21 settembre 2023

Qui si respira male, lo sapevamo. Ma per gli inglesi del quotidiano "The Guardian" a Cremona è addirittura peggio

Che a Cremona l'aria non fosse delle migliori si sapeva. Ne avevamo già parlato qui una settimana fa a proposito di uno studio condotto dalla Fondazione Openpolis (sui dati 2022) insieme ad altre sei redazioni dello European data journalism network (Edjnet), sotto la direzione dell'emittente tedesca Deutsche Welle. Oggi, a infierire ulteriormente sulla triste situazione dispnoica cremonese, si è aggiunto il "The Guardian", importante testata giornalistica britannica "liberal" che non usa mezze misure per definire la situazione. Dopo un'ampia introduzione sull'utilizzo di fertilizzanti composti da prodotti probabilmente non consoni, soprattutto dopo una testimonianza da Crotta d'Adda, il giornale parla dell'aria intervistando anche personalità eminenti del mondo della medicina e dell'ambiente. "La Valle del Po, un'enorme area geografica a cavallo tra le regioni del nord Italia tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, è tra le peggiori in Europa per l'inquinamento atmosferico. - si legge nell'articolo - Un'indagine del Guardian ha rilevato che più di un terzo delle persone che vivono nella valle e nelle aree circostanti ha respirato aria quattro volte il limite delle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per il particolato più pericoloso nell'aria. Mentre i tentacolari centri industriali di Milano e Torino sono stati a lungo noti per lo smog, Cremona, la capitale provinciale di circa 60.000 residenti, è emersa come una delle città con la peggiore qualità dell'aria in Europa in una classifica pubblicata quest'anno dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA).

La scarsa qualità dell'aria è legata a 50.303 morti premature in Italia nel 2020, secondo il SEE, e mentre la maggior parte era a Milano, Cremona era la provincia italiana con la più alta percentuale di decessi - tra 150 e 200 per 100.000 residenti - attribuita al particolato fine, o PM 2,5.".

Dati sicuramente già conosciuti ma che faticano ad entrare nella coscienza collettiva, talvolta confusi anche da chi a Cremona si ostina ancora oggi a dire che "l'aria è pulita".

"Nessun organo del corpo è indenne dal PM 2.5" - ha dichiarato la dott.ssa Maria Grazia Petronio, (ndr, Medico igienista, epidemiologo esperta in Igiene Ambientale) rappresentante di ISDE - "Quindi abbiamo a che fare con tutti i tipi di cancro, malattie respiratorie, problemi di fertilità e anche malattie cardiovascolari - quando PM 2.5 è alto vediamo un aumento degli attacchi di cuore". Affiancata dalle Alpi e dagli Appennini, lontano dalla costa e con poco vento, la valle del Po è naturalmente incline all'inquinamento. Tuttavia l'area è anche fortemente industrializzata e ad alta intensità agricola. La Lombardia produce enormi quantità di rifiuti animali, molti dei quali concentrati nelle aziende agricole di Cremona e delle province limitrofe, mentre la regione produce oltre il 40% del latte italiano e ospita il maggior numero di suini. I problemi di inquinamento di Cremona sono anche dovuti a una fabbrica di acciaio vicino a Crotta d'Adda, a un inceneritore di rifiuti e al costante passaggio di veicoli pesanti. "Non ci perdiamo davvero nulla da queste parti", ha detto Giovanna Pirotta, volontaria a Cremona con Legambiente, l'associazione ambientale più importante d'Italia. Ma mentre la questione dell'aria cattiva a Cremona, una città altrimenti famosa per la raffinata fabbricazione di violini, è nota da tempo, Pirotta ha detto che l'argomento, specialmente quando si tratta di morti premature, è per lo più "nascosto sotto il tappeto. A meno che non ne siano stati davvero colpiti, alla gente qui piace fingere che non stia succedendo nulla. In realtà, le condizioni atmosferiche stanno peggiorando, anche a causa delle mutevoli condizioni climatiche”.

Nulla di nuovo sotto il sole, che adesso scotta un po' di più. Leggere di Cremona dalla stampa internazionale è normalmente un'esperienza positiva legata ai preziosi Stradivari, alla cultura enogastronomica, all'arte e alla musica. Questa volta, purtroppo, dopo l'ultima parola a piè di pagina, non rimane che l'amaro in bocca. Gli inglesi avranno esagerato?

Leggi qui l'articolo completo dal sito di The Guardian

l.b.


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commenti


Innominato

22 settembre 2023 20:38

Fatelo leggere al sindaco