Mina, sono 81 anni. Quanti ricordi della sua Cremona, parole e foto. Filmato davanti a Sant'Imerio e un nastro dal vivo a Vescovato (1959)
“Tiro fuori il cappellino che avevo in borsa e me lo calo fin sugli occhi. I passi rallentano senza che me ne accorga. E il cuore si gonfia. Intorno le strade strette della mia Cremona. I palazzi del Cinquecento incombono sui ciottoli del mio percorso e anche su di me. Una potente botta emozionale m'investe con la forza di un uragano. Cerco di cristallizzare nella memoria quel momento e ci riesco molto bene. Infatti dura ancora e ancora e ancora. Permane negli occhi e nell'anima. Bevo profondamente l'emozione, il sapore, il gusto di casa...Cremona mi divora e io son felice di farmi sbocconcellare. Mi spingo fino a rivedere la mia scuola...”. Così Mina ricordava nel 2008 le passeggiate notturne per la sua Cremona. Partiva da casa Quaini in corso Matteotti e se ne andava per le stradine intorno. Prima verso Sant'Abbondio, poco lontano, poi dietro al palazzo, su via Gerolamo da Cremona verso l'attuale scuola media Vida dove c'era il Beltrami e Ragioneria. Quanti ricordi, quante emozioni sulla pelle e nell'anima. Per Mina ma anche per tutti noi che l'abbiamo amata, sentita, applaudita e poi inseguita per una vita da cronista cercando di intercettarla in questi suoi passaggi cremonesi senza preavvisi, senza fotografi, sperando in un incontro, in una intervista, in una fotografia. I miei primi ricordi di Mina risalgono a quando ancora ero ragazzino: la rivedo su una spider bianca, forse una mercedes, in largo Boccaccino, proprio dietro l'abside del Duomo, all'epoca non ancora isola pedonale: occhiali scuri, foulard e un colpo di clacson per mia sorella, sua compagna dell'ora di ginnastica a ragioneria. Poi le visite si sono diradate. "Mina prima di Mina" altri episodi sui primi passi della cantante sono già stati raccontati nel libro realizzato da Giovanni Bassi e Renato Crotti. Le nostre cronache raccontano di toccate e fuga notturne, veloci passaggi quasi a ritrovare i sapori della gioventù: da Saronni, il re della gastronomia cremonese, per il suo favoloso cotechino alla vaniglia e per il salame cremonese “ma con poco aglio”, alla pasticceria Lanfranchi in via Solferino per i cannoncini alla crema e i biscotti al latte della nonna per colazione, alla pasticceria Denti di via Platina per le veneziane e per un gelato da Richetto d'estate anche se non c'è più quel veneto diventato una istituzione cremonese. Per tanti anni il suo accompagnatore in queste sue veloci rimpatriate è stato Daniele Parolini, il suo primo moroso conosciuto ai bordi della piscina della Baldesio, che se n'è andato nel 2013. Era uno dei belli della Cremona anni Cinquanta, gran mano al tennis, calciatore della Cremonese, poi giornalista al Corriere. Un amico fedele, sempre discreto e attento che non ha mai tradito la riservatezza della cantante.
“Non mi sono mai allontanata troppo dal baracchino dove si poteva mangiare l'ambula, i pesciolini fritti del fiume. E potevo, con una bottiglietta di gassosa in mano, stare a guardare il Po che mi rimandava sicurezza, senso di appartenenza, forza. - scriveva ancora Mina nella sua rubrica su “La Stampa” raccontando di Cremona – Il ponte in ferro, gli argini, le biciclette, le scalette che scendono dalla Baldesio fino al pelo dell'acqua, gli spiaggioni che emergevano quando il Po era magro, i ragazzi d'estate, l'ipnosi dei mulinelli che si formano all'improvviso 'sta' attenta che ti tirano giù, ti lascio andare se mi prometti che non farai il bagno', le prime gambe nude al sole feroce dell'estate cremonese”.
Mina e Cremona, la sua Cremona. E poi il suo dialetto che ama e ogni tanto ricorda: quando qualcosa le sfugge chiama ancora qualche vecchio amico rimasto per rinfrescarle la memoria. “Ciaaao, come si dice di uno che cammina come se fosse ubriaco, che non mi ricordo?”, La risposta pronta la fa felice: “Cat, se diis joon che va in dindulòon, belesa”. E poi non si può dimenticare quella telefonata all'Ufficio di Gabinetto del Comune quando Oreste Perri venne eletto sindaco. “Ciau Oreste, sunti la Mina”....
I ricordi si affollano, c'è tanto materiale per un libro su Mina quando avrò finito di inseguirla. Prima di spegnere il computer, gli auguri per il tuo compleanno Mina. Sono 81, ma “Cremuna l'è pusèe vecia”.
Per festeggiare il compleanno di Mina dall'archivio di “Cremonasera” due “chicche”.
-Un video girato di fronte alla chiesa di Sant'Imerio dove i Donzelli, Renzo e Nino, fondatori degli “Happy Boys”, il primo gruppo di Mina abitavano e che era anche la loro sala prove. Una tappa all'edicola perchè il settimanale Gente aveva dedicato a Mina la copertina con il leoncino in braccio, poi dal tabaccaio di via Aporti a prendere le chewing gum
A fare da base musicale un inedito. Mina dal vivo con gli Happy Boys in una serata a Vescovato nel'aprile 1959. Canta “You Are My Destiny”, canzone scritta da Paul Anka e Joe Sherman, incisa da Anka la prima volta nel 1957. La registrazione non è di buona qualità, il nastro è stato inciso dal vivo su un registratore Geloso appoggiato a un altoparlante. Resta però una testimonianza unica dell'epoca e ve la proponiamo.
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