20 dicembre 2021

"Nuovo ospedale, non ci si fermi al contenitore, serve un progetto complessivo sulla sanità pubblica": il parere del segretario della Cgil

Nulla da eccepire riguardo al “contenitore”. Il punto è semmai come si andrà a riempire il nuovo involucro. Il “contenitore” è il nuovo ospedale di Cremona, per la realizzazione del quale è stato siglato nei giorni scorsi il protocollo d'intesa con la Regione e sul quale punta molto l'amministrazione comunale. Ad aggiungersi al dibattito aperto in questi giorni sull'ospedale (qui uno dei vari articoli di questi giorni) è ora Marco Pedretti, Segretario Generale della CGIL di Cremona.

Per quanto riguarda l'involucro – commenta – per noi va benissimo. Probabilmente l'attuale struttura ha bisogno di interventi, quindi come sindacato non abbiamo niente in contrario. Il problema è semmai come riorganizzare la medicina del territorio. In altre parole, come si andrà a riempire quel nuovo contenitore”.

Il fatto, spiega Pedretti, “è che veniamo da un periodo in cui abbiamo assistito ad un sistema ospedale-centrico. Oggi si parla delle case di comunità e di altri interventi sulla sanità. Bene, occorre fare attenzione a come si realizzano questi interventi e, soprattutto, a come si riorganizza il personale”.

Proprio su questi temi il sindacato ha avviato da tempo un confronto con ATS e ASST, al fine di “verificare il percorso”. “Il progetto – osserva ancora il segretario della Cgil – deve essere complessivo e se per noi va bene realizzare una nuova struttura, dobbiamo però capire come si intende riempire questo contenitore”.

Il vero tema, come peraltro emerso in questi anni di pandemia, è infatti la necessità di “rafforzare la medicina del territorio”. E purtroppo, aggiunge Pedretti, “in questo senso l'ultima legge regionale non va in questa direzione. Oggi abbiamo un sistema misto pubblico e privato, ma a nostro avviso serve una maggiore governance pubblica. Serve, in altre parole, un modello con una forte governance pubblica della sanità”.

E la legge regionale di recente approvazione, conclude il segretario della Cgil, “non va in questa direzione, anzi, va nella direzione opposta”.

f.c.


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