Passa il giro e lo sport fa conoscere all'Italia la straordinaria bellezza della campagna e del nostro centro storico
L’attesa non è stata delusa, ed il fascino della corsa ciclista più popolare di sempre si è puntualmente rinnovato. Un servizio inappuntabile, svolto con precisione daile forze dell’ordine che non ha lasciato eccessivi tempi morti ed ha ridotto al minimo i disagi. Solo il tempo strettamente necessario a consentire il passaggio della testa della corsa e, dodici minuti dopo, quello del gruppo, per poi riaprire immediatamente la città al normale traffico di ogni giorno. Nessun intoppo, ma il solito entusiasmo del pubblico assiepato lungo le transenne, ai bordi delle strade, a finestre e balconi per salutare il passaggio dei ciclisti.
Per Cremona uno straordinario biglietto da visita: l’immagine della città è stata esaltata appieno dalla copertura mediatica offerta dalla diretta televisiva di Rai2, con straordinarie riprese dall’alto della piazza del duomo e del centro monumentale, accompagnate dal contrappunto storico dell'avventurosa vita di Sofonisba Anguissola, per chi cremonese non è. E’ in fondo quello che si prefigge da sempre il Giro d’Italia, che, tappa dopo tappa, coniuga lo sport con la riscoperta delle bellezze artistiche e culturali del Paese. Anche se è mancato l’arrivo di tappa, la bellezza del territorio, dal verde cangiante della campagna illuminata finalmente dal sole di maggio, al caldo rosso dei mattoni del centro storico, dai meandri dell’Oglio nei dintorni di Isola Dovarese, alla maestosità dell’alveo del Po è stata puntualmente messa in evidenza. Fino al transito sul ponte in ferro, sottolineato dalle riprese dal basso, con la telecamera posta al livello dello sguardo dei corridori a inquadrare, una dopo l’altra, la lunga sequenza delle arcate che conducono in Emilia.
Le foto e il video sono di Gianpaolo Guarneri (foto B12)
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