Presentato ufficialmente l’imponente restauro di Santa Lucia. Gli affreschi tornati all’antico splendore. Don Bandirali: “Un lavoro incredibile, che potrebbe anche proseguire, con l’aiuto di tutti”
Nella chiesa di Santa Lucia finalmente illuminati a giorno tornano a splendere i preziosi affreschi della volta centrale. Frutto di un consistente (e costoso) restauro avvenuto grazie agli architetti Ezio Gozzetti, progettista e direttore dei lavori, Eva Balestreri, che ha curato l’impianto di illuminazione, ed i restauratori Luigi Rizzi e Federica Cattadori. Dopo la scomparsa di don Stefano Moruzzi ha preso in mano la situazione don Antonio Bandirali, che ne ha ricordato la memoria durante la serata, permettendo di estendere il restauro, originalmente limitato alla zona absidale. Si è cercato di non rompere l’armonia, l’omogeneità dell’intervento, mantenendo l’unicità dell’ambiente frutto di numerosi rimaneggiamenti.
"In 35 anni di restauri non abbiamo mai riscontrato una situazione del genere - aveva dichiarato il restauratore Luigi Rizzi appena terminati i lavori - con cadute importanti. Le cause principali che hanno portato a tale stato di degrado sono da attribuirsi all’umidità di risalita capillare e alle infiltrazioni d’acqua dall’estradosso."
A fare gli onori di casa Don Antonio che ha introdotto gli ospiti della serata. Primo fra tutti don Gianluca Gaiardi, dell'ufficio Beni Culturali diocesano, che ha ricordato l'importanza di questo restauro e di quanto ancora si potrebbe fare, dando anche qualche piccola "sculacciata" verbale alla cittadinanza: "Questa chiesa è molto cara ai cremonesi, ma quando abbiamo tentato di chiedere loro di farlo diventare luogo del cuore FAI non hanno raccolto questa proposta. Questo avrebbe permesso di accentrare ulteriormente le attenzioni e gli sforzi verso questa chiesa. Ora abbiamo ancora tempo, nonché la possibilità di fare ancora tanto. Partendo dal donare un contributo per questa importante causa."
Si sono poi susseguiti gli interventi di dell'architetto, Enzo Gozzetti, della Storica dell'Arte Silvia Cibolini, della restauratrice Federica Cattadori e del presidente del CrAtT Tommaso Giorgi, che hanno proposto sotto le molteplici interessantissime lenti di osservazione il restauro e la storia di Santa Lucia.
Ad impreziosire la serata anche gli interventi musicali del violinista Lorenzo Meraviglia con il suo prezioso violino Omobono Stradivari 1730 accompagnato al pianoforte da Mauro Ivano Benaglia. Il duo ha proposto una selezione di brani che è andata dall'Adagio dalla sonata n.1 di Bach ad Aprés un Rêve di Faurè passando per l'Adagio dall'Inverno de Le quattro stagioni di Vivaldi ed il celebre Intermezzo di Cavalleria Rusticana per chiudere con la virtuosistica e rocambolesca Czarda di Monti.
"Abbiamo anche in progetto di fare una pubblicazione scientifica su questa chiesa e sui restauri - ha ammesso don Antonio Bandirali a microfoni spenti - ma è ancora un'idea sul nascere."
Ai cremonesi non resta che mettere la proverbiale mano sul cuore mentre l'altra sta al portafoglio e dare il proprio piccolo o grande contributo affinché, dopo la navata centrale, tutta la meravigliosa Chiesa di Santa Lucia torni al suo antico splendore.
foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12
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