Non padroni ma custodi, in Cattedrale la Messa con il mondo agricolo per la Festa del Ringraziamento
Si è celebrata in Cattedrale a Cremona l’annuale celebrazione diocesana per la Festa del Ringraziamento, che quest’anno, giunta alla sua 74ª edizione invita la Chiesa italiana a riflettere sul tema “La speranza per il domani: verso un’agricoltura più sostenibile”.
La celebrazione diocesana, organizzata dall’Ufficio di Pastorale Sociale e Lavoro, ha visto come sempre la partecipazione delle organizzazioni che operano nel mondo agricolo, che hanno così accolto il messaggio che la Conferenza Episcopale Italiana ha pensato per questa giornata e che il celebrante, don Massimo Calvi, Vicario Generale e Moderatore della Curia, ha citato nel corso dell’omelia. «La creazione è il dono. Dobbiamo ringraziare per quanto abbiamo ereditato e comprendere quanto questo sia prezioso, soprattutto di fronte agli effetti drammatici della crisi ecologica. La gratitudine, infatti, deve trasformarsi in impegno, in progettualità, in azioni concrete se vogliamo evitare che i paesaggi diventino un lontano ricordo di quello che sono stati e i territori dei frammenti, residuo dello scarto e dell’abbandono».
Presenti alla celebrazione i rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale, rappresentata dal Consigliere Giovanni Gagliardi, il Comune di Cremona, rappresentato dal Presidente del Consiglio Comunale Pizzetti, Coldiretti di Cremona con il direttore, Giovanni Roncalli e una folta delegazione, Libera Associazione Agricoltori Cremona con alcuni consiglieri, il Consorzio casalasco del Pomodoro, con il Presidente Marco Sartori, Cooperativa Nazareth e altre cooperative sociali, Confcooperative e le Cooperative di Produzione, ACLI Provinciale, il Movimento Cristiani Lavoratori, l’Università Cattolica, con la Facoltà di Agraria, l’Istituto di Sostentamento del Clero, e la commissione di Pastorale Sociale e del Lavoro.
La Messa Solenne si è aperta con l’introduzione di Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per l’Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro, che ha ringraziato i partecipanti alla 3ª edizione della Festa diocesana del Ringraziamento anche a nome del Vescovo Napolioni, non presente per precedenti impegni pastorali.
Bignardi ha invitato i presenti a riflettere sul ruolo di “custodi del creato, casa comune”, come sollecitato da Papa Francesco nell’esortazione apostolica “Laudate Deum”. Uomini e donne che vivono costantemente a contatto con la “Cara Terra”, come la chiamava don Mazzolari, e che si sentono particolarmente impegnati in questo ruolo di cura e di custodia. «Sarà proprio il libro di don Mazzolari”, ha concluso Bignardi, “a guidarci nella preparazione al “Giubileo della terra”, terra da salvare, terra da curare” che celebreremo in occasione della festa del ringraziamento del prossimo anno».
Nel corso dell’omelia don Massimo Calvi ha ammonito i presenti con un’importante riflessione: «Oggi, in ogni settore dell’attività lavorativa o professionale, tutti percepiamo il rischio di sentirci padroni, perché la tecnica, l’attività intellettuale anche legata al lavoro agricolo, ci fanno sentire padroni della terra e dei suoi frutti, ma basta un periodo di siccità o di piogge troppo abbondanti per farci capire quanto quella percezione sia sbagliata».
Non siamo padroni, dunque, ma custodi del creato, per noi e per chi verrà dopo di noi, «cui dovremo consegnare con orgoglio, ma anche con umiltà questi doni ricevuti dalle mani di Dio».
Una responsabilità importante, soprattutto nei confronti delle persone più fragili, che rischiano di essere ancora più colpite e penalizzate dai disastri provocati dai cambiamenti climatici e da uno sfruttamento indiscriminato della terra e delle sue risorse.
Ecco perché le organizzazioni che anche quest’anno si sono riunite a celebrare la Festa diocesana del Ringraziamento sono chiamate a «fare rete ed integrare, per combattere la dispersione delle comunità e dell’ambiente da cui proviene sostentamento e salute per tutti», come suggerito da Eugenio Bignardi.
Il momento dell’offertorio ha reso tangibili queste parole, con una delegazione delle organizzazioni presenti che ha portato all’altare il frutto concreto del lavoro di uomini e donne che faticano ogni giorno per portare sulle tavole i doni che Dio mette a disposizione di tutti.
Alla fine della celebrazione don Calvi si è fermato a salutare le autorità e le organizzazioni presenti, complimentandosi per l’importante lavoro che svolgono e ringraziando tutti e ciascuno per aver risposto all’invito ad essere parte di questo momento di preghiera, riflessione e condivisione e a farsi carico del suo importante messaggio. (www.diocesidicremona.it)
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