Messa in sicurezza del Cavo Cerca, indirizzo per lasciare aperti alcuni tratti. L'obiettivo è rinaturalizzare l'area anche attraverso lo sviluppo di spazi verdi
La Giunta comunale nella seduta odierna, su proposta dell'assessora alla Mobilità Simona Pasquali, ha espresso l'indirizzo di riformulare il progetto per il secondo lotto della messa in sicurezza dell'impalcato del Cavo Cerca su via dell'Annona prevedendo l'ipotesi di riapertura di alcuni tratti della nuova copertura.
L'intero intervento sul Cavo Cerca, in funzione dei contributi ricevuti, è stato suddiviso in due lotti: il primo lotto è in fase di completamento ed è stato realizzato secondo le indicazioni progettuali; per il secondo si sta predisponendo la progettazione. Durante le opere di realizzazione del primo lotto e nelle fasi successive allo studio di fattibilità, anche a seguito di valutazioni tecniche e paesaggistiche effettuate nel corso di sopralluoghi nelle aree del cantiere già in esecuzione, è emersa la possibilità di poter lasciare a cielo aperto alcune porzioni del Cavo Cerca previste per il secondo lotto.
Questa nuova possibilità permetterebbe di caratterizzare fortemente un'area urbana per lungo tempo rimasta uno spazio residuale, come semplice percorso stradale e zona adibita al parcheggio, vissuta principalmente solo in occasione di eventi sportivi di rilievo. Dal punto di visivo l'area risulterebbe rinaturalizzata, anche attraverso lo sviluppo di spazi verdi da restituire alla cittadinanza, evidenziando ed esaltando l'immagine del corso d'acqua che, storicamente, attraversava via dell'Annona. Per questo si è reso necessario formulare il nuovo atto di indirizzo che consenta di procedere con una progettazione aderente alle considerazioni paesaggistiche emerse durante i lavori.
La società A.E.M. Cremona S.p.a., alla quale sono stati affidati i servizi per la progettazione definitiva, la progettazione esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e la direzione lavori, potrà procedere alla formulazione del progetto del secondo lotto, prevedendo l'ipotesi di riapertura di alcuni tratti della nuova copertura. Il progetto dovrà seguirà tutto l'iter di approvazione, con ogni integrazione e/o modifica necessarie all'acquisizione di ogni parere tecnico di competenza di Enti terzi e/o Commissioni.
Nei prossimi giorni sarà effettuato gli amministratori, con i tecnici, effettueranno un sopralluogo per valutare quali tratti del Cavo potranno essere rinaturalizzati.
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commenti
Gianluca
20 marzo 2024 11:24
Bella idea quella di lasciare scoperti alcuni tratti. Direi geniale. Così si potrà smaltire meglio l’indifferenziata oppure lanciare biciclette o altra oggettistica nel canale. Se è stato coperto per decenni lasciamolo com’è e basta. Non facciamo voli pindarici di rigenerazione o aree verdi, ecc. che lì attorno tutto sta andando in malora.
Maurizio
20 marzo 2024 14:15
Lasciarlo aperto aumenterebbe il degrado cancellando cio' che di positivo era stato fatto; non parliamo di rigenerazione urbana
Anna
20 marzo 2024 15:50
Cremona, la città all'incontrario: si cementifica nel Parco del Po e del Morbasco per scopi privati e si scopre una fogna in città in mezzo ai condomini...
Manuel
20 marzo 2024 16:48
Per una volta sono d’accordo con l’assessore e gli uffici tecnici!
Mi sembra proprio una buona idea.
Capisco le critiche di chi ha commentato prima di me: non si faranno attendere le esibizioni di green-art (imbecilli che abbandonano rifiuti), gli strilli dei primi cittadini che scorgeranno la nutria (toh, frequenta i corpi idrici!?), i barboni che vedranno di allestire un rifugio, i cinesi che proveranno ad allestire un orto, etc., ma allora non si comincia più.
C’è, poi, il tema del mantenimento e della sorveglianza, non di poco conto per come vengano gestiti oggi, ma sotto questo aspetto, premono sì i soldi, quanto pure la volontà.
Direte che in vista delle elezioni, l’operazione puzzi di opportunismo: possibile, ma per me il giudizio (amministrazione) è preso, quindi approfittiamone.
Manuel
20 marzo 2024 21:38
Ah, dimenticavo!
Approfitto dello spazio per avvisare l’assessore Pasquali in vena di slanci naturalistici o paesaggistici (ammesso non ne sia al corrente), come il DUNAS abbia intenzione di realizzare un nuovo scolmatore a sud-est la città. La realizzazione, rigorosamente caratterizzata da percorso/i ex novo con invaso/i in cemento ed occupazione di corpi idrici preesistenti scavati, sconquassati, massicciati, lambirà un tratto di autostrada, tangenzialina e intenderà occupare l’alveo del colatore Morta, quindi ampiamente nel parco Po e Morbasco.
Io, come pure molti altri, conosco bene (e da lungo tempo) la sensibilità ambientale dispensata dal consorzio e giusto perché ho monitorato abbastanza bene l’area e le sue peculiarità, credo sia opportuno che le autorità cittadine si premuniscano nella difesa dei beni e degli interessi comuni. L’esperienza ha insegnato come DUNAS sia abile a procacciare fondi pubblici finalizzati ad esaltare i propri progetti, ma poi il cerino (eventuale) lo offre gentilmente ad altri.
Michele de Crecchio
21 marzo 2024 22:13
Mi chiedo perché un'iniziativa (che personalmente apprezzo in linea generale, salvo verifica sui siti interessati) non sia stata a suo tempo adottata anche di fronte al palazzo di Due Miglia che, fino a pochi anni orsono, aveva il fascino di un pezzo di Venezia trasferito miracolosamente a Cremona!