22 marzo 2024

Omicidio stradale a Palazzo Pignano: individuato il responsabile dopo le indagini

Si comunicano, nel rispetto dei diritti delle persone sottoposte a indagine (da ritenersi innocenti in considerazione dell'attuale fase del procedimento essendo in attesa di celebrazione dell'Udienza Preliminare — fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, gli esiti di un'approfondita attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cremona e condotta congiuntamente dalla Squadra Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Cremona e dal Distaccamento Polizia Stradale di Crema, che ha permesso di individuare e di denunciare un cittadino ritenuto autore del delitto di omicidio stradale, aggravato dalle circostanze della guida in stato di ebbrezza alcolica e della velocità di oltre 50 km/h rispetto al limite conseguito. Il tragico episodio risale al tardo pomeriggio 24 dicembre 2022, allorquando personale della Polizia Stradale di Crema è stato inviato in Palazzo Pignano (CR) dove, lungo la provinciale 90, un SUV Volkswagen aveva tamponato un Piaggio Ape, proiettandolo nel fossato. Nell'immediatezza dei fatti, il personale del 118 intervenuto in soccorso poteva esclusivamente constatare il decesso del conducente del tre ruote, un quarantaseienne di Pandino, mentre la persona inizialmente dichiaratasi conducente dell'autovettura che aveva causato il sinistro, una ragazza abitante nel cremasco, era apparentemente illesa e lamentava solo un dolore alla spalla destra. Anche il padre della stessa, abitante nell'hinterland di Crema, che affermava di essere il trasportato dell'auto guidata dalla giovane, riferiva che nell'urto non aveva subito lesioni.

Gli agenti intervenuti per i rilievi, dopo aver inizialmente constatato gli eventi e raccolto la versione dei fatti fornita dai due protagonisti, nel prosieguo delle investigazioni riscontravano alcuni elementi dai quali parevano sorgere alcune discrepanze, ragione per la quale emergevano i primi dubbi sulla ricostruzione fatta nell'immediatezza e, in particolare, su quale delle due persone trovate sul luogo teatro dei fatti stesse effettivamente guidando. Nonostante l'assenza di testimoni diretti, le indagini svolte, attraverso il capillare reperimento dei filmati registrati dalle telecamere di tutta la zona, l'analisi delle comunicazioni telefoniche che sono state intrattenute nei momenti in cui si è vetrificato l'incidente e l'esame delle centraline del Suv, hanno permesso agli investigatori di accertare la persona che, con maggior probabilità, appariva quale reale conducente del veicolo che aveva cagionato il tamponamento con esito mortale dell'uomo alla guida dell'Ape, vale a dire il padre della donna inizialmente indiziata. Decisivi per gli inquirenti sono state le immagini registrate dall'occhio elettronico di una dash cam di un autobus di linea, transitato in quei momenti, i tracciati dei telefonini e i dati memorizzati nei circuiti elettronici dell'auto di fabbricazione tedesca, che hanno fornito la velocità del veicolo sia prima che al momento dell'impatto, accertata in 145 km/h dove il limite consentito era di 90, nonché di stabilire che a bordo della vettura vi era solamente una persona. Infine, dagli esami del sangue a cui si erano consensualmente sottoposti entrambi gli occupanti del veicolo presso l'ospedale di Crema, è stato anche appurato che l'uomo risultava avere un tasso alcolemico di 1,7 g/l, probabile motivo per il quale, inizialmente, della responsabilità dell'evento si era fatta carico la figlia, per sottrarsi a pesanti responsabilità penali. Nel prosieguo di indagine, peraltro, veniva appurato come proprio la figlia non fosse presente al momento del sinistro ma, anzi, fosse sopraggiunta dopo, a probabile richiesta del genitore. Al termine delle difficili e accurate attività investigative, a fine dicembre scorso la Procura della Repubblica di Cremona ha emesso nei confronti del cinquantaquattrenne dell'avviso della conclusione delle indagini preliminari con l'accusa di omicidio stradale aggravato. Il provvedimento è stato notificato agli imputati a gennaio di quest'anno per il quale successivamente è stato richiesto il rinvio a giudizio. La Prefettura di Cremona, invece, ha disposto che il medesimo imputato del delitto di omicidio stradale sia sottoposto a visita medica specialistica presso la Commissione Medica Locale Patenti di Guida, al fine di accertare la sussistenza dei requisiti fisici e psichici. La lunga e complessa attività d'indagine, svolta dagli Agenti e Ufficiali della Polizia Stradale e frutto del connubio di più professionalità del settore (operanti preparati in campo infortunistico investigatori — ingegneri nominati consulenti tecnici dalla Procura), ha permesso di smascherare e dare "un nome" alla persona per la quale è stato richiesto il rinvio a giudizio per il drammatico evento accaduto la vigilia di Natale del 2022, dove è deceduto il cittadino di Pandino che stava tornado dal lavoro per raggiungere i propri cari con cui passare la festività. 


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