di Piacenza e dei Carabinieri di Fiorenzuola sarebbero tre carrozzerie tra Monticelli d'Ongina e Fiorenzuola. Nel registro degli indagati, appunto, oltre trenta persone con reati ipotizzati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa o frode assicurativa in concorso. Proprio l'aggravante del concorso peserebbe ulteriormente sulla gravità della situazione. Il subagente avrebbe iniziato a destare sospetti proprio negli uffici della propria assicurazione con sede a Cremona, che oltre ad avere un volume di sinistri superiore agli altri subagenti riceveva anche strane telefonate in ufficio in cui si chiedeva specificamente di lui, da parte di clienti che non lo conoscevano di persona. Nei momenti di assenza dall'ufficio, alla proposta degli impiegati di avere un altro consulente pronto per una identica quotazione, la risposta era sempre la medesima: "No, voglio fare la polizza solo con lui". Comportamento che, sommato all'alta sinistrosità dei propri clienti, avrebbe insospettito i vertici dell'ufficio e la compagnia stessa. Così sono iniziate le indagini dai Carabinieri di Fiorenzuola coordinati dal pubblico ministero Antonio Colonna. Era infatti proprio il subagente ad inviare le foto "modificate" degli incidenti all'ufficio sinistri della compagnia in modo che venissero liquidati senza difficoltà. Le indagini avrebbero anche permesso di scoprire un'ulteriore ramo di reati riguardanti il traffico di stupefacenti. Uno dei titolari delle carrozzerie coinvolte nelle presunte truffe all'assicurazione cremonese si sarebbe anche occupato di spacciare cocaina, coinvolgendo anche un cittadino albanese ora accusato di aver venduto circa dieci partite di droga al titolare della carrozzeria, che poi le avrebbe distribuite ai propri clienti. 

l.b.


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