Ospedale, Degli Angeli (M5S) mette in guardia: "La nostra sanità provinciale è terra di conquista di appetiti edilizi e finanziari"
"Un paravento che nasconde l'avanzata della sanità privata", perché "la nostra sanità provinciale è terra di conquista di appetiti edilizi e finanziari". Non ci gira per nulla attorno, Marco Degli Angeli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. E nel dibattito sul nuovo ospedale, che si arricchisce ogni giorno di nuovi contributi (ieri abbiamo registrato l'intervento del segretario della Cgil), il consigliere entra con decisione. Il suo è un intervento articolato, approfondito, che tocca la sanità locale non solo in merito al nuovo ospedale di Cremona, ma su più aspetti.
"Nel giugno 2020 - ricorda Degli Angeli -, a commento dei primi rumors collegati al nuovo ospedale di Cremona (che ai tempi, secondo i soliti soloni della nostra provincia, sarebbe dovuto essere finanziato con i fondi del MES), insieme al senatore Toninelli avevo cercato di aprire un dibattito focalizzato non tanto sul semplicistico SI o NO al nuovo spedale, ma sulle urgenti modalità d’implementazione di un nuovo modello sanitario pubblico territoriale, partendo dal ripristino della rete di medicina di base del territorio, di assistenza domiciliare, dell’infermiere di famiglia, del rafforzamento dei consultori e di più programmi di prevenzione. Purtroppo la politica e gran parte dell'informazione locale si era subito schierata favorevolmente con il solito atteggiamento di giubilo davanti alla grande opera in salsa al gusto di propaganda, senza fermarsi a ragionare in modo sistemico e appiattendo di fatto il dibattito in favorevoli Vs contrari. Avevamo ai tempi sottolineato come il potenziamento dell’ospedale pubblico del capoluogo di provincia (che non implica una struttura nuova) dovesse necessariamente essere integrato in termini di programmazione della rete territoriale pubblica e di investimenti su studi epidemiologici, ricerca, in particolare quella oncologica, e laboratori di diagnosi. In poche parole, il progetto del nuovo ospedale, non doveva innestare un mero ragionamento edilizio, ma andava inserito in un ragionamento più ampio e sinergico con gli altri ospedali della nostra provincia e con i servizi delle nascenti case della comunità”.
A distanza di più di un anno, prosegue il consigliere arrivando all'oggi "con la stipula del protocollo d’intesa tra Regione, Comune, Provincia, Ats e Asst degli scorsi giorni, si è sancito il percorso che dovrà garantire la costruzione del nuovo ospedale entro 5 anni, nel rispetto delle tempistiche per poter accedere ai fondi del Pnnr. Non sappiamo nulla di più. Cinque anni appunto, e speriamo non di più. 5 anni durante i quali non sappiamo come verrà riorganizzato l’attuale presidio ospedaliero, come verrà garantita l’offerta di servizi, e se verranno mantenute e valorizzate le professionalità ad oggi presenti. Inoltre siamo completamente al buio rispetto a cosa ne sarà degli equilibri territoriali di offerta ospedaliera, e di cure intermedie, e della sinergia con le altre strutture provinciali".
"Come al solito Regione Lombardia ragiona con mentalità feudale - incalza l'esponente dei 5 Stelle -, programmando con la logica di scatole chiuse che non dialogano tra loro. Nulla sappiamo della pianificazione dell’offerta che verrà garantita nei tre ospedali dei 3 maggiori centri provinciali, ovvero il presidio di Crema, Cremona e Casalmaggiore ed inoltre non vorremmo che questi 5 anni di mera attività edilizia, siano il pretesto per indebolire l’esistente e consegnare fette di territorio, ad oggi dimenticato, in mano ai privati e privati accreditati. Il timore è che il PNRR sia il paravento di appetiti finanziari ed edilizi più che sanitari. È iniziata la stagione della privatizzazione salvaggia della sanità cremonese? Le premesse ci sono tutte".
IL CREMASCO - Questo perché, ricorda Degli Angeli aggiungendo qualche particolare non a tutti noto, "La nostra provincia è, tra quelle lombarde, quella dove il privato è riuscito ad inserirsi con maggior lentezza e purtroppo ci sono indizi che qualcuno voglia creare le condizioni per spingere sull'acceleratore. Nel Cremasco, per esempio, ci saranno solo 2 case della salute per 160mila abitanti, 1 ogni 80 mila abitanti, quindi ben al di sotto dei numeri previsti dalla legge. Dove si rivolgeranno i cittadini in caso di mancanza di assistenza pubblica o in caso di liste d’attesa di mesi? Sempre nel cremasco saranno invece 2 gli ospedali di comunità. Uno a Rivolta d’Adda e il secondo a Soncino in strutture comunali, accanto a spazi della Fondazione Soncino onlus la cui presidente è la parlamentare leghista Comaroli. Chi gestirà domani questi 20 posti letto? Si accettano scommesse".
Ma in tutta la provincia, aggiunge, "fioccano richieste di apertura di nuove Rsa private e le case della Comunità potranno essere gestite dal privato. I dubbi e le preoccupazioni crescono. Nel Cremonese, oltre alle CdC in città e a Soresina, avremo un territorio vasto completamente sguarnito di strutture per le cure intermedie e per la gestione delle cronicità. Dove si rivolgeranno questi cittadini lontani da tutto?".
IL CASALASCO - L'esponente dei 5 Stelle non dimentica il Casalasco: "Nel frattempo l’ospedale di Casalmaggiore va avanti nella nebbia e viene smantellato giorno dopo giorno, e quello di Cremona sicuramente in questi 5 anni verrà trascurato e sicuramente non sarà oggetto di investimenti perché i fondi saranno tutti destinati al super mega ospedale da mille e una notte".
LA FASE TRANSITORIA - E attenzione a quella che il consigliere definisce "fase transitoria": "Qualcosa ci fa pensare che in questi anni ci saranno molti più incubi che sogni. Temiamo che nella fase transitoria molte unità complesse verranno ridimensionate con la conseguente perdita di professionisti. Un vero e proprio rigore a porta vuota per quelle a multinazionali private che vorranno investire in un territorio sguarnito di servizi socio sanitari a presidio pubblico. La sensazione è che l’Asst di Cremona ormai sia di fatto una succursale del “Distretto 51” di Varese. Garantiscono Fontana, Maroni e la sua band. Si sentono già i suoni di chitarra, piano hammond, di sax e di trombe, ad annunciare l'arrivo dei grandi gruppi privati. Ormai il mercato della sanità della provincia di Cremona è aperto 24 ore su 24. Sulla bancarella sono stati messi in vendita pezzi di Sanità e territorio a buon prezzo con ritorni economici invitanti; sicuramente non mancheranno investitori (pagati con soldi pubblici ovviamente) statene certi".
Conclude dunque il consigliere regionale: "In verità, se si allarga lo sguardo oltre il Torrazzo è evidente che la nostra provincia da Soncino, a Crema, a San Bassano a Casalmaggiore sia ormai prossima all'annessione ai territori della Terra Insubre come da auspicio ripetuto in coro durante alcune cene della campagna elettorale del 2018".
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commenti
michele de crecchio
21 dicembre 2021 17:49
pertinenti, puntuali e tempestivi. Gli auguro una lunga e coerente attività amministrativa, anche se, nella "morta gora" della stanca politica locale, non gli sarà facile ottenere risultati adeguati al suo impegno.
michele de crecchio
22 dicembre 2021 13:27
Per qualche disguido "telematico", la mia nota del 21.12 è apparsa incompleta. Come credo sia peraltro intuibile, mi riferivo all'attività del consigliere regionale Marco Degli Angeli, che non conosco, ma del quale apprezzo gli interventi sulla locale politica territoriale. Grazie.