Parco eolico Parma A, la Provincia contesta il progetto: “Non idoneo al territorio”
“Un progetto non idoneo per il territorio con troppe carenze documentali, eccessivi impatti ambientali, paesaggistici e viabilistici e, soprattutto, un progetto non condiviso con i cittadini e le istituzioni locali”.
Contiene tutti questi rilievi il documento che la Provincia di Parma ha inviato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e alla Regione Emilia-Romagna per presentare le proprie osservazioni in merito al progetto di parco eolico Parma A che interesserebbe i territori comunali di Bardi, Borgotaro e Valmozzola con 22 aerogeneratori di potenza ciascuno pari a 6,2 MW per una potenza complessiva di 136,40 MW.
“Il documento – spiega il presidente della Provincia di Parma Alessandro Fadda – è il frutto di un accurato lavoro che la Provincia ha coordinato non appena, a seguito di un incontro con i sindaci dei comuni interessati, sono emerse le prime informazioni in merito alle ipotesi progettuali dei parchi eolici in Appennino”.
Al documento ha lavorato la Provincia – con i servizi Pianificazione, Viabilità e Sistemi informativi territoriali – con coordinamento del dirigente Andrea Ruffini e costante confronto con gli uffici tecnici dei comuni coinvolti ed il supporto di uno studio legale.
“Dalla documentazione – illustra Fadda – emerge chiaramente la non idoneità del progetto per il territorio nel quale viene proposto. Il nostro primo rilievo è che, vista l’imminente partenza della procedura anche per Parma B (nei territori di Compiano, Bardi, Bedonia, Bore e nel comune piacentino di Morfasso), è evidente che siamo di fronte ad un unico grande progetto che risulta non sostenibile per il territorio e non certo di fronte a due procedure distinte. In queste settimane di analisi, inoltre, è emersa un’evidente carenza di documentazione e approfondimenti, come testimonia l’elevato numero di osservazioni che sono state presentate da enti e privati. Evidenziamo poi i notevoli impatti che la progettazione avrebbe sia sul piano paesaggistico ed ambientale (con gravi compromissioni per risorsa idrica, fauna e verde) che sul piano viabilistico: le strade dell’Appennino non sono certo nelle condizioni di poter sopportare l’incremento di mezzi pesanti necessari durante le fasi di cantierizzazione”. Infine l’ultimo rilievo più di natura politica: “Su tutto – sottolinea Fadda – emerge il mancato preventivo coinvolgimento di cittadini ed istituzioni”.
La documentazione – ora inviata a Ministero e Regione – è stata condivisa con i sindaci e gli amministratori di tutti i comuni interessati dalle progettazioni eoliche con i quali c’è stato un confronto in call.
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