15 marzo 2024

Questura di Cremona, capillare attività sul territorio. Un rimpatriato e diversi segnalati per documenti falsi

Nella giornata dello scorso martedì, personale dell'Ufficio Immigrazione, con la collaborazione della Stazione Carabinieri di Soresina, rintracciava un cittadino albanese irregolarmente soggiornante gravato da numerosi precedenti penali. L'uomo ritenuto socialmente pericoloso e colpito fra l'altro da provvedimento di allontanamento dalla casa familiare per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, a seguito di un capillare accertamento da parte degli agenti del Commissario Capo Alessio Rocca, dirigente dell'ufficio Immigrazione, è stato rimpatriato. 

Il tutto è avvenuto a seguito della notifica all'uomo del decreto Prefettizio di espulsione dal territorio nazionale e, a seguito di convalida d'innanzi al giudice di pace, l'uomo è stato accompagnato in frontiera da personale dell'Arma dei Carabinieri, così come disposto dal Questore di Cremona.

La violazione del divieto di reingresso nel territorio nazionale è punita, ai sensi del testo unico dell'immigrazione, con la reclusione da 1 a 4 anni con l'arresto obbligatorio in flagranza. 

Nella medesima giornata, un cittadino comunitario scarcerato dalla casa circondariale di Cremona per il reato di violenza sessuale, è stato accompagnato al CPR  – centro di permanenza per il rimpatrio - di Restinco (Brindisi ).  L'uomo, al quale è stato notificato Decreto di allontanamento con divieto di reingresso pari ad anni 5, dopo la convalida del Decreto verrà sottoposto alla procedura di rimpatrio coattivo nel Paese di origine.

Negli ultimi mesi sono stati inoltre segnalati all'Autorità Giudiziaria diversi stranieri che, al fine di ottenere un permesso di soggiorno, avrebbero prodotto documentazione falsa. 

Fra questi sono stati segnalati un cittadino egiziano per aver presentato una dichiarazione di ospitalità ottenuta dietro lauto pagamento ad un suo connazionale sul quale peraltro sono al vaglio ulteriori accertamenti da parte degli uffici preposti; una cittadina marocchina che al fine di convertire il permesso di soggiorno ha prodotto delle buste paga che, dopo un ulteriore accertamento effettuato con Inail, sono risultate false; un cittadino moldavo che nel 2020  era stato assunto come cittadino rumeno a fronte dell'esibizione di una carta di identità rumena risultata anch'essa falsa e un altro cittadino egiziano che nella documentazione presentata al fine di ottenere un permesso per emersione da lavoro irregolare, così come previsto dal  D.L 9 settembre 2002, n. 195 convertito con modificazioni dalla L. 9 ottobre 2002, n. 222, ha falsificato documentazione rilasciata verosimilmente dalla Prefettura di Milano.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti