29 maggio 2024

Monteverdi Festival, ovazione per l’anteprima con il Vespro diretto da Dantone in San Marcellino. Pubblico in piedi e lunghi applausi a fine esecuzione

Un vero successo, in parte annunciato viste le forze in campo, per il Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi proposto nella Chiesa di San Marcellino quale antemprima del Monteverdi Festival 2024. Protagonisti del concerto i musicisti dell'Accademia Bizantina e i coristi del Coro Ghislieri diretti da Luca Colombo, all'interno del quale erano presenti i gregorianisti preparati da Renato Cadel. La cosiddetta "musica colta" ha sempre più fama di essere qualcosa di palloso, da evitare. Pochi si preoccupano che essa esista, pochissimi si curano di quanto quel repertorio sia stato importante per la storia della musica. Fortunatamente quei "pochi" bastano a stipare fino all'ultimo angolo la Chiesa di San Marcellino, creando anche liste di attesa per i posti liberati all'ultimo minuto. Cosa avrà portato questa gente ad ascoltare oltre 90 minuti di musica ininterrotta? La bellezza. Anche ai più scettici bastano poche, pochissime note per capire quanto questa musica sia un vero e proprio toccasana per le orecchie, nutrimento per l'anima. Monteverdi verga questa complessa e mastodontica partitura durante il suo servizio alla corte dei Gonzaga, a Mantova. Il Vespro è un susseguirsi di cambi di tempo, di contrappunto, di frasi che si rincorrono, di (per l'appunto) bellezza. L'esecuzione proposta dal "deus ex machina" Ottavio Dantone riesce a mostrare un lavoro di incredibile levigatura unito ad un polso sicuro, vera àncora per il cast vocale e strumentale nei punti in cui le note di fanno più fitte e rapide. Non si può che applaudire l'eccellente conparto vocale composto da Nicolò Balducci, Soprano I, Marta Redaelli, Soprano II, Isabella Di Pietro, Contralto, Danilo Pastore, Controtenore, Massimo Altieri, Luca Cervoni, Tenori, Mauro Borgioni, Baritono, Matteo Bellotto, Basso. I solisti hanno proposto una vocalità ben impostata, ricca di armonici, riuscendo a valorizzare ciascun "affetto" con rispetto encomiabile verso il compositore. Ottima anche la prestazione del Coro Ghislieri, compatto, intonato e brillante. Maiuscola anche la prova dell'Accademia Bizantina che non ha deluso le alte aspettative legate al "marchio di fabbrica" a cui ha abituato i tanti appassionati del repertorio. Sotto la ferma guida di Dantone tutto è scorso come fosse un viaggio sul fiume, con la corrente di note che ha trasportato il foltissimo pubblico fino all'ultima nota. Dantone ha un gesto stretto, in anticipo, ma nel suo polso c'è tutto: respiro, slancio, dinamica, energia. Il grande gruppo lo segue "pendendo" dalle sue mani, restituendo alla sala un Vespro di elevata qualità esecutiva, degno "la" di un festival che promette di essere decisamente scoppiettante. A fine concerto, con il pubblico in piedi ad omaggiare in una grande ovazione l'ensemble vocale e strumentale, il maestro Dantone ha ricevuto in dono dalla Fondazione Claudio Monteverdi l'edizione critica proprio del Vespro. Fra ulteriori folti applausi si è chiusa una serata che promette di rimanere nella memoria dei cremonesi per lungo tempo. 

Loris Braga


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