Occupy biblioteca. Una ventina di studenti universitari non esce alla chiusura e protesta contro la mancanza di spazi e per il diritto allo studio
Occupy biblioteca. E’ la protesta pacifica di una ventina di studenti universitari che, per far sentire la loro voce, hanno deciso di non uscire quando è scattato l’orario della chiusura. Se ne è accorta la stessa direttrice Raffaella Barbierato che, al momento di chiudere la Biblioteca statale, ha notato questo gruppo di ragazzi che non ne voleva sapere di andarsene ed anzi, aveva esposto uno striscione invocando il diritto allo studio. E’ bastato un colloquio per trovare una soluzione, grazie anche alla disponibilità della direttrice che ha mediato con i ragazzi la concessione dello spazio e la durata della protesta, che terminerà entro le 20. I ragazzi, riunitisi in assemblea, chiedono spazi per il diritto allo studio, orari e luoghi in cui potersi incontrare e discutere e per farlo hanno scelto proprio la sala ragazzi dell’istituto cittadino, dove sono abituati a trascorrere studiando gran parte della loro giornata. Attualmente sono sorvegliati da due agenti della polizia, chiamati dagli addetti alla vigilanza del Comune, proprietario del palazzo. “Ho incontrato i ragazzi che mi hanno spiegato le loro ragioni, con le quali concordo - commenta la direttrice Raffaella Barbierato - mi hanno detto di aver trovato tutte le porte chiuse, ed ho fatto notare che l’unica porta sempre aperta è proprio quella della Biblioteca, che avevano varcato oggi, anche se servirebbe una diversa sede ed un diverso interlocutore per poter affrontare questi temi in tutta loro complessità”. La protesta prosegue e dovrebbe concludersi, come da accordi, alle 20.
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commenti
L'Innominato
7 luglio 2023 03:56
Cremona città a vocazione universitaria a parole ? Dove sono i maggiorenti della città ?
A dormire ?