Polo logistico a San Felice, oltre mille firme trasmesse ieri al sindaco: "Cemento pari a 40 piazze del Comune". Virgilio: "Opera prevista dal Pgt"
Stop alla cementificazione: la pianura cremonese è in pericolo. Sull’onda di questo monito, il comitato cremonese, cremasco e casalasco di “Salviamo il paesaggio” ha lanciato nei mesi scorsi una raccolta firme. La petizione è stata inviata ieri, 6 dicembre, al sindaco e ai consiglieri comunali di Cremona. Oltre mille le firme raccolte sino ad ora, da quanto riporta la piattaforma Change.org.
“Nella frazione di San Felice - spiegano i promotori dell’iniziativa -, è in previsione un nuovo polo logistico su suolo agricolo per una superficie complessiva di circa 30 ettari oltre alle infrastrutture funzionali che cementificherà terreno, per intenderci, pari a circa 40 Piazze del Comune di Cremona!”. “Siamo di fronte all’ennesima opera di cementificazione selvaggia a beneficio economico della sola realtà proponente - osserva il comitato - . Anziché valorizzare e rendere attrattivi i poli logistici esistenti dotandosi di infrastrutture moderne orientate al trasferimento delle merci su ferro, si continua nella miope politica di cementificare aree prossime ai caselli autostradali”.
La petizione elenca i principali impatti negativi che il comitato vuole denunciare: “L’assenza della linea ferroviaria determinerà un significativo incremento del traffico di mezzi pesanti su gomma, causando un grave peggioramento della qualità dell’aria in una delle aree più inquinate d’Europa e costantemente fuori dai limiti di legge. La perdita di suolo è un intervento irreversibile che comporta danni alla produzione di cibo, alla capacità di assorbire acqua, di mitigare il calore estivo, di ospitare forme di vita. Quest’opera in un sol colpo consuma suolo quanto metà del consumo annuo dell’intero territorio accentuando la problematica tendenza alla conurbazione che le disposizioni regionali mirano ad impedire. E’ in evidente contrasto con le leggi regionali (LR.31/2014 e DCR n.411/2018) sulla riduzione del consumo di suolo che privilegiano la rigenerazione urbana e impongono una valutazione attenta della qualità dei suoli in modo da non intaccare risorse ambientali e paesaggistiche. Oltre metà della fascia piantumata esistente pari a circa 571 alberi verranno eliminati. Il terreno agricolo coperto dal polo logistico consentirebbe la produzione di circa 570 tonnellate/anno di grano, calorie teoriche sufficienti a sostenere oltre 2000 persone”.
Tra i rischi, quello climatico: “L’impermeabilizzazione dell’area, già con rischio idrogeologico molto elevato e con falda superficiale tanto è che la fattibilità geologica ha consistenti limitazioni, contribuirà poi ad alimentare il rischio idraulico quindi rendendo queste aree meno sicure anche da un punto di vista abitativo. Eliminare i coltivi significa aumentare le emissioni di CO2 e ridurre quelle di ossigeno”.
Sul fronte dell’occupazione, osserva ancora il comitato: “Non si conoscono i nomi delle aziende che opererebbero all’interno del polo e nessuna garanzia è stata fornita sulla capacità di garantire lavoro di qualità, stabile, adeguatamente remunerato e tutelato e non di tipo precario. Il lavoro è fondamentale in un momento di crisi come quello attuale ma la trasformazione del territorio proposta a scatola chiusa da un gruppo immobiliare internazionale è quello che ci serve?”
Conclude il comitato: “Siamo certi che la logistica rappresenti un settore economico di valore per il territorio e per cui valga la pena pregiudicare una così grande porzione di suolo coltivato? Pur essendo tra i settori maggiormente in crescita grazie all’e-commerce, rappresenta ad oggi uno dei settori maggiormente afflitto da situazioni di dumping contrattuale, alimentando i divari sociali. Una politica lungimirante dovrebbe trarre dal suolo l'opportunità di investire in un lavoro realmente sostenibile e circolare e non in un miope sfruttamento illusorio a crescita infinita”.
“Con questa petizione - argomentano infine i promotori - chiediamo a Lei sig. Sindaco, ai Sigg. Consiglieri Comunali e alle Istituzioni coinvolte di abbandonare il progetto di Polo Logistico e Commerciale. Chiediamo con forza la modifica del PGT (Piano di Governo del Territorio), l’eliminazione dell’Ambito di Trasformazione CR 28, la revoca dei Piani Attuativi eventualmente approvati. Chiediamo altresì che le aree siano mantenute o riportate agricole”.
LA REPLICA DELL'ASSESSORE - Alle osservazioni del comitato replica il vicensindaco e assessore all'Urbanistica, Andrea Virgilio: "Su questo tema ci siamo già confrontati con Legambiente. Il limite del comitato è concepire l'ambientalismo come raccolta firme. Il punto è che quest'area ha da tempo quella destinazione, senza contare che la logistica di fatto smantella anche l'ipotesi di destinazione commerciale riportando l'area alla sua vocazione naturale". L'area oggetto dei lavori, aggiunge Virgilio, "è inserita nel Pgt da almeno 15 anni e la sua destinazione è stata confermata da almeno tre passaggi amministrativi. La democrazia non si fa con raccolte firme ma con percorsi partecipati, ed è quello che è stato fatto in questo caso". Tutt'altro che trascurabile, ad avviso del vicesindaco, è poi "l'aspetto occupazionale relativo a questi lavori, un elemento importante". Infine, assicura Virgilio, "in relazione a questo intervento chiederemo compensaizoni ambientali importanti, non solo per questo comparto ma a beneficio di tutto il territorio".
I FIRMATARI - Tra i firmatari dell'iniziativa, le principali associazioni ambientaliste locali: Attact Italia, WWF, Italia Nostra, Legambiente, Slow Food cremonese, Filiera Corta Solidale, Noi, ambiente, salute OVD di Viadana, Comunità Lardato si’ di Viadana e Marcaria, Coordinamento No Triv Lombardia, Gruppo Ecologico El Muroon Onlus, APS Tecum, Comitato Biancospino di Spinadesco, Coordinamento comitati contro le autostrade CR-MN e TiBre, Amici di Emmaus, Creafuturo per l’economia circolare.
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commenti
Ferruccio
7 dicembre 2021 17:15
Al Sig. Virgilio due piccole note:
1- se le aree ''sono nel PGT da 15 anni'' forse la cosa è un po' stantita e il mondo nel frattempo è cambiato,
2- per favore, un po' meno arroganza, non siete gli unici portatori di valori da imporre come detentori della verità assoluta.