Parco del Po e del Morbasco, uno spettacolo desolante fatto di rifiuti e degrado. Le immagini parlano da sole, non serve aggiungere altro. Rabbia e sconcerto di chi ha segnalato
Immagini che parlano da sole, non servono tanti commenti o tanti giri di parole. Ci possiamo (anzi, dobbiamo) invece arrabbiare perchè risulta davvero difficile anche solo concepire perchè qualcuno si sia preso la briga di scaricare i propri rifiuti nella golena del Parco del Po e del Morbasco, rendendo la zona una vera e propria discarica.Tra l'altro in modo decisamente poco intelligente, visto che tra la porcheria buttata nell'erba ci sono anche libri di testo e documenti (tra cui un'attestazione ISEE) con tanto di nomi, cognomi e dati sensibili... Si tratta di scarsa intelligenza o della sicumera di chi si sente certo di restare comunque impunito?
Questa discarica selvaggia copre una zona piuttosto ampia che va da via Riglio a via Vulpariolo, da Via Acquaviva a Via Marasca Bassa fino a Gerre de Caprioli. L'inventario, come si vede dalle foto, è ricco e variegato: oltre a decine di sacchi neri colmi di chissà quale immondizia, troviamo cumuli di bottiglie e lattine, pezzi di carrozzeria, libri di scuola, quaderni e materiale scolastico, documenti vari con nomi e cognomi in bella vista. Ma non finisce qui, perchè il viaggio nel degrado ci fa scoprire anche una ricca collezione di abiti e coperte, giubbotti, camicie, plaid, trapunte, ma anche valigie e borsoni, e pensare che ci sono istituti e associazioni che li cercano per ridistribuirli a chi ne ha bisogno.
Passiamo poi all'artiglieria pesante, con ben due divani scaricati da qualche furgono, evidentemente, insieme a lavandini e sanitari, un girellino per bebè, quella che sembra una stufa elettrica e nientemeno che un'asciugatrice (poco più in là ci sono anche ceste del bucato e flaconi di detersivo, si vede che qualcuno ha rinnovato la lavanderia di casa). E l'elenco potrebbe continuare ancora a lungo, tanta è la porcheria buttata nel parco, portata sicuramente con un camioncino o un'auto perchè le dimensioni e il peso degli oggetti non è roba da poco. E allora ci chiediamo se non si faceva prima a passare dalla discarica, piuttosto che andare -magari di notte o col buio- in una boschina tra fango e cespugli a scaricare spazzatura e rifiuti in modo indegno.
Le immagini ci sono state trasmesse da alcuni lettori che passavano per la zona e si sono trovati spettatori di questo indegno spettacolo. Subito è stata fatta la segnalazione telefonica ai vigili urbani di Cremona, pertanto ci si aspetta che vengano messi in campo interventi di pulizia e, soprattutto, che vengano fatti i dovuti accertamenti ed elevate le sanzioni a chi si è reso autore di tanto scempio e sfregio al Parco e a tutta la collettività.
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commenti
Stefano
29 novembre 2024 11:35
Perche non stanno bene lì? Non danno fastidio a nessuno o quasi. Ma, non capisco che problema c'è, con questo ecologismo!?
Giorgia
29 novembre 2024 11:40
I documenti ISEE probabilmente non sono di chi ha scaricato, facile sia stato qualche 'svuota cantine' abusivo.
Manuel
29 novembre 2024 18:09
Verosimile, ma intanto qualcuno dovrà dare spiegazioni e, magari, si riesce ad acciuffare il “rigattiere/i-sudicione/i”... poi magari è/sono nullatenente/i.
I presunti soggetti in questione, potrebbero non disporre di tessera sanitaria: anche ne disponessero, con questo modo di operare non subirebbero l’onta di dover separare un minimo il materiale di scarto.
A2A (o le sue controllate) dovrà riparare il danno, ma quanto si farà pagare per il ripristino dei luoghi?
Ci sarebbe bisogno di una “commissione sanzioni ed ammende”, possibilmente variegata, che abbia accesso a quel nebuloso mondo di pratiche riguardanti puniti, impuniti ed impunibili, che tanto caratterizza il nostro paese.