22 febbraio 2021

Quarant'anni fa si inaugurava il palazzetto dello sport in Fiera Due volte si sognò di farne uno nuovo. Polemiche e rimpianti

Domenica 28 dicembre 1980 è una data da ricordare per gli appassionati cremonesi di basket. Dopo anni di discussioni, polemiche e attese, il Palazzetto dello Sport nell'area fieristica è una realtà. La scelta della data dell'inaugurazione non poteva che cadere in un momento più propizio il derby cremonese tra JuVi e Saradini. Il Palazzetto dello sport nasce da una convenzione stipulata dal Coni (nella persona del cavaliere Tarcisio Brambilla che la definì sempre “palestra polivalente” per garantirne i finanziamenti) e la Fiera del Bovino da latte. Quando la JuVi avanzò la richiesta di poter svolgere la partita di cartello nella nuova struttura anziché nella vecchia Palestra Spettacolo, vi furono molti dubbi al riguardo, anche perchè il Palazzetto non era ancora terminato e mancavano alcuni servizi (come ad esempio le biglietterie). Nonostante le difficoltà tutto andò per il meglio, il palazzetto ospitò 3000 spettatori e la JuVi vinse 82 a 66.

Da allora in diverse occasioni si parlò di realizzare un nuovo Palasport. L'ultima volta qualche anno fa con la presidenza alla Fiera di Antonio Piva, in un'altra zona della Fiera trasformando l'attuale nel ring fieristico o come spazio coperto per concerti e manifestazioni. Poi l'ipotesi tramontò. Molto più concreta era stata la proposta di realizzare un nuovo Palasport grazie ai cospicui finanziamenti di Italia '90 e all'interessamento del sindaco Zaffanella. Già si era individuata l'area, il progetto era stato approvato (7mila spettatori) e individuata la ditta, la Grassetto di Torino. In Consiglio comunale scoppiò una bagarre sull'idea del nuovo Palasport ormai in fase realizzativa. La sinistra diede battaglia. Le elezioni poi cambiarono gli equilibri, la Dc andò al governo con il Pci e l'avvocato Alfeo Garini divenne sindaco. Uno dei primi atti della nuova amministrazione fu l'annullamento delle delibere con cui si dava il via alla realizzazione del nuovo Palasport, ritenuto un inutile lusso per una città che doveva essere rilanciata con altre opere.  


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