Ostiano, omaggio al liutaio Pierangelo Balzarini (1962-2002)
È stato ricordato oggi al Teatro di Ostiano il liutaio Pierangelo Balzarini (Ostiano, 1962 - Cremona, 2002).
Una figura complessa per le grandezze professionali raggiunte e riconosciute in venti anni di attività e per una vita umana di poco meno di quarant'anni ricca di alti, bassi e difficoltà. Tuttavia una vita vissuta appieno e che, per meriti liutari raggiunti, lo ha consacrato di diritto tra le figure più rappresentative del Novecento liutario cremonese.
Dopo i saluti istituzionali della prof.ssa Rina Rossi e del Sindaco dott. Canzio Posio, ha preso la parola il prof. Gualtiero Nicolini che ha tracciato un profilo di Balzarini, dalla frequenza alla Scuola Internazionale di Liuteria alla fine degli anni '70 dove è stato allievo di Primo Pistoni, Wanna Zambelli e Alceste Bulfari, alla sua attività professionale prima nel laboratorio di Corrado Belli e poi nel suo proprio Laboratorio. Nel corso della sua attività professionale Balzarini ha ottenuto risultati notevoli nei concorsi internazionali: nel 1985, secondo premio e medaglia d'argento, con una viola; nel 1986, premio per la miglior scultura della testa al Concorso di Poznan; nel 1988, medaglia d'oro al Concorso Triennale di Cremona con un violoncello e l'attribuzione del "Premio Stauffer" per la migliore sonorità oltre al "Premio Sacconi".
Il prof. Fabio Perrone ha illustrato le ragioni per le quali Balzarini è entrato nell'Olimpo della liuteria cremonese: i suoi 100 strumenti prodotti hanno riconosciuto unanime apprezzamento da parte dei musicisti e dei collezionisti di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Corea all'Europa con particolare riguardo alla Germania, dove "Pier" ha saputo conquistare i suoi estimatori con notevole personalità e grande cura dei particolari, bella vernice e buona risposta acustica degli strumenti. Il prof. Perrone ha inoltre elogiato l'amministrazione di Ostiano per aver voluto dedicare una spazio del Castello all'allestimento della Bottega Balzarini che conserva attrezzi, forme, disegni ed attestati del liutaio. Una operazione non solo di valorizzazione di un concittadino di Ostiano ma di conservazione del patrimonio liutario nazionale secondo logiche emergenti che coniugano aspetti di valorizzazione ad interessi turistici e culturali, volano di accesso alla più vasta offerta culturale della città e del territorio depositario dell'identità locale, attraverso il materiale conservato. La Bottega Balzarini, conservata nel Castello di Ostiano, rientra con onore tra i pochi esempi di laboratori di liuteria musealizzati sparsi lungo la Penisola: a Milano, presso il Museo della Scienza e Tecnologia "Leonardo da Vinci", è presente una ricostruzione della bottega liutaria ottocentesca dei Bisiach; a Trieste, presso il Museo Teatrale Carlo Schmidl, è stato ricostruito il laboratorio del liutaio triestino Francesco Zapelli (1898-1992); a Bologna, al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, è stato ricostruito fedelmente il laboratorio del liutaio bolognese Otello Bignami (1914-1989); nella città di Medicina, in provincia di Bologna, si trova il Museo-Laboratorio del liutaio Ansaldo Poggi (1893-1984); a Cesena, presso Palazzo Guidi, è stato allestito il Museo-Laboratorio del liutaio Arturo Fracassi (1899-1973); a Roma, al Museo dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, si trovano i laboratori di liuteria appartenuti ai liutai Rodolfo Fredi (1861-1950) e Dante Regazzoni (1916-1999); ad Arpino, in provincia di Frosinone, è stata ricostruita la bottega liutaria di Antonio Luigi Embergher (1856-1939) e Domenico Cerrone (1891- 1954); a Bisignano, in provincia di Cosenza, è stata valorizzata la bottega liutaria di Nicola De Bonis (1918- 1978). Tutti esempi che testimoniano quanto le realtà museali che dedicano attenzione all'educazione e ai percorsi didattici, possano diventare luoghi privilegiati per un viaggio alla scoperta del mondo della liuteria e non semplicemente un modo di trasmettere e far acquisire contenuti di conoscenza.
Hanno preso poi la parola i Maestri liutai Giorgio Scolari e Fabio Volta che hanno ricordato aspetti di amicizia e aneddoti professionali che li hanno legati a Pierangelo Balzarini, ricordi arricchiti anche da testimonianze di Alessandro Voltini e Giancarlo Guicciardi.
A conclusione della Conferenza è stata mostrata una viola Balzarini del 1992 realizzata su modello stradivariano, che rappresenta uno dei pochissimi strumenti rimasti in Italia.
Ad impreziosire di note musicali l'incontro hanno pensato Lorenzo Meraviglia che ha suonato il violino Omobono Stradivari del 1730, accompagnato al pianoforte da Nicolas Giacomelli, e a seguire l'Ensamble di strumenti ad arco del Conservatorio Monteverdi di Cremona - accompagnato dalla prof.ssa Carlotta Conrado e dal prof. Giuseppe Caffi - che ha suonato alcuni strumenti Balzarini.
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