Nuovo asilo, cinema, area giochi e recupero del forno Hoffmann a sede del Laboratorio del Cotto. Rigenerazione della zona di Porta Po
Un grande progetto di rigenerazione per tutto il comparto del quartiere Po. Gli uffici dell'assessorato all'urbanistica stanno accelerando per essere pronti all'apertura del bando in Regione Lombardia. Dopo quello che riguarda il comparto dell'ex ospedale (con l'apertura del passaggio pedonale da piazza Lodi a piazza Giovanni XXIII, la cosiddetta “stretta dell'ospedale”) è allo studio il piano per il quartiere Po. Forse l'idea di massima sarà presentata già la prossima settimana in giunta. Si parte dalla sistemazione del Lungo Po Europa (il Comune di Cremona è diventato proprietario unico della passeggiata, nessuna altra città ha una proprietà simile lungo il fiume) poi con la ricostruzione della scuola materna “Martiri della Libertà”di via dei Classici e la sistemazione di tutta l'area verde quindi con il rilancio e il recupero dell'area Frazzi.
Ovviamente si inizierà dalla sistemazione completa dello spazio cinematografico e dell'arena che dovrebbe essere rilanciata anche come spazio per gli eventi estivi, quindi si passerà al recupero dello spazio dei forni. Lì troverà collocazione una delle istituzioni culturali cremonesi, quel Laboratorio del Cotto che attraverso attività di studio, conservazione e didattica tiene viva la tradizione cremonese della lavorazione dell'argilla.
La sua sede attuale è al pianterreno della Scuola Media Anna Frank in uno spazio ampio ma inadatto al materiale accumulato negli anni dal Laboratorio. Tra l'altro, quando la Coop realizzò il supermercato, i membri dell'associazione reucperarono tutti i disegni originali autiografi su carta da lucido dei brevetti prodotti dall'attività della ceramica cremonese, nota in tutto il mondo, dal 1860 al 1966. Il Laboratorio recuperò anche i clichè di stampa dei cataloghi, i modelli dei laterizi, fotografie di realizzazioni con i manufatti Frazzi e documenti vari dell'azienda adesso depositati all'Archivio di Stato. Anche la Cgil ha, nel suo archivio storico, tanta parte di quel materiale recuperato dai volontari del Laboratorio: Ferdinando Giordano, Giuseppe Ghizzoni, Giovanni Gentilini, Santino Sanzeni.
La fabbrica venne fondata nel 1860 da Andrea Frazzi, da cui sono usciti i materiali con cui è stata edificata mezza Cremona (tra cui Palazzo dell’arte progettato dall'architetto Cocchia o quello della Ras di piazza Stradivari) e che esportava in tutto il mondo. Nel 1936 i Frazzi rilevarono anche una fornace a Città della Pieve in val di Chiana. Il Laboratorio del Cotto occuperà i locali del secondo forno Hoffmann, quello costruito nel 1900 che attualmente fa da quinta al cinema. E' ancora in piedi il forno più vecchio (del 1874) che, nel progetto di recupero andrebbe a far parte del parco ludico-ricreativo che integrerà tutta l'area verde. Nella sede del Laboratorio, oltre che continuare nella didattica sull'utilizzo della creta, ci sarà anche uno spazio espositivo per quanto prodotto in questi anni dai frequentatori dei corsi anche una sorta di museo della fornace con documenti e strumenti dell'epopea della Frazzi su cui convergeva la forza lavoro di quasi tutta porta Po-via del Sale.
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commenti
Michele de Crecchio
22 luglio 2021 19:31
Mi stupisce constatare come tra le opere ipotizzate (una banale "lista della spesa", come mi suggerisce un giovane collega) nulla sia previsto a proposito dello stupendo viale Po, oggi alquanto mal messo, ma in realtà arteria di grande valore storico-paesaggistico, scenografico asse del quartiere e accesso alla città storica.
Tale viale è, tra l'altro, dopo tanti decenni, l'unica arteria comunale ad essere dotata di ampie piste ciclabili, come sarebbe sempre auspicabile, su entrambi i lati della strada, piste tutte e due da tempo molto mal messe e disordinatamente utilizzate persino come parcheggio (come mi fa osservare un altro meno giovane collega!).